Le misure sulla ricollocazione dei richiedenti asilo adottate dall'Unione europea nel 2015: considerazioni critiche e prospettive (original) (raw)
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Studi Emigrazione, 2015
The following contribution reflects on the nature and possible impact of the policies put in place by the European Union (EU) to confront the rising tide of asylum seekers in 2015. The first section describes, in numerical terms, the extent of the global crisis of asylum and its effect on countries that belong to the EU. The second section recounts the actions undertaken by European countries to confront the crisis, with particular emphasis on the initiatives adopted to relocate a portion of the asylum seekers from countries in which they land initially (Italy, Greece) to other member states and the complementary actions adopted in support of those states. The third section evaluates possible pitfalls of those initiatives for Italy in light of problematic procedural principles and immigration policies particular to the Italian system for seekers of asylum. Finally, the concluding section considers some of the principal aspects on which the common European system for seekers of asylum should be refocused to render the system more equitable and efficient, in particular, the reform of the Dublin Regulation and the mutual recognition of decisions related to seekers of asylum across the EU.
Nel corso del 2015 l’intensificarsi dei conflitti, delle situazioni di violenza generalizzata e gravi violazioni dei diritti umani alle porte dell’Europa si è tradotto nell’arrivo in UE di circa 1'300'000 richiedenti asilo (cfr. IOM 2016). Il numero di arrivi senza precedenti ha indotto le istituzioni dell’UE e gli Stati membri a discutere sull’ineludibile necessità di adottare nuovi orientamenti in materia di politiche di asilo e approntare misure immediate per la gestione dei flussi migratori. In primis, è stata imperativa l’esigenza di alleviare l’onere di presa in carico dei richiedenti asilo che, in forza della applicazione dei criteri contemplati dal regolamento Dublino , ha gravato in modo sproporzionato su alcuni Paesi particolarmente esposti dal punto di vista geografico (Grecia e Italia). A tal fine la Commissione ha proposto nel maggio 2015 un piano per la ricollocazione delle persone in evidente bisogno di protezione internazionale, che il Consiglio ha adottato nel settembre 2015 tramite due decisioni vincolanti con l’obiettivo di stabilire un meccanismo di ricollocazione temporaneo ed eccezionale per 160'000 richiedenti, a beneficio di quegli Stati membri sottoposti alla pressione migratoria straordinaria. A distanza di circa un anno e mezzo dall’adozione delle decisioni, appare chiaro che le aspettative della Commissione non saranno soddisfatte e che il principio stesso di solidarietà che sta alla loro base è stato seriamente messo in discussione dalla condotta non cooperativa di alcuni Stati membri. Il presente elaborato affronta i passaggi storici e giuridici che hanno condotto alla presente situazione tramite l’analisi di alcuni dei rapporti periodici pubblicati dalla Commissione e ne analizza le criticità nell’ottica di delineare un panorama realistico nel quale il principio di solidarietà potrà essere declinato in futuro.
Le politiche d'asilo fra Unione Europea e Italia
2020
(ITA) Questo lavoro è il risultato del mio studio per la mia tesi magistrale all'Università di Bologna (2020). Il lavoro si propone di esplorare la nascita e lo sviluppo delle politiche d'asilo europee e italiane, cercando di rispondere alla domanda "Perché le politiche d'asilo europee hanno fallito?". Il lavoro è strutturato in cinque capitoli. Il primo capitolo ripercorre rapidamente la storia delle migrazioni e il quadro storico e politico che ha portato alle primavere arabe. Il secondo analizza la nascita e lo sviluppo a livello internazionale della normativa a tutela dei rifugiati e dei richiedenti asilo. Nel terzo capitolo si procede allo studio dell'evoluzione delle politiche europee in materia di asilo, delle istituzioni che entrano in gioco e del loro contributo e influenza allo sviluppo, oltre che della legislazione di settore. Nel quarto capitolo vengono prese in considerazione le politiche italiane in materia di asilo, la legislazione inerente e il sistema nazionale di accoglienza. Il quinto capitolo, articolato in tre sezioni, analizza dapprima l'attuale situazione delle politiche europee e nazionali in materia di asilo (rimpatri ed esternalizzazioni), passa poi allo studio delle proposte per il Regolamento Dublino IV e infine alle possibili proposte per superare la fase di stallo, a breve e lungo termine. Questo lavoro è stato pubblicato su Tesionline ed è reperibile al seguente link https://www.tesionline.it/default/tesi.asp?idt=54821&forceCom=y. (ENG)This work is the result of my study for my master's thesis at the University of Bologna (2020). The work aims to explore the birth and development of European and Italian asylum policies, trying to answer the question "Why have European asylum policies failed?". The work is structured in five chapters. The first chapter runs quickly through the history of migration and the historical and political framework that led to the Arab springs. The second analyzes the birth and development at international level of the legislation protecting refugees and asylum seekers. In the third chapter we proceed to the study of the development of European asylum policies, the institutions that come into play and their contribution and influence in development, in addition to the legislation in the sector. In the fourth chapter, Italian asylum policies, inherent legislation and the national reception system are taken into consideration. The fifth chapter, divided into three sections, first analyzes the current situation of European and national asylum policies (repatriation and outsourcing), then moves on to the study of the proposals for the Dublin IV Regulation and finally to the possible proposals to overcome the phase of stall, in the short and long term.
