“Pensiero meccanico” e giochi dell’imitazione (original) (raw)

Sistemi Intelligenti, 10, 1998, pp. 44-52

Abstract

In questo intervento mi propongo di mostrare come venivano valutate dai pionieri della prima IA (Intelligenza Artificiale) certe caratteristiche dei calcolatori, in quale forma del gioco dell'imitazione di Turing si riteneva che i calcolatori potessero cominciare a competere con gli esseri umani, e fino a che punto il gioco dell'imitazione veniva effettivamente accettato come test per l'intelligenza dei calcolatori. Come vedremo, il gioco dell'imitazione da una parte venne divulgato ben presto in una forma cosiddetta «ristretta», dall'altra non venne sempre accettato come test sufficiente per l'intelligenza delle nuove macchine. L'una e l'altra cosa non è stata priva di conseguenze nello sviluppo di alcune scelte metodologiche all'interno della comunità dell'IA.

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