Utopie e storie del futuro (original) (raw)

Utopie contemporanee: in che senso?

2014

L';articolo tratta della rilevanza o irrilevanza del pensiero utopico nelle società contemporanee, caratterizzate da un clima culturale postmodernista. Partendo dalla riflessione sui possibili significati dell'utopia, il testo si sofferma su un'interpretazione che sottolinea il possibile valore euristico dell'utopia, in quanto critica del presente e tensione verso un futuro alternativo. In questo senso si sostiene che l'utopia può ancora avere un ruolo positivo, con riferimento alle citta contemporanee ed alle loro architetture, in quanto pensiero capace di catalizzare sforzi creativi per accrescere la qualità degli spazi urbani, connettendoli ad obiettivi etici e politici condivisi

Utopie come costruzione di mondi possibili

Oltreoceano, 2022

La semantica dei mondi possibili fa ricorso all'utopia per inventare e raccontare l'inesistente, offrendo una visione alternativa della realtà. Universi d'invenzione molteplici affiorano dalla varietà delle opere considerate che, nel basarsi su diversi modelli di finzione, affondano lo sguardo nelle sfaccettature tecniche, ontologiche ed epistemiche. Parole chiave: utopie, futuro, mondi possibili Utopias as the Construction of Possible Worlds The semantics of possible worlds makes use of utopia to invent and tell the non-existent and thereby offers us an alternative vision of reality. Multiple universes of invention emerge from the variety of works under scrutiny which, being based on different models of fiction, turn their gaze into technical, ontological and epistemic facets.

Utopie allo specchio

2020

The present article attempts to examine Giuseppe Antonio Borgese and Thomas Mann as two of the most prominent personalities of anti-totalitarian American exile in their role as "urban literary figures". The research focuses on their engagement as convinced and passionate combative liberal and democratic emigrants. Their prophetic message of a new social-democratic idea of anti-totalitarianism is closely linked to an ideal of world freedom in the name of a modern rebirth of a traditionally coded classical Humanism which is both political as well as literary.

IL PASSATO COME UTOPIA E IL DESIDERIO DI STORIA

5. “Il passato come utopia e il desiderio di storia” in Rolf Petri (ed.) Nostalgia. Memoria e passggi tra le due sponde dell’ Adriatico, Roma-Venezia, Centro Tedesco di Studi Veneziani, 2010, 63-74, 2010

La reputazione del futuro e del passato è radicalmente cambiata durante l’ultimo mezzo secolo, portando a una inversione dei ruoli. Mentre cinquant’anni fa i modernisti bandivano il passato per salutare il futuro, oggi il passato si è trasformato nella nostra consolazione di fronte a un domani che incute paura. Un tempo gradevole e familiare, il futuro è diventato non uno straniero, ma un alieno

Prospettive dal futuro

Sincronie, schizzo di articolazione globale della composizione (Paul Sacher Stiftung, Sammlung Luciano Berio, mappa «Sincronie»).

Utopie del Cinque e del Seicento: alla ricerca di una definizione

Delle idee non ho paura; bensì, là dove si tratta di scienza, ho paura di ciò che senza essere idea se ne dà l'aria; ho paura delle concezioni subiettive; ho paura di quel fenomeno per cui nelle nubi ci accade di veder draghi, giganti, eserciti, castelli, che, vissuti un momento nella nostra fantasia, bentosto si trasformano e si dissolvono».

I. Forino, La cucina racconta: Utopie, eterotopie e altre storie, in V. Trapani, S. Del Puglia, eds. Design e narrazioni: Spazi fisici e concettuali per il progetto della conoscenza, 21-73, LetteraVentidue, Siracusa 2022.

Design e narrazioni: Spazi fisici e concettuali per il progetto della conoscenza, 2022

Durante il Novecento il progetto della casa è stato spesso offerto come “utopia” – un luogo ideale o reale, in quest’ultimo caso da perfezionare –, mentre la cogenza lo sviluppava come “eteropia” – riprendendo i termini fondati da Michel Foucault (1967) – all’interno dell’istituzione familiare e della società: un “contro-luogo” o una sorta di utopia realizzata. Incrociando le fonti letterarie di manuali e testi specialistici con alcuni progetti abitativi, realizzati e non, e tenendo presente l’analisi storica dei ruoli di genere, è possibile leggere lo spazio domestico come luogo eterotopico. In particolare lo sguardo critico si focalizza sull’ambiente della cucina quale centrale mise-en-scène delle esistenze umane, non solo perché deputato alla necessaria sussistenza alimentare, ma perché ripetuto oggetto di sperimentazione, in cui si sono inverate norme moralizzatrici, innovazioni scientifiche, stereotipi di genere. Se la cucina narra la storia dell’umanità, l’attenzione che progettisti e riformatori le hanno dedicato racconta la sua importanza politico-sociale in un periodo di trasformazioni, in cui l’utopia auspicata e immaginata si risolve sovente in contro-utopia. Al pari degli spazi collettivi indagati da Foucault, è quindi possibile riflettere sull’evoluzione del progetto domestico, attraverso il “tassello” della sua cucina, come un dispositivo strategico, ordinatore e disciplinante, della vita privata.

FUTURISMO E GIOCO

Le arti e il gioco nelle strategie educative dell’inclusione Atti del Convegno, 2022

Il gioco è uno dei grandi temi del futurismo. Te‐ matizzato specificamente da Balla e Depero, che ad esso dedicheranno un Manifesto, anima l’inte‐ resse di molti altri rappresentanti del movimento: Russolo, Azari, Cangiullo, Prampolini. Il gioco per i futuristi è invenzione, fonte di rinnovamento e di rallegramento dell’esistenza. Non si gioca solo da bambini, ma bisogna giocare anche da adulti, a nascondino, ad esempio, affinché la realtà non ci ingabbi nelle sue maglie. Gioco è quindi, per i fu‐turisti, in essenza dinamismo, potere trasformativo, im​ma​gi​na​zio​ne sen​za fili.

Utopie, distopie, dist-utopie: paure e speranza

Leggendaria 143, 2020

Serie tv che immaginano la vittoria di Hillary Clinton su Donald Trump con esiti imprevisti e non tutti positivi. Altre che riscrivono la storia per decostruire dicotomie e ordini simbolici. E l’intertestualità può abbattere i confini.