PLATEFORMS. Reprot finale gruppo italiano (original) (raw)

2021

Il progetto SUS-FOOD2 ERANET “PLATEFORMS – Sustainable food platforms: Enabling sustainable food practices through socio-technical innovation” nasce in un contesto di grandi trasformazioni sociali, tecnologiche ed ecologiche. La ricerca guarda alle possibili intersezioni di innovazione, digitalizzazione e sostenibilità nel campo del consumo alimentare: un tema sempre più centrale nel contesto delle politiche di ripresa dalla crisi da Covid-19, incentrate su “transizione verde” e “digitalizzazione”. La premessa da cui muove lo studio è che il sistema alimentare contemporaneo è profondamente insostenibile sul piano ecologico, sociale, economico. È responsabile del 20-30% delle emissioni totali di gas climalteranti, di larga parte della riduzione della biodiversità e anche delle sempre più frequenti epidemie. A ciò si accompagnano l’erosione sistematica di sistemi e tradizioni agricole locali e forme nocive di lavoro e consumo. Sul piano economico, i sistemi su larga scala per la produzione e la distribuzione di cibo “a buon mercato” si basano sull’ipersfruttamento dei corpi e dei territori, favoriti da tendenze monopolistiche del sistema. Chi produce cibo riceve spesso un’infinitesima parte del suo valore, che invece viene “assorbito” da lunghe filiere distributive e speculazione finanziaria. Approfondire il portato della digitalizzazione per ciò che riguarda la sostenibilità di questi sistemi diventa allora fondamentale, tanto più che essa non implica un mero cambiamento tecnologico-materiale. I sistemi digitali introducono anche trasformazioni socio-culturali ed economiche: le loro “innovazioni socio-tecniche” possono trasformare profondamente le forme del consumo e del significato delle pratiche alimentari. Il progetto PLATEFORMS si è interrogato su questo nodo, assumendo una prospettiva per molti versi originale. Il suo approccio multi-livello permette di guardare all’interrelazione tra consumo “individuale” e sistemi del cibo più ampi. Spesso gli studi sulla sostenibilità alimentare trattano questi livelli in modo separato, ma negli anni è emersa l’importanza di creare un ponte: un sistema si riproduce grazie a delle pratiche di consumo, ma viceversa la cosiddetta “scelta” del consumatore è anche determinata dalle infrastrutture in cui avviene, oltre che dall’accessibilità del cibo. Il design della ricerca PLATEFORMS ha mirato esattamente a cogliere tale interconnessione articolando la ricerca su tre diversi livelli, mappando trend generali e dinamiche specifiche nell’adozione e nella diffusione delle innovazioni socio-tecniche. Questo report riguarda il contesto Italiano, ma altre informazioni relative ai diversi contesti nazionali e al progetto generale possono essere lette qui: https://plateforms.oslomet.no/

2015_FONEMATICA CONTRASTIVA ALBANESE-ITALIANO

Lingue e contesti. Studi in onore di Alberto M. Mioni (Editors: M.G. Busà, S. Gesuato), 2015

Nel 1973, nel suo testo Fonematica contrastiva. Note ed esercizi, Alberto Mioni proponeva un modello di analisi fonologica complessiva di varie lingue (da quelle più diffuse alle meno diffuse) in contrasto con l’italiano. Tra le lingue che appartengono alla cosiddetta Lega linguistica balcanica egli prendeva in esame il rumeno e, in modo meno approfondito, il greco, ma non l’albanese, lingua alla quale egli ha successivamente dedicato un articolo dal titolo La lingua [albanese] sul n. 11/2000 del periodico padovano Cittadini dappertutto. In onore al prof. Mioni, e seguendo il suo collaudato schema di analisi, presentiamo qui una breve descrizione fonematica contrastiva albanese-italiano con 4 testi di parlato spontaneo in trascrizione fonetica, per ricordare l’importante contributo scientifico da lui dato a tutti gli studenti dei corsi di lingue e letterature straniere, e quindi anche a me, con il suo fondamentale testo pubblicato più di quarant’anni fa.

