Un moralista meridionale. Sciascia, Gramsci e il Sud (original) (raw)
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Gramsci e la Questione meridionale. Genesi, edizioni e interpretazioni
Alcuni temi della quistione meridionale is the only organic essay of Antonio Gramsci: written in 1926, after almost 100 years, it has aroused several interpretations, theoretical debates and political polemics. The following paper will analyse the origins of this essay and issues linked to it, particularly focusing on supposed lacks and on causes that led to a delay of the first publishing. These events influenced the succeeding interpretations of topics it contains. Therefore, the aim of the article is to analyse the essay's publications in Italy during XX century, where it has been acknowledged and studied into three big historiographical traditions: the southernism and the gramscian ones, and, in addition, the one concerning the history of pci. Key words: Southern question, Antonio Gramsci, Alcuni temi della quistione meridionale, Italian Communist Party, southernism, anthological publications. Parole chiave: Questione meridionale, Antonio Gramsci, Alcuni temi della quistione meridionale, Partito comunista italiano, meridionalismo, pubblicazioni antologiche.
Il metodo di Gramsci: Ascesa nazional-populista e nuova questione meridionale in Italia
Rivista Geografica Italiana, 2019
Questo testo è un contributo al forum "Interpretazioni gramsciane in chiave geografica: alcune frontiere di ricerca" ospitato dalla Rivista Geografica Italiana. Propone un'analisi critica dell'ascesa del sovranismo nazional-populista in Italia, richiamando l'attenzione sulla necessità di una nuova questione meridionale come strategia di resistenza e di emancipazione dalla ondata sovranista. In questo senso l'articolo invoca "il metodo di Gramsci". Gli scritti di Gramsci non solo mettono a disposizione categorie critiche fondamentali per comprendere il presente, ma, nel loro essere immersi nella realtà storica del proprio tempo, nel loro essere "pensiero vivente", offrono un metodo di lavoro che aiuta a intervenire attivamente nella politica contemporanea, sul piano pratico e intellettuale.
GRAMSCI E L'ELITISMO DI SINISTRA - 2020
RIVISTA LA SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI. No 67 - 2020/1, 2020
The elite theory, developed by Pareto, Mosca and Michels, is an anti-democratic theory because it denies the founding principle of democracy, that is, the political competence of citizens. The theory, however, admits several readings, including a democratic reading, which influenced the Italian liberal and anti-fascist authors such as Gobetti, Dorso, Burzio, Einaudi, Croce, Salvemini. Bobbio interprets this democratic aspect of elitism not as the denial of the existence of democratic regimes, but as a realistic view of «democracy as it is», and not an idealist vision of «how it should be». Bobbio is thus included among the authors inspired by the doctrine of democratic elitism, such as Hans Kelsen and Joseph Schumpeter. From this perspective, Bobbio analyses the influence that elitism has had on the Italian and international socialist and communist Left, in particular on the thought of Antonio Gramsci. This paper discusses a possible ‘elitist’ reading of Gramscian political thought, which shows the criticisms and differences that separate it from the elitists, but at the same time the elements of a Gramsci elitist theory present in some key concepts of his political conception.
Antonio Gramsci, Alcuni temi della quistione meridionale (Introduzione e cura di Gerardo Pastore)
La questione meridionale è oggi volentieri dimenticata, o tradotta nei termini di "questione criminale", o talvolta celebrata retoricamente come un reperto arcaico. Rileggere queste pagine gramsciane, annotando la giudiziosa selettività di concetti, le diligenti puntualizzazioni, i confronti fruttuosi con le elaborazioni complessive dei Quaderni del carcere, aiuta a contrastare l'irrazionalità conservatrice, legata da Gramsci alla schiera di quei tanti intellettuali internamente funzionali allo status quo. Pagine altamente significative insomma, per le possibilità di ripensamento dell'intera problematica in vista di soluzioni pratiche che si attendono da troppo lungo tempo.
Gramsci e Loria, ovvero "il Signor Nettuno
Intrasformazione Rivista Di Storia Delle Idee, 2012
Achille Loria was a prominent intellectual both on the Italian and on the international cultural scenario between the eighteenth and nineteenth centuries. His positions were highly appreciated by many socialists, such as Filippo Turati, but strongly challenged by the leading figures of the European Marxism of that time: the cutting criticism by Friedrich Engels, Antonio Labriola and Antonio Gramsci did not spare his attempts to suggest himself as the "Italian Marx".
