«Quello che è…»: nuove riflessioni su un “modismo” recente (original) (raw)
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Nient’altro che l’essere Ricerche sull’analogia e la tradizione aristotelica della fenomenologia
2010
L’analogie est la réponse résolutive autant qu’aporétique au problème de l’unité et de la différence, scellée dans la multiplicité déroutante des significations de l’être. De cette réponse, il en va du statut de « science » pour la métaphysique. Notre enquête vise à retracer les conditions historiques d’émergence d’un concept (ou d’un complexe conceptuel) qui a marqué de son sceau l’histoire de la pensée, d’Aristote, voire même de Platon jusqu'aux nos jours. Sans cette même pensée de l’analogie – voici notre hypothèse – ni la constitution ni la « destruction » de la métaphysique ne seraient plus pensables. Mais qu’est-ce au juste que l’analogie ? Et jusqu’où s’étend sa portée métaphysique ? La certitude du terme a quo laisse en suspens l’extension de cette parabole, qui exige par reflet la fixation idéale d’un terme ad quem. On fera de la phénoménologie husserlienne un observatoire privilégié pour témoigner des derniers éclats de l’analogie, avant que la « destruction » de la mé...
Alleanza Cattolica , 2021
Quest'anno ricorre il 130esimo anniversario della lettera enciclica Rerum Novarum di S.S. Papa Leone XIII, dedicata al tema della "questione operaia" in un frangente storico caratterizzato da tensioni crescenti tra capitale e lavoro, sia in conseguenza dell'abolizione delle corporazioni di arti e mestieri nel secolo precedente, sia per le contraddizioni della Rivoluzione industriale, su cui soffiavano gli agitatori socialisti per spingere alla lotta di classe. Un insegnamento sempre valido, anche nelle nostre società post-industriali, soprattutto alla luce dell’agenda del Great Reset portata avanti dal World Economic Forum di Davos, che minaccia la proprietà privata, la famiglia, la libertà di iniziativa economica e la libertà tout court. Il nuovo pericolo si chiama “socialismo finanziario”, ed è portato avanti dalle Banche centrali e dai principali governi mondiali.
Poetica e retorica del 'nuovo' (καινός)
2020
Nel segno mutevole e innovatore di Dioniso, la commedia antica definisce se stessa come latrice di innovazione dirompente. Il termine che la esprime, kainos, nasce e si diffonde insieme al teatro e diventa il marchio di fabbrica della commedia. Il contributo esamina la retorica del nuovo, con uno sguardo retrospettivo a tragedia e ditirambo e un occhio alla ricezione antica, nella quale il dialogo platonico, più che non la Nea o la commedia romana, riprende e fa sua la retorica del nuovo.
"Ciò che io invento sono nuove similitudini"
2018
Perché il titolo? 2. La guerra di Ludwig 3. Il precipitato teorico di due amicizie 3.1. Piero Sraffa 3.2. Frank Ramsey 1. Perché il titolo? Il titolo di questo mio intervento riprende un passaggio di una nota di Wittgenstein del 1931, riportata nei suoi Pensieri diversi. 1 In un senso che, spero, diventerà chiaro nel corso dei miei ragionamenti, l'intervento sarà un approfondimento multidimensionale del passaggio di Wittgenstein. Nella nota, il passaggio è così preceduto: "Vi è del vero, credo, se ritengo che nel mio pensiero io sia propriamente solo riproduttivo. Io credo di non avere mai inventato un corso di idee; al contrario, mi è sempre stato dato da qualcun altro. Io l'ho solo afferrato subito con passione per la mia opera di chiarificazione. Così mi hanno influenzato Boltzmann,
Alla prova delle passioni. Sessualità non conformi e soggettività fra età moderna e contemporanea a cura di T. Scaramella, ETS, 2024
«Fa un retratto della mia persona» «Fa un retratto della mia persona». Usare, pensare e guardare sessualmente il "modello" in Caravaggio Giorgio Fichera Nella prima metà del Seicento, chiunque avesse avuto accesso alla collezione del marchese Vincenzo Giustiniani avrebbe probabilmente incrociato lo sguardo, secondo l'inventario redatto nel 1638, di «un Amore ridente in atto di dispregiar il mondo» 1. La nota, celebre agli studi tanto quanto il dipinto che descrive, si riferisce all'Amore vincitore di Caravaggio conservato alla Gemäldegalerie di Berlino (Figura 1) 2. Le parole seicentesche riassumono magistralmente non solo l'iconografia dell'omnia vincit amor, ma anche l'efficacia pittorica dell'immagine, ovvero l'irriverenza di questo corpo nudo che trionfa sulle "cose" del mondo 3. L'attitudine del giovane, rilevata da chi ha redatto l'inventario, è segno di vivacità e capacità evocativa più che mimetica. Il sorridere ha inoltre, ed è la mia ipotesi, un valore agentivo, funzionando come «atto iconico»: produrre una reazione e un'interazione affettiva con la persona che si pone davanti al dipinto 4. Sono il sorriso e lo sguardo rivolti verso lo spazio spettatoriale a rendere lecite locuzioni e attitudini nei confronti del dipinto come se chi l'osserva si trovasse in presenza di una persona reale, offerta sorridente allo sguardo. L'agency attribuita al dipinto si fonda
Novella, Cappellone degli Spagnoli (particolare: la Retorica). Questo volume raccoglie quarantanove saggi che alcuni studiosi italiani e stranieri hanno voluto dedicare a Gianfelice Peron. L'omaggio è stato pensato con lo scopo di ripercorrere almeno in parte l'amplissimo spettro delle passioni scientifiche e più generalmente culturali del festeggiato: dal Medioevo alla letteratura neogreca, dalla musica e dal melodramma al Fortleben di temi classici e medioevali nelle letterature moderne e contemporanee. Il titolo della miscellanea riprende un passo della Gerusalemme liberata, libro carissimo a Gianfelice Peron. L'idea della summa, dell'insieme e, al tempo stesso, della sintesi delle parti, non vuole solo alludere alla pienezza della sua figura di studioso, ma anche celebrare la ricchezza del suo profilo intellettuale, culturale e umano. «La somma de le cose» Studi in onore di Gianfelice Peron E S E D R A e d i t r i c e «La somma de le cose» Studi in onore di Gianfelice Peron
LINGUA NOSTRA intende promuovere l'interesse per la lingua italiana e lo studio dei problemi di essa, mirando a conciliare due esigenze ugualmente importanti: la consapevolezza di una antica tradizione e la rispondenza alle necessità moderne. La rivista, fondata nel 1939 da Bruno Migliorini e Giacomo Devoto, quindi diretta da Gianfranco Folena e da Ghino Ghinassi, è ora diretta da Andrea Dardi e Massimo Fanfani. Si articola in varie parti: storico-filologica: storia della lingua; grammatica storica; etimologia, lessicologia e semantica storica; retorica e stilistica; metrica; storia della questione della lingua e del pensiero linguistico; storia della grammatica e della lessicografia; onomastica; testi e documenti; descrittiva: grammatica e lessicologia dell'italiano d'oggi; neologismi, forestierismi e dialettalismi contemporanei; lingue speciali e terminologie tecniche; livelli sociali di lingua; varietà regionali; l'italiano all'estero; testimonianze linguistiche di letterati e di scienziati; didattica: discussioni sulla norma linguistica e sull'insegnamento della lingua; uso delle comunicazioni di massa; esperienze di insegnanti; insegnamento della lingua agli adulti; insegnamento dell'italiano all'estero; problemi di linguistica contrastiva e di traduzione.