Ritratto di un committente: testi liturgici e canti per un cardinale, in: Il Messale Rosselli. Torino, Biblioteca Nazionale Universitaria, D.I.21. Atti della Giornata di studi interdisciplinari (Torino, 23 novembre 2017), Rivista di Storia della Miniatura 24 (2020) 169–175 (original) (raw)
«Per amore dell’arte» Il restauro di tre capolavori di Mirandola, a cura di Marco Mozzo, catalogo della mostra (Mirandola, Aula Santa Maria Maddalena, 31 gennaio 2014 - 31 marzo 2015), Modena , 2014
La pala si ergeva nella chiesa di San Francesco, Pantheon dei principi Pico, annessa al convento dei Minori Osservanti, nella cappella di Santa Lucia, in origine la sesta a cornu Epistulae. Sua patrona era la nobile casa degli Arnoldi detti Quistelli, della cerchia cortigiana dei Pico. L’iconografia della pala ben s’adegua allo spirito della Controriforma, secondo i noti dettami espressi dal primate di Bologna Gabriele Paleotti, articolata nei canoni tradizionali di una pittura “devota”, anzi arcaizzante. L'attribuzione oscillava tra Pietro Faccini, il giovane Mastelletta e un anonimo autore bolognese degli inizi del Seicento, per attestarsi, secondo un'ipotesi che si condivide, sul nome di Annibale Castelli allievo di Faccini: se il tessuto pittorico è sostanzialmente quello di Castelli, non si può escludere che il progetto compositivo o, quanto meno, alcuni concetti figurativi possano risalire al maestro. L'opera, dopo il sisma del maggio 2012, è stata restaurata dal Centro di restauro e conservazione "La Venaria Reale" a cura della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e Demoantropologici di Modena e Reggio Emilia, con la direzione di Marco Mozzo.
In copertina: Michelangelo Merisi da Caravaggio, Suonatore di liuto, particolare, inv. no. GE-45, già collezione Giustiniani. © The State Hermitage Museum, St. Petersburg Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l'autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell'editore. Progetto grafico di Gianni Trozzi