Cremona in età romana. I letti funerari in osso dalla necropoli di S. Lorenzo, Milano 2000. Libro completo (original) (raw)
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«Bollettino di Archeologia on line» 6 (2014), nn. 3-4 (Atti del Seminario di Studi, Roma 3 luglio 2013), 2014
Progress in the study of the production of funerary beds with bone decorations in Roman Italy is examined. After the publication of the specimen found in 1969 in the Amplero valley near Collelongo (AQ), many new finds from regular excavations have been added, and reconstructive restorations have multiplied, at last carried out with scientific methods and advanced technologies. New iconographies are now documented, together with new and more precise chronological reference points, some contaminations between the two main series (one inspired by ivory models, the other by bronze models), and even some autonomous developments within the production of bone beds, fully independent from ivory or bronze models. However, in essence the existence of the two main series mentioned above is confirmed. KEYWORDS: Funerary beds, bone beds, Roman handicraft.
2024
per la cura, la pazienza e la fattiva collaborazione dedicate alla redazione del volume. La riproduzione delle immagini di questo volume, ove non diversamente specificato, è sottoposta ad autorizzazione da parte del MIC e regolamentata dalla normativa specifica del settore dei Beni Culturali. La responsabilità di quanto pubblicato nei testi, nonché di eventuali errori e omissioni, rimane esclusivamente degli Autori. In copertina: fronte: corredo della t. 72; retro: una fase dello scavo; bottiglia in vetro dal corredo della t. 3; lucerna dalla t. 135; anello in argento con pasta vitrea in corso di scavo; t. 119 in corso di scavo; sesterzio dalla t. 27; casseruola con manico dal correto della t. 24; panoramica dello scavo.
sotto l 'alto patronato del Presidente della Repubblica CONUBIA GENTIUM "opportunitale jht1ninurn, ubere agri, adnexu conubiisque gentiunl ado/evi! fioru itque" (T AC., Hist., "', 34, 1) "per la felice prese nza cii corsi d 'acqua, per la feracità elel terreno, per l'unio ne e i legami cii sa ngue con altre popo lazioni , si ingrandì e pros p ere)" COMUNE DI OLEGGIO MINI STERO PER I BENI E LE ATnVJTÀ C U LTURALI SOPRINTEN DENZA ARCHEO LOGICA D EL P IEMONTE CONUBIA GENTIUM R EG IONE P IEMONTE La necropoli di O legg io e la romani zzazione dei Ve rtamocori a cura di Giuseppina Spagn o lo Garzoli Oleggio, Pal azzo Bellini 23 genn aio -30 april e 1999 OMEGA EDIZION I % Gli esemplari o leggesi provengono dall e tombe 8 , 18,39,46, 54, 94,97, 106, 111, 112, 179, 228, 254, 256. 97 Dei 15 esemplari 5 sono in contesti sicuramente maschili, 3 in tom be di infanti o di adulti dal sesso non determinab ile. セ @ Da Solduno (STOcKU 1975, p. 48, tavv. 35, B8-1, C24-2; 39, D41 -
Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma, 118 (2017) pp. 367-372., 2018
di marmo, alcuni con evidenti segni di combustione, che identificano le strutture come calcare. Fra questi si segnalano: un frammento di una piccola testa maschile con elmo e cimiero (?) relativa a un altorilievo (cm 19,4 × 18,7 alt.; ), avvicinabile al rilievo con gladiatori di Monaco 12 , datato nel primo quarto del I sec. a.C.; la parte inferiore di una statua panneggiata; alcuni frammenti relativi a due o più iscrizioni; numerosi elementi architettonici. Un boccale integro in maiolica con medaglione dipinto con una croce consente di datare la calcara alla seconda metà del XV secolo 13 . Nel Saggio 35, sul piano tufaceo, sono state rinvenute le tracce di una capanna a pianta circolare del diametro di m 7,50. Il profilo è definito da una serie di buche di palo del diametro di cm 15-20 poste a una distanza regolare di circa m 1. All'interno sono visibili le buche dei pali posti a fianco del focolare centrale e dei pali relativi al letto. La capanna appartiene a una ben nota tipologia diffusa sino alla metà del XX secolo, ad uso stagionale da parte di contadini e pastori. Nel vicino Saggio 34 si è individuata una struttura definita da alcuni allineamenti di buche di palo, di funzione non ben definibile (capanna rettangolare o recinto) ma certamente connessa alla capanna circolare.
Posizionamento dei rinvenimenti archeologici nelle Tavole f.t., allegate al volume, di F. Simonotti Le foto, ove non espressamente indicato, sono dell'Archivio Fotografico della ex Soprintendenza Archeologica della Lombardia (ora presso la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Como, Lecco, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese). Le foto dei materiali sono state eseguite da Luigi Monopoli e Luciano Caldera dell'Archivio Fotografico della stessa Soprintendenza. Le foto aeree sono di BAMSphoto di Basilio Rodella e di Giovanni Lazzarini. Le immagini del Catasto napoleonico (Archivio di Stato di Milano, Mappa originale F. 2 del Comune censuario di Sermione, dis. 1791) sono pubblicate su concessione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Archivio di Stato di Milano n. 36/2017 (31.10.2017, prot. 5590/28.13.11/13). È fatto divieto di ulteriori riproduzioni. Le immagini della Carta dell'Almagià (Archivio di Stato di Venezia, Miscellanea mappe, dis. 1438) sono pubblicate su concessione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Archivio di Stato di Venezia n. 27/2016. L'immagine è stata eseguita dalla Sezione di fotoriproduzione dell'Archivio di Stato di Venezia. È fatto divieto di ulteriori riproduzioni. Il disegno di G. Razzetti (Biblioteca Civica di Verona, Ms. 995 dis. 7) è pubblicato su autorizzazione della stessa Biblioteca del 27 aprile 2018, prot. 0132341/2018.
“Lazio & Sabina" VI, Atti del Convegno di Studi (Roma 4-6 marzo 2009), Roma 2010, pp. 205-210