Incendi boschivi al Sud delle Alpi della Svizzera: cosa ci insegna la storia (original) (raw)

Luigi Corfù (2007). Un confine tra valichi e travalichi.pdf

Un confine tra valichi e travalichi. Il confine nord orientale della giurisdizione di Mesolcina nella prospettiva storica. Ancora oggi il confine nord orientale di Mesocco e del Moesano, si situa oltre lo spartiacque. Come mai? Quando è avvenuta questa tracimazione? Perché? I documenti medievali ci danno la certezza che il confine della Signoria di Mesolcina all’inizio del XIII secolo si spingeva ancora più in là: raggiungeva il fiume Liro nella valle San Giacomo, il passo dello Spluga e quello di Safien. A occidente era per contro la valle di Blenio ad occupare pascoli sul versante destro della Calanca. Nuovi strumenti e conoscenze, nonché recenti indagini archivistiche e archeologiche permettono di formulare alcune risposte. Sono risposte legate, più che al confine stesso, alla storie dei territori che esso attraversa: la storia della millenaria messa a coltura del suolo, quella degli alpeggi alpini e della loro gestione, sia comunitaria che capitalistica (alpi affittati, venduti o impegnati), la storia del secolo XIII, quando il Moesano e Blenio si ritrovarono loro malgrado capisaldi rispettivamente della fazione dei guelfi e di quella dei ghibellini europei, la storia del virulento conflitto tra i de Sacco e i de Vaz, che aprì la strada agli insediamenti walser nella Rezia e probabilmente contribuì in modo decisivo a impedire che nei Grigioni prendesse piede un forte potere signorile accentratore. Si tratta dunque di una successione di visioni storiche, centrate sui territori che attorniano i massicci dell’Adula e del Tambo, ma che si iscrivono nel complesso quadro delle dinamiche che sempre hanno giustapposto l’Europa delle basse quote e l’Europa alpina, le situazioni di conflitto e quelle di pace, i poteri comunitari dal basso e i poteri signorili dall’alto. Luigi Corfu, 1.8.2007

Esperienze di fuoco prescritto in Italia: un approccio integrato per la prevenzione degli incendi

Prescribed burning is used in many geographical areas for multiple and integrated objectives (wildfire prevention, habitat conservation, grazing management). In Europe the collaboration between researchers and fire professionals has brought to implement this technique over increasing areas (~104 ha year-1), effectively and efficiently. In Italy prescribed burning has not been much studied and it is rarely applied. A new interest is recently rising. Some Regions particularly threatened by wildfires have updated their legislation and set up procedures to authorize prescribed fire experiments and interventions. From 2004 to 2011 several scientific, operative and training experiences have been carried out at a regional level (Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Sardegna, Toscana). The present paper aims to: (i) document and compare these regional programs; (ii) discuss their frameworks and limitations; (iii) provide information about objectives, prescriptions, methods and results. The study has involved Universities, Forest Corps, Civil Protection, unicipalities, Parks and professionals from Italy and other Countries. Interventions have regarded integrated objectives (fire hazard reduction; habitat conservation; forest and grazing management), and involved several vegetation types (broadleaved and conifer forests; Mediterranean and Continental shrublands; grasslands). Studies on fire behaviour and ecology have helped to set prescriptions for specific objectives and environments. Results have been transferred to professionals through training sessions. Several common elements are outlined: integrated objectives, multidisciplinary character, training and research products. Ecological questions, certification to the use of fire, communication to local communities and the proposal of new studies, are some of the issues outlined in the discussion. The present study is the first review at national level and we hope it will help to deepen the meaning and limitations of a technique which is an effective tool to prevent wildfires when integrated in the forest and land planning process.

L'abete, il pino laricio e il pino insigne negli interventi di rimboschimento in Aspromonte (Reggio di Calabria). Risultati dopo cinquant’anni

La Calabria è caratterizzata da una struttura geologica particolarmente suscettibile al dissesto idrogeologico, come testimoniano le frequenti e gravi alluvioni che hanno da sempre interessato il suo territorio. La distruzione dei boschi su ampie superfici verificatasi soprattutto nella seconda metà del XIX secolo e protrattasi fini alla fine degli anni cinquanta del secolo scorso, ha contribuito ad aggravare, in modo significativo, una situazione già di per sé molto problematica, tanto che lo Stato italiano fu costretto a emanare leggi ad hoc per porvi medio. La prima Legge � Legge pro Calabria - risale al 1906; successivamente nel 1955, dopo gli eventi alluvionali che hanno interessato praticamente tutta la regione, provocando molti morti e la distruzione di interi paesi, venne promulgata la I Legge Speciale Calabria (L.1177/55) che prevedeva un piano organico di opere straordinarie per la sistemazione idraulico-forestale, per la sistemazione dei corsi d'acqua e dei bacini mon...