Il cinema nei Congressi internazionali di musica di Firenze (original) (raw)

Il cinema in versione interculturale nella classe di lingua italiana

Italica, Bulletin of the American Association of Teachers of Italian, 2009

The study explores the use of movies in a second language class (Italian) in order to develop intercultural skills in L2 students. Specifically, the paper highlights the importance of using contemporary cinema in modern languages pedagogy as a tool to identify, analyze and understand cultural and social similarities and/or differences among countries.

CS 1/2011 - Cinema e sonoro in Italia (1945-1970)

2011

L’indagine in ambito cinematografico, anche in Italia, ha sofferto di un’endemica carenza di attenzione nei confronti delle forme sonore, fatto salvo, come ha più volte sostenuto Michel Chion, un interesse per la parola, spesso da attribuire alla sua componente letteraria. Le ragioni di questa trascuratezza sono diverse, dalla mancanza di strumenti e di competenze disciplinari specifiche – ritenute appannaggio dei soli musicologi – alla natura funzionale dell’impiego di rumori e musica nei film, dalla presunta irrilevante qualità estetica di molti prodotti di consumo incentrati sulla popular music fino alla difficile reperibilità di fonti utili a ricostruire i processi di produzione e di ricezione del sonoro nel cinema e nella televisione. Tuttavia, ci pare di poter affermare che mai come negli ultimi anni si sia assistito a un processo di messa a fuoco delle componenti audiovisive del mezzo cinematografico, favorito da una cospicua attività di ricerca internazionale, come pure da occasioni di dialogo e di confronto tra ricercatori provenienti da discipline diverse. Per questo motivo ci sono parsi maturi i tempi per provare a ricostruire, in un’ottica integrata e stratificata, il rapporto tra il cinema del nostro Paese e le forme di esperienza sonora della modernità.

Fortini e il cinema

Fortini, una delle più grandi personalità del Novecento, ha dato un significativo contributo al cinema impegnato. Qui si propone una requisitoria su All'armi siam fascisti!

Il cinema secondo Springsteen

Il cinema secondo Springsteen, 2016

Bruce Springsteen e la cinematografia documentaria: Il Cineocchio di un musicista che indaga il reale e la quotidianità Prefazione: Ho scelto di fare un confronto tra la cinematografia documentaria del '900 con l'opera musicale di Bruce Springsteen. Ho intrapreso questa strada perché già in molti si sono soffermati nello studio del reciproco scambio tra le canzoni del cantautore del New Jersey e il cinema di fiction, ma raramente costoro hanno considerato il cinema documentario. Ho notato molti punti in comune tra il modo di operare dei documentaristi affrontati a lezione e quello usato da Springsteen. Cercherò qui di seguito di fare una carrellata più ampia possibile partendo dall'opera di Vetrov, Flaherty, Grierson e Ivens, proseguendo con il cinema vérité e il direct cinema degli anni '60/'70, passando per i film dei fratelli Maysles e di Wiseman, sfiorando il "video-diario" e l'idea di vita reale di Andy Warhol e Jonas Mekas e concludendo con un paio di rapidi confronti con alcuni film di fiction con stile documentario. Oltre agli argomenti trattati a lezione e ai documentari visionati, ho preso in considerazione anche il libro "Il cinema secondo Springsteen" a cura di Diego Del Pozzo e Vincenzo Esposito di cui qui di seguito riporto una parte dell'introduzione. Mi sono focalizzata in particolare sul saggio di Vincenzo Esposito "Bruce Springsteen e l'immaginario cinematografico americano" (1973-1990).