Le sedi dei poteri pubblici nelle città del regno di Napoli (secoli XIV-XV) (original) (raw)

Stylus Romanae Ecclesiae e le città nel Regno di Napoli

2017

Ciò che il confronto qui proposto tra le Descrizioni e le Relationes ci consegna sono gli scarti a volte non secondari riscontrabili tra le differenti rappresentazioni del Regno di Napoli: sia nella considerazione delle antiche e nuove sedi vescovili, sia nella distinzione tra città e civitas e tra queste e gli altri luoghi abitati.

Istituzioni, relazioni e culture politiche nelle città tra stato della Chiesa e regno di Napoli (1350-1500 ca.)

Reti Medievali Rivista, 22, 1, 2021, 2021

La sezione monografica presenta sei saggi dedicati a sette città: Benevento (G. Araldi), Terracina e Gaeta (M.T. Caciorgna), Rieti (T. Leggio), Norcia (F. Lattanzio), Ascoli (F. Pirani), L’Aquila (P. Terenzi). Attraverso lo studio sistematico di questi casi, incentrato su alcuni punti chiave – istituzioni, gruppi sociali ed élites, fazioni e schieramenti sovralocali, poteri personali, territorio, negoziazione con le autorità monarchiche, elementi della cultura politica cittadina – si punta a verificare l’esistenza di un’area ai confini fra stato della Chiesa e regno di Napoli, connotata da esperienze politiche comuni fra metà Trecento e fine Quattrocento.

Descrizione e controllo aristocratico dello spazio urbano a Napoli nel medioevo (X-XIV secolo), in «Studi di Storia Medievale e di Diplomatica», n.s. VII (2023), pp. 229-251.

Concepito come tappa di una ricerca sui Seggi medievali nell’Italia meridionale, il saggio esplora le forme con cui è descritto e controllato lo spazio urbano di Napoli dal X al XIV secolo, con particolare riguardo a plateae e regiones, e alle microsocietà territoriali chiamate ‘tocchi’. L’intento è riaprire, anche grazie a fonti inedite, la questione dei tocchi, attestati dalla metà del XII a quella del XIV secolo, indagan- do una pratica di controllo dello spazio urbano, con cui gruppi di nobiliores o boni homines appartenenti a una regio o a un toccus concedono l’absolutio ad agire giu- ridicamente ad alcuni soggetti. Tale pratica individua nel radicamento e nel con- trollo dello spazio esercitato delle famiglie dei nobiliores un criterio di distinzione sociale in un contesto di forte inurbamento, ed è analizzata per la prima volta in termini complessivi, in rapporto al contesto sociale dell’atto e alla sua formalizza- zione nelle chartae dei curiales. [Eng] Conceived as a stage of a research on the medieval Seggi in Southern Italy, the essay explores the forms by which the urban space of Naples is described and controlled from the 10th to the 14th century, with particular regard to plateae and regiones, and to the territorial micro-societies called ‘tocchi’. The aim is to reopen, also thanks to unpublished sources, the question of the presence of the tocchi from the mid 12th to the 14th century, investigating a practice of urban space con- trol, by which groups of nobiliores or boni homines belonging to a regio or a toccus granted the absolutio to legally act to certain subjects. This practice identifies in the rootedness and urban space-control made by eminent families of nobiliores a criterion of social distinction in a context of strong urbanisation, and is analysed for the first time in relation to the social context of the act and its formalisation in the chartae of the curiales.

Introduzione [Istituzioni, relazioni e culture politiche nelle città tra stato della Chiesa e regno di Napoli (1350-1500 ca.)]

in «Reti medievali rivista», 22/1 (2021), pp. 179-200 Il saggio introduce la sezione monografica su Istituzioni, relazioni e culture politiche nelle città tra stato della Chiesa e regno di Napoli (1350-1500 ca.). Dopo aver messo a fuoco due persistenti chiavi di lettura della storia politica urbana del tardo medioevo italiano – quella dualistica e quella plurale basata sugli stati regionali – si presentano alcuni spunti di riflessione a partire dalle acquisizioni storiografiche degli ultimi due decenni. Si illustrano poi le nuove prospettive entro le quali si intende verificare, attraverso i saggi raccolti, l’esistenza di un’area di cultura politica urbana intorno ai confini fra stato della Chiesa e regno di Napoli, e il questionario entro il quale si sono mossi gli autori dei singoli saggi. The essay introduces the collection of papers Institutions, relationships, and political cultures in the cities along the border between the Papal States and the Kingdom of Naples (c. 1350-1500). After discussing two persistent points of view on the urban political history of late medieval Italy – the North-South dualism and the pluralistic understanding of the regional states – this essay highlights some points for reflection which arise from recent studies. It then suggests new perspectives to verify, through the following contributions, the existence of an area of urban political culture at the borders between the Papal States and the Kingdom of Naples. Lastly, it presents the specific issues that guided the authors’ work.

