Il Sillogismo di Gaudel (original) (raw)
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GALILEO E LE «MARAVIGLIOSE» SPIRALI DI ARCHIMEDE
Physis, 2019
Since his early works, Galileo never hid his admiration for the divine Archimedes. Galileo’s praise is not only evident in the apologetic adjectives that he reserved to the Syracusan mathematician; it is especially in the epistemological approach that Archimedes guided the Pisan mathematician in the foundation of the new science of motion. The study of the wonderful Spirals of Archimedes was for Galileo an important source of inspiration not only for the principle of composition of the motions illustrated in the Dialogo but also for the attempt to revise the Euclidean definition of proportionality contained in the fifth day of Discorsi. The comparison between the sheets 138r-v of the manuscript Gal.72 and the Latin translation of Archimedes’ works, published by Commandino in 1558, shows that Galileo used Commandino’s edition of the Spirals to elaborate the first of his theorems on uniform motion.
"Catullus obdurat". Nota sui 'cari latini' di Gadda
Paideia, LXVIII (2013): 453-463., 2013
A quasi mezzo secolo dal primo studio organico sull'argomento 1 , l'intenzione di proporre un nuovo lavoro sul rapporto tra Gadda e la cultura classica non può disgiungersi dal dovere di un bilancio che indichi, nel riesame necessario dei risultati principali delle precedenti ricerche, spazi per eventuali aggiunte. Il tema consiglia prudenza: se infatti una fruizione anche impressionistica non può mancare di cogliere l'importanza del latino nell'impasto linguistico della pagina gaddiana -una componente operativa a livello di morfologia, lessico e sintassi -, è tuttavia noto quanto la cultura di Gadda debba considerarsi «nobilmente liceale» 2 e per larga parte costituita dalle letture com-* Per le opere di Gadda il riferimento è l'edizione in cinque volumi diretta da Isella: in questo articolo si citerà il titolo del testo, seguito dalla sigla del volume in cui compare e dal numero di pagina. Questi i titoli per esteso e le corrispondenti sigle: C.
IL "GIUSEPPE DI ARIMATEA" E I SEGRETI DEL GRAAL
Vi sono molte altre cose che Gesù fece e se si scrivessero non basterebbe il mondo intero a contenere i libri. (Gv XXI 24) Robert de Boron vissuto tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo, forse cavaliere e forse vassallo di Gautier de Montebeliard, città ora situata ai confini con l'attuale Germania e Svizzera (nel "Giuseppe" scrive "Mons Belyal"); il suo programma era di scrivere almeno tre opere in versi, il Giuseppe d'Arimatea, il Merlino e il Perceval, ma a noi sono arrivate solo il primo e parte del secondo, nonché le versioni in prosa di tutti e tre i lavori, che non si sa se siano o meno opera sua.
La lingua dell' "Istoire de Griseldis"
2017
La questione della lingua dell'Istoire de Griseldis o Livre de l'Istoire de la marquise de Saluce è stata a più riprese affrontata dai vari studiosi -mi riferisco in particolar modo a Barbara Craig 1 e a Mario Roques 2 -che in passato hanno curato le edizioni del testo; le loro osservazioni, più o meno approfondite, hanno messo a fuoco solo alcuni degli aspetti salienti, fatto che giustifica, anche alla luce della recente edizione 3 , un ritorno sulla questione.
SAVOLDO E LA FORTUNA DI GIACOBBE
SAGGI E MEMORIE DI STORIA DELL'ARTE, 2019
The subject of Giovanni Gerolamo Savoldo’s Shepherd with a flute (Los Angeles, J.P. Getty Museum) has not yet been identified. This article attempts to link Savoldo’s painting to a tradition that legitimised the performative effects of the imagination with an episode from the story of Jacob related in the book of Genesis. The painting is one of the first occurrences to appear in a chamber context of a subject that would become widespread, particularly in the seventeenth century, because of its multiple applications.
Il barocco "cosale" di Carlo Emilio Gadda
Comparatismi, 2017
Abstract • In quest’articolo viene analizzato il concetto di barocco presentato da Carlo Emilio Gadda nella nota che accompagna il testo del suo ultimo romanzo: La cognizione del dolore. Si mette in relazione la peculiare posizione teorica dell’autore col pensiero di Eugenio d’Ors e di Walter Benjamin, con lo scopo di dimostrare l’originalità dell’approccio gaddiano al barocco. Parole chiave • Barocco; Gadda; Benjamin; d’Ors; Cosalità Abstract • In this paper I shall analyze the concept of Baroque as it is defined by Carlo Emilio Gadda in the note which goes with his last novel: Acquainted with Grief. Our aim is to demonstrate the originality of Gadda’s approach to the Baroque connecting his peculiar theoretical opinion with the thought of Eugenio d’Ors and Walter Benjamin. Keywords • Baroque; Gadda; Benjamin; d’Ors; Thingness
«Vedila là con un coltello in mano». Giraldi Cinthio e Stendhal
«Studi giraldiani. Letteratura e teatro» , 2020
Scopo del presente articolo è mettere a fuoco un episodio finora sconosciuto della fortuna europea di Giraldi Cinthio, ossia la ricezione dei Discorsi intorno al comporre e degli Hecatommithi da parte di Stendhal. A tal fine l’articolo compie una ricognizione nella biblioteca del Grenoblese, sia in quella virtuale (i volumi consultati per la stesura dell’Histoire de la peinture en Italie), sia in quella reale (il Fondo Stendhaliano Bucci della Biblioteca Comunale Centrale Sormani di Milano). Nell’esemplare degli Hecatommithi (Venezia, Zoppini, 1580) del Fondo Stendhaliano Bucci (0611) è incollato un disegno che forse rappresenta una scena dell’Orbecche. Stendhal lettore di Giraldi riflette sui meccanismi dell’inventio, anche in rapporto ad altri novellieri italiani, come Matteo Bandello.
Riassunto-sociologia-dal-giddens
Inizialmente possiamo dire che il termine di modernità si riferisce a quei modi di vita o di organizzazione sociale, che nacquero in Europa intorno al 17° secolo. Molti sostengono che con la fine del XX secolo, sta per nascere una nuova era, che supera la modernità, ad esempio la società dei consumi, dell'informazione o meglio definirla posmodernità o pstcapitalismo.
Almeno un «aldilà topografico»: Gadda legge Baudelaire
Atti del convegno "Viaggi, itinerari, flussi umani" (Ed. Nuova cultura), 2014
i veri viaggiatori partono per partire: cuori leggeri, come palloni in alto vanno, il loro corso mai vorrebbero smarrire, dicono sempre «andiamo!», ed il perché non sanno. I loro desideri hanno forma di nuvole. Come il coscritto sogna il cannone, essi anelano a voluttà immense, sconosciute e mutevoli, dal nome che a nessuno davvero si disvela 1 .