« Dall’esorcismo al trasumanar : le tarantolate di Salvatore Quasimodo », Babel, 42 | 2020, 273-300. (original) (raw)
Alla fine degli anni 1950, Salvatore Quasimodo partecipa a un progetto diretto dall'antropologo Ernesto De Martino dedicato a un rituale di esorcismo pagano-cristiano: quello della trance raggiunta grazie alla tarantella. Ogni anno, alla fine del mese di giugno, le "tarantolate" (rese "malate" dal morso fisico o simbolico della mitica tarantola e soffrendo di diversi sintomi psicofisici) si recano a Galatina (Puglia) per provare a comunicare con San Paolo affinché egli le guarisca dal loro male. De Martino chiede a Quasimodo di scrivere e di leggere il commento del documentario realizzato su questa pratica tradizionale. Però, a suscitare il nostro interesse è soprattutto ciò che il documentario ci rivela sul poeta: infatti, vi ritroviamo numerosissimi echi alle poesie e ai carteggi del Siciliano, che condivide con gli esorcizzati uno stesso rapporto doloroso e somatico al mondo. È quindi quasi logicamente che si assista a una proiezione di Quasimodo nella figura del tarantolato, di cui sublima la trance in un trasumanar-che costituisce d'altronde il cuore della sua ultima raccolta, Dare e avere. Parole chiave.-visibile, invisibile, tarantella, trance, esorcismo, sud Durante tutta la sua vita, Salvatore Quasimodo oscilla tra fede e scaramanzia, cattolicesimo e paganesimo. Se le sue nove raccolte principali mettono in evidenza le diverse fasi dell'evoluzione del rapporto del Siciliano alla trascendenza 1 , un elemento poco conosciuto della sua 1 Si veda Héloïse Moschetto, Et dans l'air immobile tonnent les météores. Poétique des signes dans l'oeuvre de Salvatore Quasimodo, Parigi, L'Harmattan, 2020. Alcuni