Varieta dellitaliano CERRUTI (original) (raw)
Massimo Cerruti, Varietà dell'italiano, in Gabriele Iannaccaro (a cura di, 2013), La linguistica italiana all'alba del terzo millennio (1997-2010). Bulzoni, Roma, pp. 91-127.-1-Massimo Cerruti Università di Torino VARIETÀ DELL'ITALIANO 1. Introduzione Nel decennio trascorso le varietà dell'italiano si sono rivelate un proficuo campo d'azione per paradigmi di ricerca tra di loro anche piuttosto eterogenei, dando luogo a una produzione scientifica ricca e articolata. Nell'affrontare la presente rassegna ci si propone, oltre che di offrire un inventario bibliografico aggiornato (seppure non esaustivo), di tentare una sintesi e un bilancio critici dei principali risultati delle ricerche sul tema. A questo proposito, la discussione terrà conto in maniera privilegiata degli studi che abbiano implicazioni anche teoriche per le caratteristiche, lo statuto e le regole d'uso delle varietà dell'italiano, oltre che per i loro rapporti reciproci; prendendo a riferimento un quadro d'interesse che pertiene tipicamente alla 'linguistica delle varietà' (Varietätenlinguistik). Compendi parziali recenti in materia di varietà dell'italiano si ritrovano in alcune opere generali, prevalentemente di carattere manualistico; fra quelle pubblicate nel periodo cui ci riferiamo, si possono ricordare Coveri/Benucci//Frenguelli (2008). Gli argomenti trattati in alcuni capitoli della seconda parte del presente volume, dedicata ai livelli d'analisi-oltre che, naturalmente, in quelli che risultano in sovrapposizione più evidente con il nostro (fra tutti, D'Agostino)-potranno fornire preziosi approfondimenti e integrazioni a quanto qui esposto. Nel presente capitolo, infine, non si tratterà specificamente né di italiano parlato né di varietà di apprendimento; per cui si rimanda ai capitoli del volume dedicati esplicitamente a tali temi (rispettivamente, Albano Leoni e Giacalone Ramat/Chini/Andorno; v. anche Vietti). 2. Standard e neo-standard Il primo decennio del Duemila ha visto un rinnovato interesse per una tematica che è stata al centro del dibattito scientifico specialmente negli anni Ottanta: quella delle tendenze di ristandardizzazione in atto, ovvero dei tratti strutturali 'in movimento', nell'italiano contemporaneo. Gli studi volti a una sistemazione delle conoscenze, accompagnati spesso da inventari o rassegne critiche di fenomeni (tra i quali mette conto citare almeno fatto da cornice a ricerche empiriche concentrate su singoli tratti, punti 'critici' o di ristrutturazione del sistema (v. sotto), quando non dedicate a un più ampio spettro di fenomeni (v. ad esempio Frasnedi et alii 2003 e 2005, Cardinaletti/Frasnedi 2004). Le indagini empiriche, su questi come su altri temi, felicemente hanno potuto godere dell'allestimento di corpora di italiano (v. Lenci, in questo volume), dei quali, fino a tempi ancora recenti, si lamentava la mancanza. Alcuni fenomeni o settori del sistema linguistico, quelli maggiormente interessati da dinamiche ristandardizzanti, sono stati più intensamente oggetto di rilevamenti empirici e analisi descrittive. Fra questi, in particolare, gli ordini marcati dei costituenti di frase: