Francesco Antonio Costa da Voghera musicista a Genova nel primo Seicento, atti del Convegno (Voghera, 3 dicembre 1994), a cura di D. Calcagno (original) (raw)

La musica nell'estetica del Decadentismo: il carteggio tra Angelo Conti e Alessandro Costa (1890-1924) in Atti del XX Congresso Nazionale ADI (Napoli, 7-10 settembre 2016), a cura di L. Battistini, V. Caputo, M. De Blasi, G. A. Liberti, P. Palomba, V. Panarella, A. Stabile, Roma, Adi editore, 2018.

2018

L’intervento si propone di investigare le ragioni storiche ed estetiche del connubio letteratura/musica nella temperie culturale di fine Ottocento. Partendo dal cospicuo carteggio, conservato presso il Gabinetto Scientifico Letterario ‘G. P. Vieusseux’ di Firenze (Fondo Angelo Conti), tra Angelo Conti, teorico dell’estetismo decadente, e Alessandro Costa, acceso difensore del ‘teatro musicale’ di stampo wagneriano, si analizzeranno i contributi relativi all’ampio dibattito sull’«arte delle Muse».

Catalogo della produzione musicale di Giuseppe Corsi, in «E nostra guida sia la Stravaganza». Giuseppe Corsi da Celano musicista del Seicento, Bari, Florestano Edizioni, 2014, pp. 145-189

«E nostra guida sia la Stravaganza». Giuseppe Corsi da Celano musicista del Seicento. Atti della Giornata di studio (Celano, Auditorium "Enrico Fermi", 7 dicembre 2013), a cura di Galliano Ciliberti e Giovanni Tribuzio, Bari, Florestano Edizioni, 2014 (ISBN 9788895840963)

https://opac.rism.info/metaopac/search?searchCategories%5B0%5D=-1&q=TriCo&View=rism&Language=en

«Un buon virtuoso, agitato dalla fortuna, dalla quale sortì vari accidenti». Giuseppe Corsi: un maestro marsicano nel Seicento europeo, in «E nostra guida sia la Stravaganza». Giuseppe Corsi da Celano musicista del Seicento, Bari, Florestano Edizioni, 2014, pp. 2-117

«E nostra guida sia la Stravaganza». Giuseppe Corsi da Celano musicista del Seicento. Atti della Giornata di studio (Celano, Auditorium "Enrico Fermi", 7 dicembre 2013), a cura di Galliano Ciliberti e Giovanni Tribuzio, Bari, Florestano Edizioni, 2014 (ISBN 9788895840963)

"Mosè risorto dall'acque di Giovanni Battista Bassani", XXVII Convegno annuale della Società Italiana di Musicologia, Siena, 16-18 ottobre 2020.

L'intervento ha per oggetto l’oratorio Mosè risorto dall’acque di Giovanni Battista Bassani, composto a Ferrara nel 1694. In primo luogo saranno presi in esame la tradizione dei cinque libretti superstiti e la partitura del 1705. L’analisi dei paratesti, integrati dai documenti del fondo Arciconfraternita della Morte ed Orazione in Ferrara, conservato presso l’Archivio storico diocesano di Ferrara, consentiranno di approfondire la storia delle esecuzioni dell’oratorio. Si esaminerà poi l’attribuzione del libretto al marchese Antonio Trotti, figura di rilievo nel panorama politico e culturale nella Ferrara fra la fine del Seicento e i primi decenni del secolo successivo. L’incerta attribuzione verrà supportata da considerazioni biografiche e culturali, evidenziando i riferimenti alla tradizione ebraica rispetto alla quale il marchese sviluppò un approccio ambivalente. Le principali caratteristiche del libretto e della partitura saranno valutate per individuarne le peculiarità in relazione alle tendenze dell’oratorio coevo e alla precedente produzione di Bassani. Particolare attenzione verrà riservata alle scelte drammaturgiche del compositore. Grazie all’apporto di nuovi documenti emersi nel corso della presente ricerca, verranno inoltre discussi alcuni dati di interesse per lo studio della prassi esecutiva in relazione agli spazi architettonici, indagando la presenza di un palco e, probabilmente, anche di un’ambientazione scenografica, in occasione delle esecuzioni del Mosè presso l’Oratorio dell’Annunziata, sede della Confraternita. Fine ultimo dell’intervento sarà quella di indicare possibili prospettive di ricerca intorno all’attività ferrarese di Bassani e al ruolo dell’Accademia della Morte ed Orazione, emanazione della Confraternita, nella vita musicale della città, evidenziando elementi di interesse per lo studio dell’oratorio di fine Seicento.