POLITiS-Dossier 18/2019, 2019
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I nuovi atti dell’Unione europea in materia di asilo
www.sudineuropa.net info@sudineuropa.net ANNO XVI -Bari, settembre 2013 ISBN 1825 Si legge con crescente frequenza che, a causa delle nostre sofferenze economiche, siamo ormai "commissariati" in sede europea per condizioni e limiti impostici a seguito della nostra appartenenza all'area dell'euro. C'è che vive questa situazione molto male ipotizzando ir-UHDOLVWLFL ULWRUQL DG XQD DXWRVXIÀFLHQ]D PRQHWDULD DOWUL invece, benedicono tali vincoli non solo come inevitabile conseguenza del fenomeno globalizzazione ma anche in considerazione della nostra natura di inguaribili spendaccioni per di più privi di senso dello Sato e di una seria scala di valori. Ebbene, ritengo che il nostro "commissariamento" do-YUHEEH VSLQJHUVL EHQ DO GL Oj GHL SURÀOL SXUDPHQWH HFRnomici ed avere un carattere squisitamente politico. Mi spiego meglio. Non penso certo ad una rinuncia delle nostre autonome prerogative democratiche e, men che meno, ad accettare il pensiero mussoliniano che gli italiani siano ingovernabili. Di dittatori palesi o mascherati il nostro Paese dovrebbe aver già piene le tasche considerati, fra l'altro, i disastrosi risultati ai quali ci hanno condotto. Ma resta il problema di ripensare le modalità per "risanare" una comunità nazionale che si rivela gior-QR GRSR JLRUQR LQFDSDFH GL ULVSRQGHUH FRQ HIÀFDFLD DOOH VÀGH GHO PRQGR FRQWHPSRUDQHR LQ TXDQWR SURJUHVVLYDmente inidonea a trovare in se stessa le forze, anzitutto morali, per farlo. Sbaglia, infatti, chi ritiene che la stessa capacità competitiva di uno Stato risieda soltanto nelle sue abilità eco-QRPLFKH ODWDPHQWH LQWHVH FRQWDQR LQYHFH H PROWR DQche altri fattori come la diffusione nella sua popolazione GL YDORUL FRPH FUHGLELOLWj VHULHWj DIÀGDELOLWj VHQVR GHO dovere, rispettabilità, solidarietà, rispetto delle diversità, onestà… Quanto sta accadendo in questi mesi in Italia è l'ulteriore clamorosa dimostrazione del contrario. Alte autorità istituzionali ne offendono altre con pietose battute razziste trovando compagnucci di merende sempre pronti a ridimensionarne la gravità con involontaria, e forse inconsapevole, memoria dei versi di Giuseppe Giusti ("Vostra eccellenza, che mi sta in cagnesco per que' pochi scherzucci di dozzina…"). Uno Stato, dai ministri alle autorità ad esso sottoposte, che rinuncia alle proprie sovranità e decenza consentendo il "rapimento", ammantato da presunta ed inventata legalità, di una donna
Appunti sulla valorizzazione dei richiedenti asilo
Le recenti sortite statistiche parlano di una popolazione nativa europea in una situazione di scompenso demografico molto grave 1 . L'abbassamento della fecondità può avere sull'economia conseguenze a lungo termine molto pesanti, portando ad un lento, ma inesorabile rosicchiamento della popolazione lavorativa attiva, con ricadute disastrose sul già comatoso sistema pensionistico e sul Welfare in generale. Insomma, meno nascite significa meno soggetti attivi e, quindi, la perdita di una consistente copertura per il sostentamento dello Stato sociale, già sotto attacco sotto molti fronti. Nonostante la diminuzione numerica dei nativi europei, la popolazione complessiva è comunque aumentata grazie all'apporto migratorio 2 .