Il Levallois laminare di Grotta di Fumane (VR) nel quadro del Musteriano Finale italiano

ABSTRACT English Grotta di Fumane (VR) plays a pivotal role in studies regarding the Late Middle Palaeolithic and the early Upper Palaeolithic. Here is presented a Late Mousterian lithic assemblage coming from units A11-A10, dated to >48 ka cal BP and situated at the base of the site Late Mousterian archaeological sequence. Late Mousterian comprehends all technocomplexes dated to the first part of isotopic stage 3 and attributed to the last Neandertals, thus is an intriguing period for the comprehension of Neandertals’ behavioural modernity just before the Upper Palaeolithic onset and Homo sapiens arrival in Europe. The assemblage is composed of 461 pieces, all showing characteristics related to the recurrent unipolar Levallois method, and the entire chaine opératoire is represented: in particular, the main production blanks, which denotes the production high optimisation degree. All the raw materials exploited are present in the Western Lessini Mountains regional sector, the most used flint varieties are the grey Maiolica Biancone and the Scaglia Rossa which are found in a <5 km radius from the site. The entire reduction, from decortication to production phases, is pursued via unipolar blanks; convexities are preferably shaped by core-edge Levallois blanks inserted in the main production series: during the reduction a lateral migration of the platform, showed by some crossed and orthogonal negatives on the blanks’ dorsal face, is used in order to avoid convexities re-preparation. Most of the blanks’ typometry is consistent with a blade and blade-like blanks production; especially the retouched tools are selected among the most elongated products, showing the appreciation towards extensive and highly functional edges. This kind of production is often related to Late Mousterian Italian lithic assemblages, but a simple comparison between the typometry data from units A11-A10 and other similar Italian collections, including the later Grotta di Fumane units A6-A5, shows that focus on blade-like blanks is only found in units A11-A10. Therefore, a new cultural variability is highlighted between Italian Late Mousterian Levallois assemblages, which could be related to a previously undetected succession of two chronological periods. To understand it, further and extensive new dating and archaeological investigations are needed in order to compare contemporaneous lithic assemblages. Italiano Grotta di Fumane (VR) è un sito di primaria importanza nello studio del Paleolitico Medio tardo e del primo Paleolitico Superiore. L’insieme litico analizzato proviene dalle unità A11 e A10, datate a >48 ka cal BP e situate alla base della sequenza del Musteriano Finale presente nel sito. Il Musteriano Finale si data alla prima metà dello stadio isotopico 3 e racchiude i vari tecnocomplessi di tipo Paleolitico Medio degli ultimi Neandertaliani, si tratta di un periodo affascinante per la comprensione della complessità comportamentale di questi gruppi umani all’alba della Transizione con il Paleolitico Superiore e l’arrivo di Homo sapiens in Europa. L’insieme litico consta di 461 elementi riferibili allo sfruttamento tramite metodo Levallois ricorrente unipolare, la catena operativa è interamente presente e i supporti di piena produzione rappresentano circa la metà degli elementi, denotando un’alta produttività del metodo di scheggiatura impiegato. Le materie prime impiegate sono tutte reperibili nelle formazioni presenti nel settore geografico dei Monti Lessini Occidentali, i litotipi più utilizzati sono la Maiolica Biancone grigia e, a seguire, la Scaglia Rossa: entrambi disponibili a breve (<5 km) distanza dal sito. La catena operativa mostra la rimozione quasi esclusiva di supporti unipolari sin dalle prime fasi di decorticazione, la preparazione delle convessità avviene preferibilmente tramite il distacco di supporti unipolari debordanti inseriti nella serie di schegge ricorrenti: durante la scheggiatura si assiste alla migrazione laterale del piano di percussione, mostrata da alcuni negativi in direzione incrociata o ortogonale rispetto all’asse di débitage del supporto, ciò evita una costosa ripreparazione delle convessità. La tipometria dei supporti mostra una certa standardizzazione verso caratteristiche laminari (Indice di Allungamento, cioè lunghezza/larghezza, >2). Anche i supporti ritoccati mostrano una scelta verso i prodotti con maggiore allungamento e dunque con un margine maggiormente funzionale. La tendenza alla produzione di supporti allungati tramite metodo Levallois ricorrente unipolare è comunemente citata negli studi che trattano il Musteriano Finale italiano. Operando un semplice confronto delle misure tipometriche pubblicate per quattro insiemi litici datati al Musteriano Finale e tecnologicamente similari a quello delle unità A11-A10, tra cui le unità A6-A5 di Grotta di Fumane, si mostra che la specializzazione nella produzione di lame non viene riscontrata altrove. Dunque, lo studio ha evidenziato una maggiore variabilità culturale nell’impiego del metodo Levallois unipolare all’interno del Musteriano Finale italiano, che si potrebbe riferire ad un’articolazione dello stesso in due momenti cronologici successivi. Per definire meglio questo fenomeno è quindi necessario implementare le datazioni disponibili per il Musteriano Finale, estendere le ricerche all’interno dei depositi datati questo periodo e successivamente comparare insiemi litici contemporanei.