2018
Introduzione allo studio della filosofia. Che cosa è l'uomo? È questa la domanda prima e principale della filosofia. Come si può rispondere. La definizione si può trovare nell'uomo stesso; e cioè in ogni singolo uomo. Ma è giusta? In ogni singolo uomo si può trovare che cosa è ogni «singolo uomo». Ma a noi non interessa che cosa è ogni singolo uomo, che poi significa che cosa è ogni singolo uomo in ogni singolo momento. Se ci pensiamo, vediamo che ponendoci la domanda che cosa è l'uomo vogliamo dire: che cosa l'uomo può diventare, se cioè l'uomo può dominare il proprio destino, può «farsi», può crearsi una vita. Diciamo dunque che l'uomo è un processo e precisamente è il processo dei suoi atti. Se ci pensiamo, la stessa domanda: cosa è l'uomo? non è una domanda astratta, o «obbiettiva». Essa è nata da ciò che abbiamo riflettuto su noi stessi e sugli altri e vogliamo sapere, in rapporto a ciò che abbiamo riflettuto e visto, cosa siamo e cosa possiamo diventare, se realmente ed entro quali limiti, siamo «fabbri di noi stessi», della nostra vita, del nostro destino. E ciò vogliamo saperlo «oggi», nelle condizioni date oggi, della vita «odierna» e non di una qualsiasi vita e di un qualsiasi uomo. La domanda è nata, riceve il suo contenuto da speciali, cioè determinati modi di considerare la vita e l'uomo: il più importante di questi modi è la «religione» ed una determinata religione, il cattolicismo. In realtà, domandandoci: «cos'è l'uomo», quale importanza ha la sua volontà e la sua concreta attività nel creare se stesso e la vita che vive, vogliamo dire: «è il cattolicismo una concezione esatta dell'uomo e della vita? essendo cattolici, cioè facendo del cattolicismo una norma di vita, sbagliamo o siamo nel vero?» Tutti hanno la vaga intuizione che facendo del cattolicismo una norma di vita sbagliano, tanto vero che nessuno si attiene al cattolicismo come norma di vita, pur dichiarandosi cattolico. Un cattolico integrale, che cioè applicasse in ogni atto della vita le norme cattoliche, sembrerebbe un mostro, ciò che è, a pensarci, la critica più rigorosa del cattolicismo stesso e la più perentoria. I cattolici diranno che nessuna altra concezione è seguita puntualmente, ed hanno ragione, ma ciò dimostra solo che non esiste di fatto, storicamente, un modo di concepire ed operare uguale per tutti gli uomini e niente altro; non ha nessuna ragione favorevole al cattolicismo, sebbene questo modo di pensare ed operare da secoli sia organizzato a questo scopo, ciò che ancora non è avvenuto per nessun'altra religione con gli stessi mezzi, con lo stesso spirito di sistema, con la stessa continuità e centralizzazione. Dal punto di vista «filosofico» ciò che non soddisfa nel cattolicismo è il fatto che esso, nonostante tutto, pone la causa del male nell'uomo stesso individuo, cioè concepisce l'uomo come individuo ben definito e limitato. Tutte le filosofie finora esistite può dirsi che riproducono questa posizione del cattolicismo, cioè concepiscono l'uomo come individuo limitato alla sua individualità e lo spirito come tale individualità. È su questo punto che occorre riformare il concetto dell'uomo. Cioè occorre concepire l'uomo come una serie di rapporti attivi (un processo) in cui se l'individualità ha la massima importanza, non è però il solo elemento da considerare. L'umanità che si riflette in ogni individualità è composta di diversi elementi: 1) l'individuo; 2) gli altri uomini; 3) la natura. Ma il 2° e il 3° elemento non sono così semplici come potrebbe apparire. L'individuo non entra in rapporti con gli altri uomini per giustapposizione, ma organicamente, cioè in quanto entra a far parte di organismi dai più semplici ai più complessi. Così l'uomo non entra in rapporto con la natura semplicemente, per il fatto di essere egli stesso natura, ma attivamente, per mezzo del lavoro e della tecni