A. MANDREOLI - Vangelo e coscienza. Antifascismo e resistenza dei cattolici bolognesi, Il Pozzo di Giacobbe, Trapani 2015 (original) (raw)
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Nel discorso alla Curia romana del 22 dicembre 2014, Francesco ha elencato 15 gravi malattie da cui essa può essere affetta. Ma come si possono prevenire e curare queste 15 malattie che non colpiscono solo la Curia ma investono tutte le forme di potere, dalle comunità ai singoli? Occorre una riforma che secondo Francesco ha come precondizione la conversione e la parrhesia. La terapia è imparare ad essere più umani, superando: le tentazioni del potere come dominio e la sua divinizzazione e sacralizzazione, le lusinghe di una mondanità spirituale fondata sull’effimero e sul successo camuffati da esigenze “di risultati pastorali”, i falsi misticismi che mettono al primo posto le ritualità rispetto al primato della persona e al suo ascolto.
Papa Francesco, nei suoi discorsi e nei suoi scritti, ha toccato più volte momenti decisivi del passato e il suo approccio alla storia della Chiesa è certo particolarmente innovativo. Questo libro raccoglie gli scritti di alcuni studiosi di storia del cristianesimo (Riccardo Burigana, Anna Carfora, Antonio Ianniello, Francesco Lomanto, Giuseppe Palmisciano, Antonio Salvatore Romano e Sergio Tanzarella) che analizzano il pensiero di Francesco sul passato dei cristiani e dei cattolici in particolare, con una riflessione sui passaggi decisivi che hanno dato vita a diverse interpretazioni del cristianesimo ma, nello stesso tempo, alle divisioni spesso sanguinose che si sono generate, a partire dall’età antica fino al XX secolo, durante il quale alcune vie per il dialogo e la comunicazione si sono riaperte. La posizione assunta da Francesco nei confronti del passato appare così strettamente congiunta con le esemplari scelte da lui compiute in questi anni di pontificato.
Oi Christianoi - Sezione moderna e contemporanea, n. 35 ----- Il libro costituisce il secondo di due volumi sul rapporto tra il cristianesimo, la Chiesa e la corruzione dalle origini alle soglie del XXI secolo. Il volume prende in considerazione questa “iniqua relazione” in un tempo storico che comincia dal Rinascimento per arrivare all’età contemporanea. Emerge l’immagine di una Chiesa che si è svenduta al facile possesso dell’utile terreno, anche se non sono mancati i tentativi per ritornare all’originaria sequela Christi. Sono circa sei secoli nel corso dei quali, a partire dall’epoca delle Riforme, il problema ha continuato ad essere presente e ha costituito quel fardello da cui la Chiesa non riesce tuttora a liberarsi.
L’interesse primario della ricerca di Gaetano Zito è stato la Storia delle Chiese di Sicilia, accompagnato dall’impegno di conservazione delle fonti archivistiche. La sua prematura scomparsa ha causato un vuoto che gli amici e i colleghi hanno voluto colmare con questa miscellanea. I 18 contributi qui raccolti spaziano dalla ricerca storica al diritto, alla teologia a dimostrazione dei molteplici ambiti in cui Gaetano Zito è stato impegnato (lo Studio Teologico S. Paolo e l’Università degli Studi di Catania, l’Associazione dei professori di Storia della Chiesa, l’Associazione degli Archivi ecclesiastici). Gli autori dei saggi sono Aleo Francesco, Badalamenti Marcello, OFM., Belfiore Gianluca, Consoli Salvatore, La Mendola Gabriella, Longhitano Adolfo, Luvarà Francesco, Mammino Giovanni, Minardo Adriano, Palumbo Egidio. Rocca Vittorio, Torcivia Mario, dello Studio Teologico S. Paolo, Condorelli Orazio, Sorice Rosalba, Speciale Giuseppe, Vella Andrea dell’Università degli Studi di Catania, Dibisceglia Angelo Giuseppe, segretario dell’Associazione dei Professori di Storia della Chiesa, Millesoli Gianluca Maria, archivista della diocesi di Caltagirone. I saggi sono introdotti dall’omelia di mons. Salvatore Gristina, Moderatore dello Studio Teologico e Arcivescovo di Catana, in occasione delle esequie di padre Gaetano; si chiudono con una testimonianza delle monache benedettine di Catania, che lo ebbero come cappellano per 27 anni dal gennaio 1992 fino alla sua morte.
Il 28 luglio 2014 papa Francesco ha compiuto un gesto destinato a rimanere nella storia: è andato a Caserta a far visita al suo amico Giovanni Traettino, pastore pentecostale della Chiesa della Riconciliazione. Vincendo la resistenza dei protocolli e della diplomazia, papa Francesco ha affermato il primato della libertà della coscienza e della relazione. A partire dai discorsi pronunciati in quell’occasione dal papa e dal pastore, gli autori presentano il senso profondo di quell’incontro richiamando anche le dolorose vicende delle persecuzioni subite dai pentecostali in Italia negli anni del fascismo e nel primo decennio della Repubblica ad opera anche di non pochi cattolici. Persecuzioni per le quali il papa a Caserta ha chiesto perdono.
Oi Christianoi - Sezione moderna e contemporanea, n. 33 ----- Quale è l’attualità del pensiero di Paolo VI? Il discorso sull’umano alla luce dell’incarnazione: per costruire la civiltà dell’amore; la contestualità culturale della modernità: per comprendere il rigore della verità con cui ha coniugato coscienza storica e coscienza morale; la via mediana del post-Concilio - in un contesto storico complesso e spesso drammatico -: per tradurre l’indole pastorale del Concilio come specifica missione del Pietro della modernità. Paolo VI è il papa della trasfigurazione che visse l’omicidio del suo amico Aldo Moro conoscendo il dolore della Croce, il suo stabat, dramma dell’umanesimo dell’amicizia. Forse l’aggettivo umano è quello che rende meglio il desiderio universale - di questo uomo e di questo papa - di mettere in dialogo l’umanità con il Vangelo di Cristo costruendo ponti tra lo stesso Vangelo e le culture, difendendo i popoli impoveriti, custodendo la fede e la vita.
Pubblicato nel centenario dell’episcopato del venerabile Raffaello delle Nocche, che resse la diocesi di Tricarico (Matera) dal 1922 al 1960, il volume riprende e arricchisce la storiografia su questo presule, che si colloca nella schiera dei grandi vescovi della Chiesa del Novecento. Documenta, tra l’altro, i suoi rapporti con padre Agostino Gemelli, Domenico Mallardo e illustri figure del laicato cattolico come Irma Corsaro, una delle maggiori collaboratrici di Armida Barelli e sua prima biografa, Oscar Luigi Scalfaro ed Emilio Colombo.