Salario minimo, dumping contrattuale e parità di trattamento: brevi riflessioni a margine della proposta di direttiva europea (original) (raw)

Dignità come "minimo". Salario sufficiente e reddito adeguato nella Ue della "crisi perpetua"

L'intervento pubblico nell'economia tra solidarietà, vincolo esterno e questione ambientale, 2024

Negli ultimi anni si è intensificato il dibattito su reddito minimo e salario minimo. Questo è avvenuto principalmente per l’esplodere di una grande questione sociale, legata alle crisi economico finanziarie che si sono susseguite negli ultimi quindici anni e al nuovo scenario di “economia di guerra”, e per l’attività normativa dell’Unione europea, volta a introdurre nuovi strumenti di contrasto al lavoro povero e all’esclusione sociale. In Italia, in particolare, il confronto su questi nuovi strumenti ha incrociato una grande questione salariale che attanaglia il paese. Con l’esperienza del reddito di cittadinanza e le ipotesi di salario minimo legale avanzate, si arricchisce il dibattito nazionale sulla ricerca di un’alternativa complessiva alla stagflazione, nel solco di valori e principi costituzionali.

Lavoro tramite piattaforma e divieti di discriminazione nell’UE

In Alessi, Barbera, Guaglianone, a cura di, Impresa, lavoro e non lavoro nell'economia digitale, 2019

Ai sensi della legge sui diritti d'Autore e del codice civile è vietata la riproduzione di questo libro o di parte di esso con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro, senza il consenso dell'autore e dell'editore.

La regola dell´ "importo minimo garantito" e la svalutazione delle peculiaritá del patronage

La regola dell'«importo minimo garantito» e la svalutazione delle peculiarità del patronage Estratto: ISSN 1593-7305 N. 7-8 LUGLIO-AGOSTO 2010 • Anno XXVI RIVISTA MENSILE de Le Nuove Leggi Civili Commentate mentare, in Fallimento, 2004, 752; Costantino, Osservazioni in tema di adempimento di debito altrui e fallimento del «solvens», in Foro it., 2002, I, 2455; Fabiani, La revocatoria fallimentare del pagamento nel rapporto trilaterale, in Fallimento, 1999, 1220; Maffei Alberti, voce «Fallimento VI) Effetti sugli atti pregiudizievoli ai creditori», in Enc. giur. Treccani, XIII, Ed. Enc. it., 1989, 6; Ragusa Maggiore, Adempimento di debito altrui da parte del fallito e gratuità dell'attribuzione, in Dir. fall., 1983, II, 1054; Sandulli, Pagamento di debito altrui e revocatoria fallimentare, ibidem, II, 983; Per la natura onerosa del pagamento del debito altrui, v. Jorio, Le crisi d'impresa. Il fallimento, Giuffrè, 2000, 430 ss.; Panzani, Gli atti a titolo gratuito e gli atti a titolo oneroso: contrasti interpretativi ai fini dell'azione revocatoria fallimentare, in Fallimento, 1991, 935; Trentini, Atti a titolo gratuito e pagamento del debito altrui, ivi, 1998, 615.

Reddito minimo tra principio lavorista ed uguaglianza sostanziale: alla ricerca di una ‘giustificazione' costituzionale

CITTADINANZA EUROPEA (LA)

Reddito minimo tra principio del diritto-dovere al lavoro ed uguaglianza sostanziale: alla ricerca di una 'giustificazione' costituzionale Tiziana Salvino L'articolo si concentra sui principi costituzionali e sulla copertura normativa circa il reddito minimo, focalizzando l'attenzione, in particolare, sul principio di eguaglianza sostanziale ed il principio lavorista, entrambi definiti fondamentali dalla Costituzione italiana, terminando con alcune riflessioni conclusive. * The article focuses on the constitutional principles of basic income, calling attention, in particular, on the principle of substantive equality and the constitutional principle of work, both of which stated as are fundamental ones from the Italian Constitution, ending with some conclusive reflections.

Il salario minimo tra spinta europea e quadro costituzionale. Alla ricerca di una “via italiana”

F. V. della Croce, Il salario minimo tra spinta europea e quadro costituzionale. Alla ricerca di una “via italiana”, in Osservatorio Costituzionale, n. 6, 2022, 2022

In Italia si è intensificato il dibattito sull'introduzione di un salario minimo legale. L'emersione di una vera e propria “emergenza salariale” assieme ai limiti del contratto collettivo tradizionale hanno interrogato il legislatore sull'opportunità di determinare per legge il salario minimo. Il presente contributo intende approfondire il rapporto tra la disciplina costituzionale in materia di retribuzione e le proposte legislative in discussione. I principali problemi posti dalle proposte legislative riguardano il rapporto con le organizzazioni sindacali e la determinazione quantitativa della soglia legale.

DIRITTI DEI LAVORATORI E CARTA DI NIZZA: PER UN'EUROPA DAVVERO SOCIALE

Mediterranean Journal of Human Rights, 2020

questo contributo mette in discussione la possibilità di configurare l'Unione europea come entità extraterritoriale, anche di natura sociale, in grado di riconoscere e garantire i diritti dei lavoratori, in particolare alla luce della Carta dei diritti fondamentali dell'UE, dato che dall'entrata in vigore del Trattato di Lisbona, la Carta di Nizza è stata riconosciuta come avente lo stesso valore giuridico dei Trattati, da un lato, e le discutibili ultime sentenze della Corte di giustizia dell'UE, dall'altro. 1. Introduzione: la tutela del lavoro nel Trattato di Lisbona e nella Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea... E' comune l'opinione secondo cui l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona ha formalmente sancito ciò che potrebbe definirsi la tanto sospirata conversione sociale dell'Unione Europea, correttamente dai più ritenuta alla stregua dell'ultimo, fondamentale approdo in termini di allargamento di compiti e competenze dell'UE al fine del completamento del processo d'integrazione: a differenza della versione originaria dei Trattati di Roma, essenzialmente ispirata da una ratio essenzialmente economica, nonché delle modifiche sulla stessa intervenute nel tempo e quasi del tutto indifferenti alle istanze sociali di cui i lavoratori erano (e continuano ad essere) portatori, sembra che l'attuale architettura dei suddetti Trattati, almeno sulla carta, attribuisca espressamente rilevanza a tali esigenze: è innegabile, infatti, come la ratifica dell'Atto Unico Europeo, che per la prima volta attribuisce all'ex Comunità Europea obiettivi di natura sociale, nonché del Trattato di Amsterdam, che espressamente richiama la Carta Sociale del 1961 e del 1989, e di quello di Maastricht, compendiato dal Protocollo Sociale e foriero di epocali innovazioni quali l'introduzione dell'istituto della cittadinanza europea, per quanto embrionali indicatori ai fini dell'emersione in ambito europeo di una reale coscienza sociale, non fossero sufficienti a rappresentare l'Unione Europea come