Onfray: finale di partita

IL Grand Continent, 2022

Michel Onfray si è spacciato a lungo per un rappresentante delle classi popolari. Mentre la sua nuova rivista Front Populaire lo colloca senza alcun dubbio all'estrema destra dello spettro politico, due storici, che avevano già parlato di lui nel 2010, discutono sulle colonne del Grand Continent i miti con cui è stata costruita questa personalità mediatica. Nelle loro parole scopriamo un falsario e un manipolatore di testi, il peso della cui voce ne esce fortemente indebolita. https://legrandcontinent.eu/it/2021/03/11/onfray-finale-di-partita/

CITTA CAMPAGNA FINALE 9 01 14

Vettori di contaminazione e integrazione fra città e campagna: le aree metropolitane di area vasta 1. Premessa Il rapporto fra città e campagna è stato sempre oggetto della riflessione condotta in diversi ambiti disciplinari ma tutti sostanzialmente riconducibili alle scienze sociali. Anche coloro che guardano alle scienze sociali nella specifica dimensione territoriale con un taglio tecnico-progettuale, mettono grande attenzione all'analisi delle relazioni fra la città e la campagna. Grandi risorse intellettuali sono state spese nel tentativo di definire cosa fosse il rurale e cosa l'urbano. Il tentativo d'interpretazione dicotomica di due realtà distinte ancora anima il dibattito (Ventura F., Milone P., Van der Ploeg J.D.-2008) ma appare oggi, specie nelle moderne società "liquide" dei paesi di vecchia industrializzazione e densamente popolati, destinato alla sterilità (Bauman Z., 2003). Appare invece più fecondo un approccio che mette al centro dell'analisi le relazioni fra le due dimensioni (urbana e rurale) dando vita ad un continuum spaziale dove si realizza un denso intreccio di rapporti di natura economica, sociale e di comunicazione logistica e informatica. La natura e il carattere di queste relazioni influenzano a tal punto le prospettive e le modalità di sviluppo di ciascuna delle due dimensioni da dare forma ad un territorio con caratteristiche unitarie. Non vi sono territori rurali che non abbiano rapporti più o meno stretti con la dimensione urbana e viceversa. Ciascuna dimensione influenza fortemente il modo di essere dell'altra. Specie in tempi recenti si manifestano in tutti i paesi di vecchia industrializzazione nuove modalità e strumenti di dialogo fra città e campagna (Giffinger R. Suitner J.-2013-Centre for Urban e Regional Studies-Helsinki University of Technology-2007) che fanno emergere un approccio alla programmazione del territorio che tiene conto della progressiva integrazione, tracciando soluzioni la cui validità non può prescindere dal considerare il nuovo sistema di relazioni. Il rapporto fra la città e la campagna si basa infatti su una complessa rete di relazioni di tipo economico e sociale e in continuo cambiamento. In questa nota, dopo una rapida descrizione dell'evoluzione di tale rapporto, intendiamo fornire una sintetica illustrazione delle principali modalità con le quali tali relazioni si realizzano limitandoci a descrivere quanto accade fra agricoltori e consumatori di prodotti alimentari e di "beni relazionali 1 " che la campagna e la città sono in grado di generare.

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