V. Mantovani, La terra sigillata, Tempio romano di Nora II.2. (original) (raw)

La ceramica sigillata italica, sud-gallica e orientale, in Nora. Il foro romano. Storia di un’area urbana dall’età fenicia alla tarda antichità (1997-2006), II.2, I materiali romani e gli altri reperti, a cura di J. Bonetto, G. Falezza, A. R. Ghiotto, Padova 2009, pp. 657-664.

Tra il II-I sec. a.C. e il II sec. d.C. arrivano a Nora ceramiche sigillate provenienti dai principali centri produttivi del Mediterraneo, quali Italia, Gallia meridionale ed area siro-palestinese. Si tratta di vasellame di lusso importato in quantità limitate, soprattutto se paragonato alla presenza massiccia di sigillate africane ( , che monopolizzano il mercato a partire dal II sec. d.C.; esso è tuttavia indice dei fecondi traffici commerciali che interessavano la città, stimolando la nascita di prodotti locali che imitavano a minor costo i vasi provenienti dall'estero.

La ceramica sigillata africana, in Nora. Il foro romano. Storia di un’area urbana dall’età fenicia alla tarda antichità (1997-2006), II.2, I materiali romani e gli altri reperti, a cura di J. Bonetto, G. Falezza, A. R. Ghiotto, Padova 2009, pp. 665-680.

Dagli scavi nel foro di Nora provengono 395 frammenti di sigillate di importazione africana. Lo stato di conservazione dei materiali, per lo più frammenti di piccole dimensioni, non ha consentito di calcolare il numero massimo di individui né talvolta di riferire ciascun pezzo ad una specifica produzione.

Il Tempio romano di Nora. Riflessioni sulla dedica in base a un frammento epigrafico inedito

P. Ruggeri (a cura di), L’Africa romana, Atti del XX convegno di studio (Alghero, 26-29 settembre 2013), Roma 2915, pp. 1889-1902, 2015

Le indagini stratigrafiche dell’Università di Padova presso il Tempio romano di Nora sono state accompagnate da una revisione dei dati d’archivio relativi agli scavi degli anni Cinquanta del Novecento. Lo studio ha consentito di recuperare la notizia del rinvenimento di un frammento epigrafico rimasto inedito, probabilmente riconducibile alla dedica a un imperatore. Questa nuova acquisizione sembra sostenere l’ipotesi, già in passato avanzata, di una destinazione al culto imperiale dell’edificio templare, sebbene sia possibile che all’interno del complesso venissero celebrate anche altre divinità, come parrebbe suggerire la dedica a Vulcanus Mulciber, pure rinvenuta durante le ricerche intraprese a metà del secolo scorso.

F. Foroni, M. Mongardi, La terra sigillata dalla tarda età repubblicana alla media età imperiale

Una sosta lungo la via Emilia tra selve e paludi. La mansio di Forum Gallorum a Castelfranco Emilia, 2019

F. Foroni, M. Mongardi, La terra sigillata dalla tarda età repubblicana alla media età imperiale, in Una sosta lungo la via Emilia tra selve e paludi. La mansio di Forum Gallorum a Castelfranco Emilia, a cura di S. Campagnari, F. Foroni, D. Neri, DEA - Documenti ed Evidenze di Archeologia 12, pp. 115-122

Il Tempio romano di Nora. Dallo scavo alla valorizzazione

Angiolillo S., Giuman M., Carboni R., Cruccas E. (a cura di), Nora Antiqua, Atti del convegno di studi (Cagliari, 3-4 ottobre 2014), 2016

In 2008 University of Padova started a new, systematic project of excavation and promotion of the area occupied by the ancient worship building known as 'Tempio romano'. The excavation allowed to specify and increase the knowledge of the middle empire sanctuary and also to observe an articulated stratigraphic sequence ranging from the archaic levels to the late antique ones. The results of the research will soon be published in the series «Scavi di Nora»; furthermore, the University has started a conservation and promotion project aimed to restore all the middle empire structures; the use of gravels with different colours will have three specific targets: the preservation of the monument, the recognition of the function of different areas and a better understanding of the whole complex.