Amazzonia e cosmologia queer (original) (raw)

Messianismo e conflitto sociale in Amazzonia

Nel 1975 Stefano Varese differenzia l'ideologia messianica dal movimento millenarista, definendo la prima come "spiegazione cosmologica che si adatta alle nuove circostanze prodotte dal contatto tra il gruppo tribale e la società nazionale" e la seconda come "attività organizzata di resistenza e ritualità con durata storica limitata". Questa distinzione ha permesso di analizzare diversi aspetti, in grado di produrre dibattiti accademici e scientifici transnazionali che possiamo provare ad enucleare in tre domande principali

Amazzonia le maschere anarchiche

Amazonia, the Anarchist Masks, 2023

Mi sono imbattuto nell'arte cosiddetta Amazzonica, ovvero quell'insieme di oggetti creati dai nativi della zona delle grandi foreste pluviali cresciute attorno ai fiumi Orinoco, Rio delle Amazzoni e Paraná-Río de La Plata, in modo casuale e sorprendente. Grazie al caro amico Fernando Pujol ho potuto visitare un antico palazzo di Barcellona che ospita una collezione formidabile per ora poco conosciuta. In una ex Cappella privata in stile Art Noveaux ho trovato l'origine dell'arte di Picasso e della sua famiglia artistica. Segno potente, colore netto e suggestivo, forme antropozoomorfe immaginifiche, materiali essenziali usati con grande creatività e maestria. La mia natura complulsiva mi ha spinto ad approfondire e a ricercare manufatti disponibili sul mercato. Ho scoperto così che questi linguaggi dell'arte, per altro potenti e suggestivi come ad esempio quelli africani ed oceanici, sono decisamente meno appetiti dal mercato dei collezionisti. In sostanza sono difficili da trovare e non troppo costosi. L'ansia monetizzatrice dell'occidente non li ha (ancora) ritenuti così interessanti. E' curioso. mi pare che chi ama Picasso e i Surrealisti dovrebbe andare fuori di testa davanti a queste opere. Ho iniziato ad approfondire, e anche per questo aspetto la ricerca non è facile. I testi di riferimento non sono molti, pur essendo difficili dai trovare stranamente non costano le migliaia di euro chiesti per certi tomi di Arte Africana di sessanta anni fa.… Perché le opere delle culture Aparai, Bakairi, Piaroa, Wayana, (per fare qualche esempio…) risultano essere figlie di un Dio Minore? Ci sono certamente aspetti oggettivi: le opere sono essenzialmente realizzati in fibre naturali e quindi facilmente degradabili, è ancora più difficile definirne epoca e funzioni rispetto ad opere provenienti da altre culture extraeuropee, anche per la natura "selvaggia" delle culture che le hanno espresse, sembrano esserci meno livelli di mediazione culturale tra l'oggetto rituale e chi lo usa. Non credo si conoscano Società Segrete o organizzazioni similari preposte alla gestione dei diversi riti. Non pare esserci mediazione tra l'origine motivante del rito (vita, morte, caccia o raccolta) e chi lo pratica, ancorché in modo comunitario. Mi affascina pensare che quelle culture siano "anarchiche", nel senso più romantico che si possa dare a questa definizione. Almeno sotto il profilo rituale non sembrano esserci caste "sacerdotali" o similari che gestiscono il "business" del sovrannaturale con conseguenti profitti. La relazione con il Mistero della vita, presente in ogni aspetto della vita quotidiana a volte in modo drammatico considerando la natura selvaggia di quelli luoghi , sembra ricondotta alle singole coscienze, pur dentro una dimensione cultuale complessa e profonda che coinvolge l'intera comunità ma lascia alla azione del singolo l'individuazione e la costruzione degli strumenti necessari per affrontare e tentare di governare la complessità dell'esperienza della vita. Pare che le dinamiche cultuali siano simili a quelle anteriori alla rivoluzione neolitica che, come dice giustamente Jaques Attali, non ha inventato solo la ceramica, la tessitura, l'agricoltura ma anche gli eserciti, i preti, i "recinti "fisici e sociali….Maschere e oggetti d'uso provenienti da quelle culture associano alla formidabile potenza archetipica di segno, colore, materia, una altrettanto formidabile natura energetica primaria, determinata dal come e dal perché sono realizzate, e dal modo in cui vengono usate. E riemerge, potente ed impegnativa, l'origine dell'essere umano. E forse è questo il motivo della loro apparente marginalità.

Cosmo, Cosmologia e Cosmotecnica

La Deleuziana, no. 4, 2017

In this extract from The Question Concerning Technology in China (§2), Yuk Hui attempts to define the concept of cosmotechnics, that he uses both as a hypothesis and a result from his reflections on the place of technics and nature in Chinese metaphysics. Yuk Hui formulates the overall question of his book in the following way 'if one admits that there are multiple natures, is it possible to think of multiple technics, which are different from each other not simply functionally and aesthetically, but also ontologically and cosmologically?' For him, it is urgent in the Anthropocene to envisage a new perspective on technics (beyond Prometheanism) by confronting different cosmologies.

Amazzoni in TV: tra empowerment e lesbismo

Sconfinamenti di genere. Donne coraggiose che vivono nei testi e nelle immagini, 2021

Nel corso dei secoli le Amazzoni del mondo classico sono state un modello di riferimento per conferire autorità e ragion d’essere alle donne che varcavano i confini dei ruoli di genere imposti dalla società, facendo proprio uno spazio prettamente maschile come la guerra. Il risultato, in tempi moderni, è stato una warrior woman dal carattere liminale, spesso suscettibile d’essere considerata lesbica a priori. L’obiettivo di questo contributo è analizzare la relazione esistente tra lo sconfinamento dei ruoli di genere e il processo di definizione di un’identità affettivosessuale lesbica nelle rappresentazioni contemporanee di personaggi amazzonici su piccolo schermo. Studieremo a tal fine, dal punto di vista dei Classical Reception Studies, le serie tv Xena: Warrior Princess (The CW-NBC, 1995-2001) e The 100 (The CW, 2014-2020), in comparazione con l’archetipo dell’amazzone classica trasmesso dalle fonti greco-latine. Over the centuries, Amazons from Classical Antiquity have been viewed as the archetype and raison d’être for women who have crossed social imposed gender boundaries and who have appropriated a typical male space such as war. The result, in modern times, has been a liminal warrior woman character, often considered lesbian a priori. This contribution aims to analyze the relationship between crossing conventional gender roles and the creation of a modern lesbian identity. I will analyze, through Classical Reception framework, the classical Amazon archetype transmitted by Greek and Latin sources and then I will compare it with two different representations of warrior women in two contemporary popular products: the tv series Xena: Warrior Princess (The CW-NBC, 1995-2001) and The 100 (The CW, 2014-2020).