“Il «secondo modo di cantare all’unisono». Vincenzo Galilei e l’emancipazione della consonanza”, Studi Musicali – Nuova Serie, 3/2 (2012), pp (original) (raw)
Studi musicali» pubblica articoli riguardanti tutti i campi della ricerca musicologica in italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo. Gli articoli proposti per una eventuale pubblicazione possono essere inviati in copia cartacea al seguente indirizzo: Agostino Ziino, Via Giovanni Antonelli, 21, 00197 Roma, e, in allegato a una e-mail, all'indirizzo studimusicali@santacecilia.it. La pubblicazione è subordinata al parere di due studiosi specializzati cui l'articolo sarà sottoposto in forma anonima. Una volta accettato, l'articolo dovrà essere redatto secondo le norme editoriali della rivista disponibili in italiano e in inglese al seguente indirizzo: http://studimusicali.santacecilia.it. Per gli annunci pubblicitari rivolgersi all'indirizzo editoria@santacecilia.it Nessuna parte di questo periodico può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l'autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell'editore issn 0391-7789 isbn 978-88-95341-49-1 353 Sigrun Heinzelmann John Hothby as Innovator: The solmization system in La Calliopea legale 397 Giuseppe Fiorentino Il «secondo modo di cantare all'unisono»: Vincenzo Galilei e l'emancipazione della consonanza 425 Carl Sloane The Erroneous Key Signature in a Version of Domenico Scarlatti's Sonata in B minor (K87) and its Relation to his Keyboard Temperament 431 Alessandro Cecchieri L'ardita vocalità della Fanciulla del West Sommario Il «Secondo modo di cantare all'unisono»: Vincenzo Galilei e l'emancipazione della consonanza* Giuseppe Fiorentino Nel trattato Dubbi intorno a quanto io ho detto dell'uso dell'henarmonio (ca. 1591) Vincenzo Galilei descrive una forma di canto accompagnato, il «canto all'unisono», che egli ritiene fosse utilizzato tanto nell'antichità classica come ai suoi tempi. Per chiarire il testo del trattato, Galilei propone due esempi musicali che Claude Palisca analizzò e studiò da un punto di vista armonico.1 Tuttavia, per comprendere pienamente il trattato è necessario, seguendo le indicazioni dello stesso Galilei, studiare il processo compositivo contrappuntistico su cui si basano gli esempi. Solo in questo modo possiamo cogliere a pieno la novità del testo che, da una parte, presenta una revisione delle idee espresse nel Dialogo della musica antica e moderna (1581) a proposito dell'uso delle consonanze per accompagnare la monodia nell'antica Grecia, mentre, dall'altra, descrive un cambiamento importante nel modo di concepire e percepire la musica nel Rinascimento: l'emancipazione della consonanza, ossia della dimensione verticale e armonica della musica, a partire da strutture contrappuntistiche. Innanzi-397 * Si tratta della versione ampliata e riveduta della relazione letta al xvii Convegno Annuale della Società Italiana di Musicologia tenutosi presso la Scuola Normale Superiore di Pisa (Pisa, 29-31 ottobre 2010). 1 Claude V. Palisca, Vincenzo Galilei and some links between "Pseudo-Monody" and Monody, «The Musical Quarterly», xlvi/3, 1960, pp. 344-360. tutto commenterò alcuni passi salienti del Dialogo e dei Dubbi per dimostrare il mutamento di opinione di Galilei rispetto alle caratteristiche della monodia greca; successivamente traccerò una breve storia del processo di composizione impiegato nel «secondo modo di cantare all'unisono»; per ultimo tornerò al testo dei Dubbi per sottolinearne l'importanza e la novità. ***** Il trattato Dubbi intorno a quanto io ho detto dell'uso dell'henarmonio con la solutione di essi (d'ora in avanti: Dubbi), scritto intorno al 1591 e conservato presso la Biblioteca Nazionale di Firenze, è uno degli ultimi saggi teorici di Vincenzo Galilei.2 Questo breve testo manoscritto fu concepito, assieme al Discorso intorno all'uso dell'Enharmonio (d'ora in avanti: Discorso),3 come un supplemento ai due libri del trattato Prattica del contrappunto4 la cui pubblicazione non ebbe corso a causa della morte dell'autore.5 In realtà, nei Dubbi Galilei si riallaccia direttamente a tematiche già affrontate nel Dialogo della musica antica e moderna (d'ora in avanti: Dialogo), pubblicato nel 1581, rivedendo alcuni problemi relativi alla composizione e all'accompagnamento strumentale della melodia nell'antichità classica.6 2 Dubbi intorno a quanto io ho detto dell'uso dell'henarmonio con la solutione di essi, Firenze, Biblioteca Nazionale, mss Galileiani Anteriori a Galileo (da ora in avanti bnfag), vol. iii, cc. 62r-68r; edizione moderna del testo originale in Frieder Rempp, Die Kontrapunkttraktate Vincenzo Galileis, Köln, Arno Volk, 1980 ("Veröffentlichungen des Staatlichen Instituts für Musikforschung Preussischer Kulturbesitz", 9), pp. 181-184. D'ora in avanti citerò come Dubbi il testo riprodotto da Rempp. 3 Discorso intorno all'uso dell'Enharmonio, et di chi fusse autore del Cromatico: bnfag, vol. iii, cc. 3r-34r; edizione moderna del testo originale in Rempp, Die Kontrapunkttraktate cit., pp. 163-180. D'ora in avanti citerò come Discorso il testo riprodotto da Rempp. 4 Dei due libri del trattato di contrappunto sono rimaste tre versioni autografe di Galilei: Il primo libro della prattica del contrappunto intorno all'uso delle consonanze