Deklinacija u paštrovskim ispravama 16-18. veka / Biljana Šljivić Šimšić (priredili Milena Davidović, Mila Medigović Stefanović i Dušan Medin, 2019) (original) (raw)

Badurina Stipčević, Vesna, La leggenda di Sant'Ilarione nella letteratura croata /Legenda o svetom Hilarionu u starijoj hrvatskoj književnosti

Sveti Hilarion u kontekstu svoga vremena / Sant'Ilarione nel contesto del suo tempo, ur. I. Bodrožić, V. Kraft Soić, Zagreb, 2023

Le agiografie di Girolamo risalgono agli stessi inizi del monachesimo cristiano e nel Medioevo facevano parte costitutiva delle raccolte agiografiche popolari di Vitae Patrum. La Leggenda breviare di Ilarione, così come le leggende glagolitiche di san Paolo di Tebe, confermano che le Vitae monastiche geronimiane erano ben presenti nella composizione glagolitica della letteratura medievale croata. I personaggi eremitici di Paolo di Tebe e l’abate Ilarione servono da ispirazione anche ai successivi scrittori ecclesiali croati e agiografi, quali Marko Marulić, Franjo Glavinić, Hilarion Gašparoti. Queste vite di monaci di Girolamo, le “perle” dell’agiografia cristiana, volentieri lette, spesso trascritte ed elaborate, hanno influenzato lo sviluppo della letteratura agiografica croata e fin dal Medioevo costituiscono una parte molto importante della cultura letteraria e spirituale croata. Nei diciassette breviari glagolitici dal secolo XIV al 1561, contenenti il Proprium sanctorum per il mese di ottobre nella festa di sant’Ilarione, si trova l’ufficio con le lezioni dalle leggende di Ilarione di Girolamo (Bibliotheca Hagiographica Latina, 3879). La figura eremitica di Ilarione e la sua dedizione monastica, è citata da Marko Marulić in vari punti nella sua famosa opera De institutione bene vivendi per exempla sanctorum (1508) e le citazioni dalla biografia di Ilarione sono state usate nelle voci del Repertorio morale-didattico Le elaborazioni speciali della biografia di Ilarione nelle opere dei grandi agiografi croati: Franjo Glavinić ha inserito la biografia di Ilarione in Cvit svetih (1a edizione, Venezia, 1628), e il paolino Hilarion Gašparoti nel libro 4o dell’agiografia Cvet sveteh ili Živlenje i čini svecev (Graz, 1761).