L'Oratorio di Porta Bruna di Arona da fortificazione a luogo di culto (original) (raw)
Related papers
L’Oratorio di Santa Croce di Borutta
Nel centro storico del paese di Borutta (SS), sorge l’Oratorio intitolato alla Santa Croce. Nell’edificio, risalente all’undicesimo secolo secondo i dati degli studi archeologici, sono presenti un’abside di fattezze romaniche e pregiati innesti architettonici di influenza gotico-catalana. Un certo interesse riveste la croce di consacrazione absidale, nonché gli arredi lignei, nelle forme di un altare, di un ambone e di un bel simulacro del Cristo morto. Le fonti, che testimoniano l’antico utilizzo della struttura in qualità di parrocchiale del paese intitolata a Santa Maria Maddalena, riportano la predilezione che gli ultimi vescovi di Sorres mostrarono verso la chiesa boruttese all’indomani della decadenza della villa e della sede episcopale di Sorres.
La Rocca. Da luogo di culto a presidio difensivo
Il castello di Pietrabuona: materiali per la ricerca, 2012
Contributo (ITA) che descrive ed analizza le fasi di formazione e trasformazione dell’antica chiesa di San Matteo in Pietrabuona (Pescia, PT), trasformata in rocca difensiva nel XIV secolo. Grazie ai dati derivanti dalla campagna di rilievo integrato condotta tra il 2010 e il 2012, oltre alla descrizione delle caratteristiche formali dell’edificio è stato possibile impostare un’analisi metrologica della pianta ed una valutazione più precisa delle vicende costruttive che hanno modificato nei secoli l’impianto originario.
Un oratorio replicato: la Santissima Annunziata di Borgo
C. Parisi Presicce, L. Petacco (a cura di), La Spina: Dall’agro vaticano a via della Conciliazione, 2016
Proprietà letteraria riservata Gangemi Editore spa Via Giulia 142, Roma www.gangemieditore.it Nessuna parte di questa pubblicazione può essere memorizzata, fotocopiata o comunque riprodotta senza le dovute autorizzazioni. Le nostre edizioni sono disponibili in Italia e all'estero anche in versione ebook. Our publications, both as books and ebooks, are available in Italy and abroad.
Il genio conteso. Mito e fortuna di Donato Bramante nel suo territorio di origine, a cura di Massimo Moretti, 2014
Un lungo percorso critico Con delibera del 3 luglio 1966 il comune di Fermignano, sospinto dall'entusiasmo del suo sindaco Talbino Fraternali Orcioni, istituiva un Comitato promotore per le celebrazioni bramantesche, di cui entravano a far parte figure di primo piano della cultura e della politica non solo locale 1 . L'impulso, ancora fortemente patriottico, dell'amministrazione comunale di Fermignano generò eventi di prima importanza per gli studi su Bramante e si può forse affermare, senza timore di smentita, che le celebrazioni del 1969-70 furono il frutto migliore di una contesa, secolare e senza soluzione di continuità, per l'appropriazione, almeno sul piano ideale, della figura illustre dell'Asdrubaldino, assunto a genio di bandiera della terra fermignanese. Ormai trascorsi e lontani i centenari del 1914 e del 1944, la vicina Urbania si trovò impreparata e soltanto in seconda battuta ottenne di entrare di diritto, con il suo sindaco Aldo Cantucci, nel Comitato Nazionale per le celebrazioni straordinarie del 1970 2 . La subalternità di Urbania rispetto alla più abile e titolata Fermignano emerge proprio dalla Relazione generale delle celebrazioni nelle quali non compare alcun riferimento alle timide iniziative messe in campo dall'amministrazione Cantucci. Mentre tra le "Altre iniziative" si segnalava l'uscita del lavoro di Fert Sangiorgi dedicato alle origini "Asdrubaldine" di Bramante 3 , non si faceva alcuna menzione di uno studio di Corrado Leonardi dal titolo prudente, quasi sibillino: Il Tempietto del riscatto di Urbania e altre opere. Contributo alla biografia giovanile di Donato Bramante. L'opuscolo usciva significativamente come pubblicazione della "Deputazione di Storia Patria per le Marche" e a cura dell'Amministrazione Comunale di Urbania, no-
La Congregazione Dell'Oratorio di Lodi. Un profilo storico
Annales Oratorii, 2004
Dal 1621 alla soppressione nei primi anni dell'Ottocento, vengono ricostruite per la prima volta le vicende dell'Oratorio e di padri Filippini a Lodi: l'attività spirituale e artistica, la biblioteca, le figure principali.
Storia e leggenda agiografica del santuario dell'Incoronata di Foggia
Vetera Christianorum 58, 2021
Il contributo si compone di due parti: la prima ripercorre gli eventi storici del santuario dell'Incoronata dal periodo verginiano all'epoca contemporanea; la seconda prende in esame la leggenda della sua fondazione, così come appare nei racconti più antichi a partire dalla metà del XVI secolo, che permettono di includere il culto della Madonna Incoronata fra le madonne dette arboree. L'analisi di queste leggende evidenzia le caratteristiche tipologiche e gli elementi peculiari del santuario stesso: la corona, il colore scuro della statua achiropita, il mondo dei diseredati delle Puglie e dei pastori di Abruzzo.