"Traduzioni, tradizioni e rivisitazioni dell'opera di Dante", Università di Bergamo, 13-15 maggio 2021 (original) (raw)
Related papers
La figura di Maria costituisce un singolare punto di contatto tra mondo terreno e mondo celeste, di cui Dante ha valorizzato il significato attribuendole varie funzioni nello svolgimento della Commedia. La prima funzione rilevabile riguarda il suo potere d’intercessione, presentato dal canto II dell’Inferno secondo un punto di vista giuridico-teologico («duro giudicio lassù frange»). Questa funzione le conferisce il ruolo di “adiuvante” principale (in quanto «canale di tutte le grazie» tra cielo e terra) che si protrae lungo tutto il percorso, per lo più tramite intermediari tra i quali Beatrice tiene il primo posto. Una seconda funzione, di tipo morale, completa questo ruolo di “adiuvante” offrendo alla meditazione dei purganti e del protagonista gli episodi essenziali della sua vita terrena come primo esempio di virtù sulle cornici del Purgatorio. Altre due funzioni mariane emergono nella progressione del viaggio, una liturgica e un’altra estetica, in quanto viene invocata nelle preghiere ed ammirata nelle sue gloriose apparizioni. La nostra breve presentazione intende illustrare come queste quattro funzioni permettano a Dante di sfruttare le potenzialità di una devozione millenaria senza sminuire la centralità di Beatrice.
2021
Nel ventennio compreso tra la caduta di Acri e il concilio di Vienne, l’Europa visse un periodo di profondo dibattito sul destino della Terra Santa, questione concepita come strettamente relata a quella della riforma della Chiesa e della pacificazione della Cristianità. Questo contesto è pienamente recepito nella Commedia, dove il problema della crociata è trattato in stretto rapporto con quello della temporalizzazione della Chiesa. Dante contrappone alle crociate politiche del suo tempo, dettate esclusivamente dalla brama di potere di pontefici come Bonifacio VIII (Inferno XXVII), una crociata legittima e necessaria, volta alla liberazione dei luoghi della vita di Cristo ("crux transmarina"). Questo non significa che la Commedia condanni ogni tipo di crociata interna alla cristianità ("crux cismarina"): come testimonia l’incontro con Maometto (Inferno XXVIII), la crociata antiereticale è assolutamente equiparabile a quella contro i musulmani. Quello che si intende dimostrare è che Dante, oltre a essere al corrente del dibattito contemporaneo, riflette sull’ideologia e sulle varie tipologie di crociata alla luce della teorizzazione di cui essa era stata oggetto nel corso del XIII secolo, quando l’indulgenza originariamente associata al "passagium", dopo essere stata estesa alla lotta antiereticale, finì per essere concessa a quanti si opponevano ai nemici politici del Papato.
8.4 Cosa abbiamo imparato preparando l’edizione della «Commedia» di Dante – Presiede Paolo Trovato (Università di Ferrara) Elisabetta Tonello (eCampus), Per una fenomenologia della contaminazione Martina Cita (Università di Ferrara), La contaminazione dagli “scriptoria” alle tipografie: i casi della «Commedia» e dei «Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio» di Machiavelli Elena Niccolai (Scuola Normale Superiore, Pisa), Dalle Petrose al poema: la prosodia della «Commedia» secondo la lezione dei codici settentrionali Federico Marchetti (Università di Ferrara), I copisti attraverso i secoli: un nuovo metodo per lo studio degli “Scribal Habits”
2022
Questo volume, che permette di far interagire gli interventi di alta divulgazione scientifica di cui si compone con una serie di materiali audiovisivi pubblicati sul canale YouTube Dante, il tempo e lo spazio, ha un obiettivo principale: creare un proficuo collegamento tra Scuola e Università, ovvero tra due elementi del sistema formativo del nostro Paese che raramente si parlano e che, quando si parlano, ancor più raramente si comprendono. E per fare ciò si è costruita una proposta didattica che offre a studenti e docenti della Scuola secondaria di secondo grado una serie di idee e di spunti per affrontare lo studio di Dante e della letteratura dantesca anche attraverso altre “materie curricolari” (“altre” rispetto all’insegnamento della letteratura, ovviamente) e soprattutto attraverso approcci metodologici, per così dire, “transdisciplinari”: veri e propri ponti tra ricerca scientifica e didattica e tra mondo delle cosiddette “scienze dure” e mondo delle cosiddette “humanities”.