Interventi sostitutivi a tutela dell'ambiente (original) (raw)

L'esercizio del potere sostitutivo statale in materia ambientale: i Commissari unici

Federalismi, 2021

Il saggio è volto a esaminare l'esperienza dei Commissari unici nei settori della bonifica delle discariche abusive e elle acque reflue. Dall'esperienza di questi Commissari sono emersi interessanti spunti di riflessione, con particolare riferimento alla necessità di un quadro normativo adeguato al fine di raggiungere gli obiettivi loro attribuiti. Inoltre, sono state elaborate alcune proposte di riforma della normativa sul potere sostitutivo straordinario, almeno nel settore ambientale, in grado di rendere i Commissari immediatamente operativi.

La nuova procedura estintiva delle contravvenzioni previste dal Testo Unico dell'Ambiente introdotta dalla Legge n. 68/2015. Alla ricerca di alcune utili indicazioni operative

La legge n. 68/2015 si è sin da subito imposta all'attenzione degli osservatori per l'elevato valore di orientamento culturale, anche in chiave generalpreventiva, dell'introduzione di " nuove " fattispecie di ecodelitti, pesantemente sanzionate, nel codice penale. Detta legge, tuttavia, ha immediatamente captato l'attenzione degli operatori anche per una previsione destinata ad incidere sui " vecchi " reati contravvenzionali contemplati dal d.lgs. n. 152/2006 e, più esattamente, per quelli di essi che non abbiano recato danno o pericolo di danno alle risorse ambientali, urbanistiche e paesaggistiche protette. Si tratta di un meccanismo di estinzione del reato analogo a quello previsto per le contravvenzioni in violazione di norme prevenzionistiche in materia di lavoro di cui al d.Lgs. n. 758/1994. Anche in questo specifico ambito, la legge si caratterizza per un insufficiente grado di determinatezza e la presenza di zone grigie ha provocato l'emanazione di direttive (di segno diverso) da parte delle procure della repubblica ed orientamenti (anch'essi non sempre convergenti) delle ARPA. In un contesto siffatto, pure a fronte della diffusa invocazione di un non più eludibile intervento chiarificatore del legislatore, il presente lavoro – che è stato pubblicato sulla rivista www.lexambiente.it e riproduce, in forma sintetica, il lavoro di tesi redatto dall'autore nel giugno 2016, sotto la guida del professor Vincenzo Bruno Muscatiello, nell'ambito del Master in Diritto penale dell'impresa dell'Università degli Studi di Bari - si propone di offrire alcune utili indicazioni operative.

Tutela dell'ambiente e strumenti di diritto privato

rassegna diritto civile, 2009

SOMMARIO: 1. Premessa. -2. Interessi generali e responsabilità ambientale. -2.1. La funzione deterrente in senso debole. -2.2. La funzione deterrente in senso forte. -2.3. La funzione riparatoria. -3. Responsabilità ambientale e danni ai privati. -3.1. I problemi di interferenza. -3.2. Le situazioni soggettive rilevanti. -3.2.1. La lesione del diritto al domicilio. -3.2.2. Il risarcimento del danno non patrimoniale da turbamento psichico causato da inquinamento ambientale. -3.2.3. Il risarcimento del danno meramente patrimoniale da illecito ambientale. -3.2.4. Il risarcimento del danno alle associazioni ambientaliste. -4. La tutela preventiva. -4.1. La tutela preventiva degli interessi generali. -4.1.1. Illeciti comportamentali e tutela preventiva. -4.1.2. Pericolo di danno e tutela preventiva. -4.1.3. Il principio di precauzione. -4.2. Posizioni soggettive e tutela preventiva dell'ambiente. * Il saggio riprende e sviluppa la relazione tenuta al convegno «Funzioni del diritto privato e tecniche di regolazione del mercato» presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Roma Tre il 17 maggio 2007. Rassegna di diritto civile 2/2009 / Saggi 2 dall'art. 18 della l. 8 luglio 1986, n. 349 e recentemente riformulata dagli artt. 299 ss. del d.lg. 3 aprile 2006, n. 152: disciplina articolata, e sempre piú complessa, la quale prevede che chi danneggia l'ambiente è tenuto al risarcimento del danno nei confronti dello Stato 1 .

