2021 | L'appuntamento mancato. Movimento socialista ed emancipazione femminile (original) (raw)
in F. Castelli, R. Carocci (a cura di), "Femminismi. Idee, movimenti, conflitti", Nova Delphi Libri/Academia 2021, pp. 35-44, ISBN: 979-12-800-97-00-2, 2021
Fin dalle sue origini, il movimento socialista ha affrontato la cosid-detta questione femminile tendendo a negare uno specifico tema di genere, in una generale sottovalutazione della permanenza e del rin-novarsi delle relazioni patriarcali nei rapporti tra capitale, lavoro e Stato moderno. Il precipitato di questo atteggiamento fu duplice. Se da una parte precluse la possibilità di approfondimenti teorici volti a indagare differenze e possibilità all'interno delle classi subalterne, nonché le strutture di dominio per come andavano intrecciandosi, dall'altra comportò una sostanziale esclusione delle donne dal movi-mento socialista che rimase per lo più a prevalenza maschile. Anche per una sorta di conservatorismo anticapitalista, il socialismo ottocentesco e primonovecentesco si propose de facto come un agen-te di continuità delle gerarchie di genere. Accettando come naturale una divisione del lavoro sessualmente disciplinata, basata su una pre-sunta inconciliabilità tra il lavoro produttivo e quello riproduttivo, esso favorì l'estromissione delle donne dall'industria moderna, ma anche dallo spazio politico, e il loro confinamento nel tradizionale ruolo domestico di madri e di mogli. In considerazione di ciò, non può essere sottostimata la pluralità di espressioni, accezioni e inter-pretazioni da cui il socialismo fu caratterizzato, offrendo risposte an-che molto differenti che qui affronteremo nelle loro linee generali ed esemplificative, cercando di tratteggiare una panoramica di atteggia-menti non univoci.