Il mondo franco e l'ideologia dell'espansione (original) (raw)
1. Nella Vita di Carlo Magno Eginardo dedica una decina di capitoli alle guerre condotte dal re e imperatore franco: l'elenco è lungo e si sgrana attraverso le campagne in Aquitania e Guascogna, la conquista dell'Italia, la interminabile e dolorosa lotta contro i Sassoni, gli interventi in Spagna, la sottomissione di Bretoni e Beneventani, l'annessione della Baviera, le spedizioni contro Slavi, Avari, Normanni 1 . Carlo tuttavia non aveva soltanto combattuto vittoriosamente « in ampliando regno et subigendis exteris nationibus » 2 . Egli -aggiungeva Eginardo -aveva anche ricercato l'amicizia di re pure lontani, come il « rex Persarum » Hā rū n ar-Rašīd, e soprattutto degli « imperatores Constantinopolitani », che non si fidavano di Carlo temendo, sono ancora le parole dell'autore, volesse portar via loro l'impero 3 . La potenza dei Franchi, concludeva Eginardo, era infatti a tal punto sospetta presso i Romani e i Greci, da avere generato persino un proverbio: «tòn Fránkon fílon e ºceiv, geítona ou 'k e ºceiv», « se hai un Franco per amico, non è un tuo vicino » 4 . 1 ÉGINHARD, Vie de Charlemagne, a cura di L. HALPHEN, Paris, 1938 (Les classiques de l'histoire de France au Moyen Age), cc. 5-15, pp. 16-44, anche per altre azioni di guerra. 2 L'espressione, riassuntiva di quanto espresso ibid., c. 15, pp. 42-44, compare in c. 17, p. 50. 3 Ibid., c. 16, pp. 44-50. 4 Ibid., c. 16, p. 50. Halphen ripristinava le forme e ºceiv invece di e ºciv e geítona invece di gítona e traduceva « si tu as le Franc comme ami, c'est que tu ne l'as pas comme voisin » (p. 51). Le forme contratte, presenti in alcuni manoscritti, erano trascrizione fonetica della pronuncia del tempo ed erano state adottate nell'edizione M.G.H. di O. HOLDER-EGGER: EINHARDI Vita Karoli Magni, Hannover, 1911 (Scriptores rerum Germanicarum in usum scholarum , p. 20. In quest'ultima edizione era anche riportata la traduzione latina attestata in un altro manoscritto: « Francum amicum habeas, vicinum non habeas » (ibidem). Il problema relativo a questa frase è se la si debba intendere non in senso ipotetico (la protasi) e constatativo (l'apodosi) ma in senso esortativo, il che implicherebbe, con diversa sfumatura di significato, un invito all'attivismo per il "tu" a cui è rivolta: « abbi un Franco per amico, ma non averlo come vicino ». Così traduceva J. DEÉR, Zum Patricius-Romanorum-Titel Karls des Grossen, in Zum Kaisertum Karls des Grossen. Beiträge und Aufsätze, a cura di G. WOLF, Darmstadt, 1972, p. 280: « auch Adrian I. hätte mit dem bei Einhard überlieferten Sprichwort sagen können: "Den Franken habe zum Freunde, aber nicht zum Nachbar" » (è inoltre da notare che anche se Deér citava in nota l'edizione di Halphen, lo faceva con la grafia della frase in greco di Holder-Egger, intendendo forse un fenomeno di itacismo e di passaggio da e ºchı v a e ºciv per rendere il congiuntivo esortativo). La traduzione latina conferma il senso dell'ipotesi che si può senz'altro realizzare: « non » fa ostacolo a un congiuntivo esortativo (che vuole il « ne », così come, del resto, il congiuntivo esortativo negativo greco si accompagna a mä, non a ou 'k), mentre i due congiuntivi si potrebbero intendere come una protasi unita paratatticamente a una apodosi potenziale cfr. Petronio, 77, 6: « assem habeas, assem valeas », « se hai un soldo, vali un soldo », cit. in A. TRAINA, T. BERTOTTI, Sintassi normativa della lingua latina: teoria, Bologna, 1993, p. 252). 5 J. HELLEGOUARC'H, Le vocabulaire latin des relations et des partis politiques sous la république, Paris, 1963, pp. 48-54 (L'amicitia, notion politique) e p. 186 sg.: « les inimicitiae désignent (...) les actes ou tout au moins les déclarations hostiles. (...) L'on trouve très fréquemment inimicitiae dans des expressions où nous avons l'habitude de voir un terme comme bellum ». 6 « Hic [Liutprando] initio regni sui Baioariorum plurima castra cepit, plus semper orationibus quam armis fidens, maxima semper cura Francorum Avarumque pa-