Abaco di azioni di adattamento ai cambiamenti climatici

2020

L’esposizione socio-economica si traduce, soprattutto negli ambienti urbani, in una minor capacità di risposta e resilienza a situazioni di shock e stress. L’adattamento, per sua natura, deve necessariamente rifarsi alle esigenze localizzate nel territorio in cui i cambiamenti climatici produrranno i loro effetti, per queste ragioni la valutazione di vulnerabilità fisica (eseguita dal Politecnico di Milano) e la valutazione di esposizione socio-economica (eseguita dall’Università Iuav di Venezia) che hanno definito il rischio a livello censuario, hanno assunto un ruolo strategico nel processo. Al fine di rendere agevole la definizione delle misure di adattamento rispetto le specifiche vocazioni e morfologie di ciascuna area, è stato creato un Abaco di azioni di adattamento ai cambiamenti climatici per il livello locale, pensato per l’applicazione di una serie di misure da parte dei tecnici dei Comuni appartenenti alla Città Metropolitana di Milano seguendo la logica vulnerabilità-goal-target-azione. L’abaco, grazie a un supporto informatico prodotto da Città Metropolitana di Milano1, sarà uno strumento innovativo che potrà essere interrogato al fine di dare la migliore soluzione possibile all’esigenza di spazializzare una misura in un luogo a seconda della Local Climate Zone in cui si trova, alle implicazioni socio-economiche, all’impatto cui risponde (Urban Heat Island o Urban Flooding) L’obiettivo finale è facilitare tecnici comunali e amministratori pubblici nell’adozione di misure che sappiano adattare i propri territori all’esigenza stringente di rispondere in modo adattivo ai mutamenti metereologici e climatici che stanno in modo crescente colpendo le città e i territori.

L'ambiente 'penalizzato'

in Il sistema ambiente, tra etica, diritto ed economia, 2013

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Genesi e sviluppi di un diritto costituzionale all’ambiente

Nomos. Le attualità del diritto, 2021

Il presente contributo intende analizzare i profili costituzionali dell’ambiente al fine di comprendere la risposta dell’ordinamento giuridico al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che individua nella transizione verde una delle sei aree di intervento. L’evoluzione legislativa ambientale viene così definita in relazione al concetto giuridico di paesaggio come previsto dall’ art. 9 della Costituzione. L’ ipercinetismo europeo in materia di ambiente e la giurisprudenza costituzionale italiana più recente hanno di fatto anticipato le scelte del Legislatore, condizionando altresì la fisionomia stessa delle strutture ministeriali competenti. L’attualità della vicenda in esame trova conferma nell’intenzione di introdurre in forma esplicita la tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile nel testo costituzionale, malgrado la possibilità di un’interpretazione estensiva dell’art. 9 Cost. Non esiste giustizia ambientale senza giustizia sociale: il principio di uguaglianza diventa così il presupposto affinché l’ambiente si possa configurare come il luogo deputato alla realizzazione della dignità umana.

LA PROTEZIONE PENALE DELL'AMBIENTE COME DIRITTO UMANO COSTITUZIONALE

L’ambiente, oggi consacrato dottrinalmente come diritto umano di terza generazione e contemplato con disposizioni costituzionali che lo innalzano alla condizione di diritto fondamentale nell’ambito di diversi Paesi, è bene giuridico atto a essere effettivamente tutelato dal diritto penale che, tuttavia, richiede modificazioni nella sua dogmatica individualista secolare per la difesa di un diritto che è, allo stesso tempo, individuale e diffuso. Il testo contempla, sotto il ragionamento logico-deduttivo e con ricerca bibliografica, la garanzia dell’ambiente dal diritto penale e presenta proposte per la migliore tutela ambientale, esse corrispondendo, oltre alla predisposizione di norme penali più adeguate, alla creazione di un Tribunale Internazionale competente per le richieste penali legate all’ambiente e all’ammissione della responsabilità penale delle persone giuridiche. Si riconosce, nell’ambiente, una reale garanzia di tipo costituzionale, non soltanto diffusa, ma anche individuale, giacché direttamente legata alla qualità di vita dei singoli esseri e che ha avviato, negli ultimi decenni, la consacrazione di documenti internazionali e costituzionali di effettiva tutela.

Gestione alternativa virtuosa di oliveti marginali

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