Elsa Morante. Mito e letteratura (original) (raw)
Elsa Morante. Mito e letteratura, a cura di Lucia Dell'Aia, Ledizioni, Milano, 2021
Sono raccolti in questo volume saggi che affrontano le varie declinazioni della presenza del mito nell'esperienza complessiva di scrittura di Elsa Morante da prospettive teoriche e critiche differenti. Mettendo al centro la distinzione fra mito, mitologia e demitizzazione si cerca di andare al cuore dell'interpretazione della scelta realistica e insieme mitica delle creazioni della grande scrittrice. Chiude il libro una prosa lirica e testimoniale di Gabriella Sica. Il volume rientra nei progetti di studio del gruppo di ricerca internazionale Harpocrates.
Questo lavoro è una breve introduzione ad Elsa Morante e al suo romanzo "La Storia" destinata ad un pubblico di studenti di italiano L2; l'elaborato è corredato di una proposta didattica.
Pro o contro La Storia. La critica e il romanzo di Elsa Morante
La Storia di Elsa Morante esce nel giugno del 1974 al prezzo di duemila lire. Nei mesi successivi il romanzo venderà ottocentomila copie, risvegliando da un torpore che durava da molto tempo tutta l’industria editoriale italiana. Ed ecco quindi che anche il mondo culturale, ancora impegnato in futili lotte ideologiche ereditate dagli appena conclusi anni ’60, coglie la palla al balzo, esaminando e decostruendo ogni aspetto possibile del romanzo della Morante, in un dibattito dai toni non sempre pacati e spesso polemisti.
La Storia per una pedagogia del superamento: l’opera illimitata di Elsa Morante
Annali d'Italianistica, 2024
Obbiettivo primario del contributo è proporre una lettura de La Storia come manifesto della tensione pedagogica trasformativa dell'opera di Elsa Morante. Il romanzo, unitamente al processo di scrittura, quindi ai manoscritti autografi, può essere considerato come un dispositivo didattico letterario per la società strutturato per indicare a chi legge l'assunzione di una postura critica verso le dinamiche politiche del Novecento, con lo scopo di ripensare l'ethos democratico. L'analisi dei manoscritti conservati alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma suffraga lo studio restituendo a La Storia e al laboratorio compositivo di Morante la dimensione di "opera illimitata", secondo la definizione suggerita da Pier Paolo Pasolini. Per analizzare il processo narrativo di Morante è considerato il rapporto del manoscritto Superman con i romanzi e con Il mondo salvato dai ragazzini, definito dalla stessa autrice "grande poema educativo".
Elsa Morante e L’isola di Arturo un viaggio dall’Eden infantile verso la sua distruzione
3.4.Elsa Morante e L'isola di Arturo: un viaggio dall'Eden infantile verso la sua distruzione. Nata a Roma nel 1912 da Irma Poggibonsi, maestra, ebrea modenese, e da Francesco Lo Monaco, siciliano, morto suicida nel 1943; il padre anagrafico, marito di Irma, fu Augusto Morante, istitutore al Riformatorio per minorenni. Giovanissima si allontanò dalla famiglia, vivendo di lezioni private e di collaborazioni giornalistiche 1. Proprio in questi anni vedono la luce una serie di racconti, pubblicati postumi per Einaudi col titolo di Racconti dimenticati (Torino 2002), donde, in particolare nella sezione Aneddoti infantili, è possibile già ravvisare, oltre al chiaro impatto autobiografico, quell'interesse morantiano per la fiaba e per la visione fanciullesca della realtà; infatti, come scrive Cesare Garboli nella prefazione : «Morante sviluppò negli anni Trenta (1933-1941) un'attività pubblicistica, col proprio nome o sotto pseudonimo, che comprende più o meno 125 collaborazioni tra racconti, fiabe, fantasie, articoli di costume, racconti storici, aneddoti infantili, con una media […] di un racconto ogni venticinque giorni per nove anni filati […] Quello che si può considerare come l'apprendistato della narrativa morantiana ha i tratti e lo stile del romanzo d'appendice, del feuilleton, della fiaba.» 2. Ma è verso la fine degli anni Trenta che la Morante, oltre a incontrare Alberto Moravia, con cui intratterrà una relazione tormentata, segnata da separazioni e riavvicinamenti, scriverà un diario, poi pubblicato postumamente, Diario 38, in cui il gusto per l'introspezione, tipico dell'autrice e che qui tocca proprio la giovane Elsa, con i suoi desideri e i suoi fantasmi sessuali, inizia ad arricchirsi degli spunti della cultura e letteratura del nuovo secolo (Proust, Kafka,Poe, Freud), come si evince dagli interrogativi talvolta angosciosi, relativi all'infanzia, alla maternità, alla sensualità femminile, all'erotismo e alla vita sessuale. Nel 1941, anno del matrimonio con Moravia, venne pubblicato Il gioco segreto (Milano 1941), una prima raccolta di 20 racconti fra quelli ch'erano apparsi a stampa tra il 1937 e il 1941; fra questi alcuni furono poi selezionati dall'autrice per un secondo volume, Lo scialle andaluso (Torino, 1963). L'anno seguente apparve un racconto scritto alcuni anni prima, 1 Per le informazioni biografiche dell'autrice Cfr. il sito www.Treccani.it relativo alla voce Elsa Morante oppure il manuale di letteratura italiana G. Baldi, La letteratura. Dal dopoguerra ai giorni nostri.,Paravia,Milano,2007,vol.7,p 252-253. 2 Cfr. Elsa Morante, Racconti dimenticati. Prefazione di Cesare Garboli, a cura di Irene Babboni e Carlo Cecchi, Ed. Einaudi, Torino, 2004.