IL GIARDINO DEL CASTELLO RUSPOLI I PARTE, da Loggetta n. 124 (autunno 2020)- (original) (raw)

UNA FINESTRA SUL GIARDINO: PITTURA ROMANA IN FRAMMENTI DAL QUARTIERE ABITATIVO DI ROSELLE

NUOVI DATI PER LA CONOSCENZA DELLA PITTURA ANTICA, ATTI DEL I COLLOQUIO AIRPA AQUILEIA 16-17 GIUGNO 2017, 2019

From the residential neighborhood to the “pendici della collina nord” of Rusellae comes a set of wall painting fragments that shows a large window overlooking illusionistically on the garden. The scene, bordered by marble transenna, is made up of colorful birds, a basket filled with cherries and a cake of fruit and cheese. The evident blend between the typical repertoire of garden painting and the features of the still life paintings or ornaments of the II style speaks for a phase of transition to the creation of a genre or rather of its peripheral processing, in part misunderstood, by the high-class rusellan class.

IL CASTELLO DI GRAVINA NELLA RETE CASTELLARE PUGLIESE E NEL SUO TERRITORIO di Lucia Ricciardi

Sicuramente suggestiva ed esemplificativa del legame tra Federico II e la Puglia risulta essere la profezia che vaticina allo 'stupor mundi' la morte 'sub flore' che si concretizzerà il 13 dicembre 1250 a Fiorentino a nord di Foggia. Essa concluderà, proprio nelle terre che egli aveva amato tanto, così da essere chiamato anche 'puer Apuliae', un'esistenza terrena tanto tormentata per il delicato momento storico quale fu il XIII secolo, quanto proficua per le molteplici attività cui si dedicò. Tra i variegati aspetti dell'opera politica di Federico in Puglia vi è, senza dubbio, l'edificazione di numerosi edifici denominati di volta in volta palacium, castrum e domus. I tre termini utilizzati nei documenti, infatti, anche se spesso sono usati indistintamente per indicare uno stessa fabbrica, potrebbero alludere, in realtà, a tre specifiche destinazioni d'uso delle costruzioni federiciane: quella di controllo, di difesa e di svago 1 . In Puglia, a Foggia, Federico stabilì la sede della propria corte elevando la città ' ad inclita sede regale ed imperiale', in Puglia trascorse molti periodi di riposo ed incessante attività che si coronò nelle Costituzioni di Melfi del 1231. Appunto nel titolo XCIV del libro III di suddette Costituzioni Federico recita ' noi le abbiamo volute per cancellare in questi nostri tempi l'ingiustizia del passato, quando la voce del diritto era muta, e per far risorgere, rinnovata nella memoria una nuova era di giustizia'. Materializzazione di questa rinnovata giustizia furono proprio i castelli segno tangibile del dominio e controllo sul territorio del potere centrale imperiale. Gli antichi feudatari che abitavano e dominavano in quelle dimore, così, cessarono di esserne proprietari trasformandosi in concessionari a termine. Castelli, fortificazioni e residenze passarono al demanio della corona e furono affidati a funzionari di nomina regia i provisores castri. L'attività edilizia federiciana va, altresì, inquadrata nell'ottica di un ben congegnato sistema difensivo che rafforza il territorio lungo tre direttrici: la linea di cosa lungo la quale sono recuperati anche i principali preesistenti castelli normanni, la linea dell'entroterra e la linea delle colline di confine. Da non dimenticare l'edificazione, altrettanto significativa ed importante, delle cosiddette 'domus solaciorum' e dei castelli e riserve di caccia presenti sia in Capitanata che in Terra di Bari (Palazzo S. Gervasio, Apricena, Orta, Guardiola, Salpi, S. Lorenzo in Pantano, Melfi, Gravina). Dallo Statutum de reparatione castrorum, un inventario redatto tra il 1241 e il 1246 2 , si può risalire al numero delle strutture castellari della Puglia dell'epoca 3 . Si trattava di circa 82 strutture di cui 49 castra strutture prettamente militari, e 35 sono edifici fortificati a più marcata funzione residenziale o produttiva. In terra di Bari nello Statutum sono censiti 13 castra e 3 domus (Gravina, Garagnone, Santeramo): Bari, Trani, Barletta, Canne, Canosa, Andria, Santa Maria del Monte (Castel del Monte), Corato, Gravina (per la quale si parla di castrum et domus), Garagnone, Ruvo, Terlizzi, Gioia, Santeramo, Acquaviva 4 . In Terra di Bari le fabbriche costruite ex novo da Federico, sono il castrum di Gravina 5 e Castel del Monte iniziato verso il 1240 6 . A questi si deve aggiungere un castello ad Altamura di cui si hanno notizie dal toponimo del luogo in 1 S. MOLA, Itinerario federiciano in Puglia, Bari 1994, p. 31 2 TRECCANI Enciclopedia federiciana, s.v. Statutum de reparatione castrorum 3 B. LIGORIO, Federico II, Ebrei, castelli e ordini monastici in Puglia nella prima metà del XIII secolo, Martina Franca, 2011, p. 43. 4 LICINIO, Le strutture castellari in Puglia, in Itinerari federiciani in Puglia, Bari 2005 p. 27. 5 La testimonianza del Vasari e un documento del 1239 suggeriscono una datazione a cavallo tra gli anni Venti e Trenta del XIII secolo, in Treccani, Enciclopedia federiciana, s.v. Castello di Gravina, 2005. 6 LICINIO, Federico II e gli impianti castellari, in Federico II e l'Italia, Roma 1995, p. 65

SPIGOLATURE SEICENTESCHE: UNA STANZA INEDITA DEL TASSO NEL “ROSARIO” DI G.A. BRANDI

SCUOLA E RICERCA, V, 2020

In this article, the author edits an unpublished "stanza" by Tasso, contained in the poem by G.A Brandi "Il Rosario". The text is accompanied by an analysis of its sources, by a philological labeling and by a location of the room itself within the lyrical-religious (but also praiseworthy) context in which it is found.