Sbozzo, schizzo e capriccio. La progettazione grafica nella pittura sacra alla prova della committenza: Caravaggio, Palma il Giovane, Barocci (original) (raw)
2020, La scintilla divina. Il disegno a Roma tra Cinque e Seicento
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Studi sul Settecento Romano. Aspetti dell’arte del disegno: autori e collezionisti II, 2022
La storica sacrestia di San Giovanni dei Fiorentini era collocata all’interno dell’edificio dell’Ospedale, alla destra della basilica, demolito nel 1937. Attraverso alcuni disegni della Collezione Lanciani e del Cooper Hewitt Museum, si può ricostruire l’architettura dell’ambiente, opera di Giuseppe Palazzi, e la decorazione realizzata da Matteo Orta. La documentazione presente nell’archivio dell’Arciconfraternita dei Fiorentini permette di seguire le diverse fasi della costruzione (tra il 1792 e il 1795), dalla scelta del sito, alle modifiche apportate alla decorazione pittorica, sino alla realizzazione degli arredi lignei. Analizzando il progetto di Palazzi, anche sulla base di confronti con altre sacrestie sei e settecentesche, si può osservare come la necessaria funzionalità delle armadiature sia stata coniugata con istanze di rappresentatività e monumentalità, attraverso l’uso di un linguaggio sintetico e semplificato e con uno stretto dialogo tra la struttura architettonica della sala e la conformazione dell’arredo.
Florentine Studies Society Bulletin, nos. 26-27, Altralinea Edizioni, Florence, 2019, p. 34-43
The text, through the analysis of some important drawings preserved at Casa Buonarroti, reconstructs the planning phases of the architectural façade of San Lorenzo Church in Florence by Michelangelo, advancing new hypotheses especially in relation to the drawing 44A. In the final part of the essay, there is an analysis on another drawing by Michelangelo recently correlated with Sistine Vault; this study was part of the 14th Biennale of Architecture in Venice, different from the other biennales, because focused on Architectural History and architectural elements.
L’estetica di Paolo VI e il progetto di nuova evangelizzazione degli artisti
2016
The paper focuses on the theory of art outlined by Giovanni Battista Montini (1897-1978) – usually known as Pope Paul VI (position held between 1963 and 1978) – investigated from an aesthetic point of view. The author refers also to less-known manuscripts outlined by G.B. Montini since the first decays of the XX century and then substantially confirmed by his subsequent speeches with the role of Archbishop of Milan (1954-1963) and later Pope. The paper allows to clarify the theoretical roots of the famous request addressed in 1964 to contemporary artists to enter into an alliance with the Church aimed at discovering the most genuine and spiritual needs of contemporary mankind. It focuses therefore not only on the Paul VI’s theory of holy art, but properly on his very conception of art and of the artists’ mission considered into a broader sense. The artist is ultimately regarded as a kind of prototype of contemporary Christian man.
La nozione di icona infinita va compresa nel contesto transatlantico e internazionale del modernismo, all’interno del quale il nostro Paese gioca un ruolo determinante. Nel caso di Panza l’icona infinita designa, è la mia ipotesi, un altro modernismo, legato a doppio filo alla storia della pittura italiana nel contesto dell’arte europea ed eurocentrica.
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L'eterno e il tempo tra Michelangelo e Caravaggio, a cura di A. Paolucci, A. Bacchi, D. Benati, P. Refice, U. Tramonti, cat. mostra Forlì 2018, 2018