Istituzioni, relazioni e culture politiche nelle città tra stato della Chiesa e regno di Napoli (1350-1500 ca.). Considerazioni conclusive

2021

ITALIANO: Il saggio presenta alcune considerazioni conclusive sulla sezione monografica dedicata a "Istituzioni, relazioni e culture politiche nelle citta tra stato della Chiesa e regno di Napoli (1350-1500 ca.)". I tre autori, adottando un approccio comparativo, riflettono sulla definizione degli spazi nelle due aree confinanti, sulla condizione delle citta pontificie e sulle culture politiche e le specificita dei centri urbani considerati nella raccolta. / ENGLISH: This essay presents some remarks about the monographic section "Institutions, relationships, and political cultures in the cities along the border between the Papal States and the Kingdom of Naples (c. 1350-1500)". Through adopting a comparative approach, the three authors reflect on the spatial definition between the two border areas, also discussing the role of the pontifical towns, the emerging local political cultures, as well as the specific features of the various urban centres examined in this...

La capitale e le élites urbane nel Regno di Napoli tra XVI e XVIII secolo

Mélanges de l'Ecole francaise de Rome. Italie et Méditerranée, 2009

Nel saggio si illustrano i risultati di un percorso di ricerca sulle élites urbane del regno di Napoli nella prima età moderna. Si approfondisce il ruolo giocato dalla città capitale nei confronti delle élites aristocratiche e popolari dei centri urbani del regno, per le quali quelle della capitale rappresentavano un modello sociale e politico. Attraverso fonti prodotte dalle magistrature centrali di governo, si evidenzia inoltre la cura nel preservare gli equilibri politici locali rispetto al sistema dei seggi, che sanciva la separazione di ceto, in alcune delle principali comunità del regno, e conferiva alle famiglie che ne facevano parte le prerogative del governo urbano. Si illustrano, per alcuni casi, linguaggi e dinamiche politiche di gruppi sociali emergenti, nel corso del XVIII secolo, anche nelle pressioni per accedere ai seggi. L’analisi si concentra quindi sulle strategie per costruire alleanze e perseguire disegni egemonici, in particolare riguardo ad alcune famiglie dei seggi aristocratici di Napoli. Attraverso le votazioni del seggio di Montagna, dal 1632 al 1659, si è constatato il protagonismo dei Sanfelice, dei Muscettola, dei Carmignano. Il loro attivismo nel condizionare e determinare la vita del seggio era anche più necessario per cercare di bilanciare l’egemonia, espressa a livello cittadino, dei seggi napoletani più potenti e prestigiosi come Nido e Capuana. tale rappresentavano un modello sociale e politico. Attraverso fonti prodotte dalle magistrature centrali di governo, si evidenzia inoltre la cura nel preservare gli equilibri politici locali rispetto al sistema dei seggi, che sanciva la separazione di ceto, in alcune delle principali comunità del regno, e conferiva alle famiglie che ne facevano parte le prerogative del governo urbano. Si illustrano, per alcuni casi, linguaggi e dinamiche politiche di gruppi sociali emergenti, nel corso del XVIII secolo, anche nelle pressioni per accedere ai seggi. L’analisi si concentra quindi sulle strategie per costruire alleanze e perseguire disegni egemonici, in particolare riguardo ad alcune famiglie dei seggi aristocratici di Napoli. Attraverso le votazioni del seggio di Montagna, dal 1632 al 1659, si è constatato il protagonismo dei Sanfelice, dei Muscettola, dei Carmignano. Il loro attivismo nel condizionare e determinare la vita del seggio era anche più necessario per cercare di bilanciare l’egemonia, espressa a livello cittadino, dei seggi napoletani più potenti e prestigiosi come Nido e Capuana.

Forme testuali del potere nel regno di Napoli. I modelli documentari, le suppliche, in Istituzioni, scritture, contabilità. Il caso molisano nell’Italia medievale (secc. XIV-XVI in.), a cura di Isabella Lazzarini, Armando Miranda e Francesco Senatore, Roma, Viella 2017, pp. 113-145

In the Kingdom of Naples the written texts produced by the royal officers were the most important literary model for those, who did not acceed to the university (theologians, jurists, physicians) and humanistic education. The literacy of the middle to high-ranking social classes (landlords, stock-breeder, farmers, soldiers, shopkeeper, artisans) was acquired largely in communicative contexts shaped by relations with the official authorities and by textual models prevalent among public administrators and among notaries. As we know, there were no special schools which taught the skills of writing administrative documents, especially in Italian; one learnt through practice, either directly by working in the chancelleries consisting of royal or feudal or church officials and citizens, or indirectly, on the frequent occasions when one had to deal with these people. The paper discusses this issue by presenting the King’s interventions about written records, the circulating textual models and the petition, an important communicative tool between the government and the subjects. The paper analyses the textual structures and the formulas of the petition.