D’Amico, organizzatore musicale alla Lux Film (original) (raw)

La musica nel Didascalicon di Ugo di San Vittore

Divus Thomas, 2018

Music occupies a prominent place in the Middle Ages, being one of the liberal arts of the quadrivium. Its importance is recognized in the curriculum and in preparation for the study of theology. This essay focuses on the instruction that Hugh of St. Victor offers in his Eruditionis didascalicae, or the Didascalicon. In the second book of his outstanding work he especially describes music under three forms: the music of the universe, the music of human life (body and soul), and instrumental music. Inspired and directed towards a deepening of the mystery of the Incarnation, each of these areas expresses the harmonious vision of Christian learning. These features unfold as particularly rich in insight and are cause to question our own age, and to foster the rediscovery of music as an anagogic journey of the human spirit drawn towards the Heights.

Tesi musica da camera Cinzia Letizia D Amico

2023

INTRODUZIONE Le ragioni che mi hanno spinto a scegliere questo tema per la mia tesi, prima fra tutte è la mia grande passione per la musica, per l’insegnamento ma soprattutto la continua ricerca della potenza che essa emana. La musica dà piacere, suscita forti passioni, stimola i ricordi, facilita e rafforza i legami sociali e dà luogo ad una forma di comunicazione che va oltre le parole arrivando a far presa sul sistema inconscio. Il mio interesse per quest’arte mi ha coinvolto a tal punto spingendomi a scoprire le forme sulle quali più si mostra. Shopenhauer definisce la musica come “la regina delle arti “, quella nella quale la volontà, quale forza originaria dell’essere, si manifesta in maniera più immediata. Con la seguente tesi si intende analizzare il ruolo della musica all’interno di un sistema di immagini, porgendo delle domande. La musica per film può essere considerata un genere musicale? Perché interessarsi solo sull’aspetto visivo delle parole se anche la musica dona un contributo importante nel risultato finale della pellicola? C’è differenza tra colonne sonore dei film e un musical? L’analisi dunque prende spunto proprio da questi quesiti, spingendomi ad approfondire il rapporto tra le immagini parole e musica. Il materiale dell’analisi Per il materiale che verrà analizzato ho scelto di argomentare attraverso gli occhi e l’operato di un grande Maestro da Oscar Fabrizio Mancinelli, oggi uno degli autori italiani di musica da film maggiormente affermati nel panorama americano e internazionale, ex studente del Conservatorio di musica A. Casella L’Aquila. Perfezionatosi alla Accademia Chigiana di Siena sotto la guida di Luis Bacalov e alla University of southern California Los Angeles, grazie a una borsa di studio Fullbright Mancinelli lavora oggi al fianco di autentici miti della scena cinematografica e musicale. e sue più importanti 6 realizzazioni lo hanno visto collaborare con The Walt Disney Studios, Walt Disney Imagineering, Feeln (Hallmark), Lionsgate, Rai, Mediaset (Taodue), Studio Bozzetto, Felix Film, Lotus, Nbc, Dick Clark Production Company, The Golden Globes, Felix Film, Warner Bros., Animation e Netflix. Tra i suoi titoli più recenti, le colonne sonore originali del film d’animazione The Snow Queen: Mirrorlands, del thriller Coyote Lake e del musical Beauty, premiata al Genova Film Festival 2018. Nel suo immediato futuro tantissimi progetti: sono in uscita il film musical The Land of Dreams di Nicola Abbatangelo, prodotto da Lotus, per il quale ha composto dieci canzoni originali e di cui sta completando la colonna sonora, e il film d’animazione Mushka di Andreas Deja (regista di film come Aladdin, Il re leone, Roger Rabbit), in cui Mancinelli ha lavorato al fianco di una leggenda vivente come il premio oscar Richard M.Sherman, autore delle colonne sonore di Mary Poppins, La spada nella Roccia, Gli Aristogatti, e i film di Winnie the Pooh. Inoltre proprio per il film musicale “ The Land of Dreams “ arrivata la nomination dalla Romics Official e musicomics 2023 per la miglior colonna sonora. Inizierò ad analizzare la mia tesi partendo dal generale per poi arrivare al particolare, iniziando con alla nascita del sonoro con il passaggio dal cinema muto a quello sonoro e poi, mi soffermerò alla componente musicale del prodotto audiovisivo e sul rapporto della componente visiva nel cinema e nel musical. Ho scelto di approfondire soprattutto l’argomento della traduzione del musical poiché è una tematica che mi ha sempre affascinata, ma anche perché non ho mai riscontrato un interesse in tale arte in ambito accademico. Eppure, la norma vuole che nei teatri italiani i musical vengano tradotti nella nostra lingua già da molto tempo. Per conoscere le motivazioni di questa esigenza, è utile tratteggiare brevemente la storia del musical, che è tutt’oggi in continua evoluzione, ma soprattutto il collegamento tra opera operetta e musical. L’origine del genere si divide tra Inghilterra Germania e America, dove si tendono a considerare come primi musical della storia quegli spettacoli che si differenziano dall’opera lirica poiché uniscono al loro interno parti cantate e prosa, a volte affiancate anche da numeri di danza. Una delle grandi differenze dall’opera lirica e dall’operetta, era che non c’era più una netta divisione tra cantanti e corpo di ballo, ma lo stesso interprete era in grado di padroneggiare sia il canto che la danza, e anche la recitazione: per questo veniva folkloristicamente chiamato triple threat, tripla minaccia.

De Chirico e l'Ars Regia

The great Metaphysical: de Chirico and the Ars Regia Giorgio de Chirico, the so-called Pictor Optimus, was fascinated by alchemy and mysticism. De Chirico himself used to say: “the painter becomes a sort of magician”. The first one who explored, thirty years ago, the esoteric profile of the artist of Volos was Maurizio Calvesi. We’re going now to analyze a series of paintings of the Master and compare them with the iconography of Ars Regia, the Latin term to indicate the high work of masonry: as the Masonic degrees boards; but also with the images of tarots, the engravings of the Italian and German Renaissance alchemists, the prints of hermetic literature. Rome in the Twenties, where de Chirico lived in that period, was a town in which he found the right climate for his personal attitude to mystery and enigma, as the Master confided to his friend, the Greek architect Pikionis. The mayor of the Capital, Ernesto Nathan, had been a Grand Master of the Italian Grand Orient; spiritism was practiced by personalities as Julius Evola or Arturo Reghini, and in the salons of the Futurism circles. The matters of this essay (the chessboard, the hermetism, the tarots, the mysterious baths, the cock, the trophies, Mercury’s dream, the black sun, the temple, the laboratory of the initiated), have been all related with the subjects found in the masterpieces of our great artist.