(2020) António da Costa compositore e commentatore della scena musicale italiana settecentesca

Fonti Musicali Italiane, 2021

4 Dopo la scomparsa del manoscritto, Vasconcelos decide di mettere a disposizione la metà della tiratura, corrispondente, tuttavia, a 50 esemplari. Il motivo di tale incongruenza si svela nella nota 7 al testo delle lettere: «Quel che segue contiene una serie di allusioni oggi indecifrabili e che, a causa della loro eccessiva vivacità, abbiamo soppresso in quasi tutti gli esemplari di quest'edizione». E nella stessa avvertenza finale: «i dodici rimanenti [...] sono esemplari particolarissimi (vedine la ragione alla nota 7) che non sono in vendita».

M. Petrella, La musica nell'estetica del Decadentismo: il carteggio tra Angelo Conti e Alessandro Costa (1890-1924), in «Studi Medievali e Moderni», a. XXI, n. 1/2017, pp. 219-264.

Saggi Rosa MaRia LucifoRa Il quarto, il sesto, «La bella scola»: memoria elegiaca nel limbo di Dante; ELEna MaioLini Per uno studio delle versioni francesi delle tragedie manzoniane (storia, contesto, raffronti); MaddaLEna RasERa La questione del canone letterario in ambito scolastico tra unità d'Italia e primo ventennio del Novecento; siLvia cEccaRELLi Time flies. Il diario di preghiera di Christina Rossetti; MaRio ciMini Le "città morte" di D'Annunzio; JEssica Wood Sublimation in the novels of Gabriele D'Annunzio; nunzia d'antuono Disarmonie nel caleidoscopio napoletano: Ranieri e Ortese; andREa di BERaRdino Le pene del poeta. Pascoli e la (mancata) ricezione di Sotto il velame; BRigittE PoitREnaud-LaMEsi Baricco, San Francesco, tra fatto di cronaca e rinascita del mito Carte inedite MaRia PEtRELLa La musica nell'estetica del decadentismo: il carteggio tra Angelo Conti e Alessandro Costa (1890-1924); Magda vigiLantE La complessa elaborazione della raccolta Linea della vita di Giorgio Vigolo; Note e discussioni giovanni tEsio Esilio, variazioni (letterarie) sul tema; cLaudio MaRiotti Miele dal cielo. Della manna, della melata e del miele aereo Segnalazioni bibliografiche Libri ricevuti XXI

A suon di musica da Cracovia a Lione. I trionfi del cristianissimo Enrico III, in I Gonzaga e l’impero. Itinerari dello spettacolo, Firenze, Le Lettere, 2005, pp. 81-105.

A SUON DI MUSICA DA CRACOVIA A LIONE. I TRIONFI DEL CRISTIANISSIMO ENRICO III Nel 1569 Sigismondo II Augusto, l'ultimo Iagellone, trasferiva i suoi poteri alla dieta polacca, delegandola a scegliere un successore, incaricato a vita ma esterno all'assemblea. Questa specie di repubblica oligarchica, talora paragonata alla signoria veneziana che invece esprimeva il doge in seno al maggior consiglio, in realtà funzionava diversamente applicando il principio del liberum veto che imponeva di attuare soltanto le decisioni votate all'unanimità. Morto Sigismondo nel 1572, nel bel mezzo degli interminabili contrasti per la nomina del nuovo monarca, il «legato del turco [...] essortava efficacemente [i magnati] che [...] eleggessero il fratello del [...] re di Francia [Carlo IX] per il che prometteva di sempre pace servargli» 1 . Com'è noto si tratta di Enrico d'Angiò, proclamato dai baroni nella primavera del 1573, poco più che ventenne ma già famoso per aver represso ferocemente la libertà di culto. Schierato a fianco della madre Caterina de Medici, principale mandante dell'eccidio di San Bartolomeo nel 1572, al momento stringe d'assedio la roccaforte ugonotta della Rochelle che gli resiste valorosamente. Dopo un lungo viaggio il sovrano, che tralascia la difficile impresa per recarsi in Polonia, il 18 febbraio 1574 arriva a Cracovia 2 , allora capitale dello stato, abbellita dagli architetti e dagli artisti che Bona Sforza, moglie di Sigismondo I, aveva fatto venire dall'Italia.