Poeti accanto al fuoco: Alceo, fr. 338 Voigt e “La bufera” (e altro) (original) (raw)

Il “romanzo di Alcesti”

«Ancient Narrative», 2017

This paper traces the presence of Euripides’ Alcestis as subtext in four Greek novels: Chariton, Xenophon of Ephesus, Achilles Tatius and Heliodorus. I attempt to show how influential Euripides’ tragedy has been for the expression of important novelistic ideals, such as the absolute value of love, higher than life, and the happy ending that crowns the lovers’ adventures, a reward for their reciprocal and true love, stronger than life. Within this large canvass, specific features and lexical correspondences can be retraced in each novelist’s treatment of the subtext. Some attention is also paid to iconographical evidence of the Roman period, closer to the novel than Euripides’ play, and such also close to them in their exploitations of the myth of Alcestis: the ideal wife of Roman sarcophagi finds correspondences in the novelistic Alcestis.

I Sepolcri e la «nuova poetica» foscoliana (2006)

In un celebre saggio, apparso sulla "Nuova Antologia" nel giugno del 1871, Francesco De Sanctis fissava uno schema interpretativo destinato a influenzare a lungo la lettura dell'opera foscoliana e in base al quale i Sepolcri rappresentavano il momento culminante della sua produzione letteraria, l'apice di una parabola umana e artistica. 1 Accantonata l'«amarezza del disinganno», che nelle Ultime lettere di Jacopo Ortis gli aveva fatto «rifiutare ogni consolazione e cacciar da sé tutte le sue illusioni», osserva De Sanctis, nei Sepolcri Foscolo si è ormai «riconciliato con la vita, […] e non respinge le sue illusioni, ma le cerca, le nutre, le difende in nome della natura umana contro la dura verità». 2 I Sepolcri rappresentavano, dunque, una sintesi eccezionale di storia, poesia, arte, fantasia e coscienza, ma apparivano al critico anche il punto conclusivo di un processo al di là del quale non v'era un ulteriore sviluppo; 3 le Grazie, infatti, non erano che l'ultima stanca espressione di una tensione poetica ormai esauritasi:

Satira, filologia e verità. Codro Urceo e Leon Battista Alberti

Serio ludere. Sagesse et dérision à l'âge de l’Humanisme, 2020

The Sermo primus by Antonio Urceo, usually known as Codro, represents a satire of society in which the theme of metamorphosis is the undisputed protagonist. Codro’s stance finds an antecedent in the satirical works of Leon Battista Alberti. The sense of relentless changeability of reality, the critique of pedantic men of letters and the connection between laughter and truth are the main elements shared by Codro and Alberti.

"Nel solco del verso". Le carte di Guido Zavanone

Nel solco del verso. Le carte di Guido Zavanone, a cura di Lucilla Lijoi, con un saggio di Giuseppe Conte, Genova, Fondazione Guido e Giovanna Zavanone, 2021, 2021

La dichiarazione si legge nella nota di giustificazione al premio letterario.

"Col rovescio del binocolo". La natura ne "La bufera e altro", in Natura Società Letteratura, Atti del XXII Congresso dell'ADI (Bologna, 13-15 settembre 2018), a cura di A. Campana e F. Giunta, Roma, Adi Editore, 2020

Col rovescio del binocolo». La natura ne La bufera e altro In Natura Società Letteratura, Atti del XXII Congresso dell'ADI -Associazione degli Italianisti (Bologna, 13-15 settembre 2018), a cura di A. Campana e F. Giunta, Roma, Adi editore, 2020 Isbn: 9788890790560 Come citare: https://www.italianisti.it/pubblicazioni/atti-di-congresso/natura-societa-letteratura [data consultazione: gg/mm/aaaa] Natura Società Letteratura © Adi editore 2020 1 IDA CAMPEGGIANI «Col rovescio del binocolo». La natura ne La bufera e altro * La quarta sezione della Bufera ('Flashes' e dediche) riunisce i testi composti dopo le esperienze di viaggio compiute dal poeta in qualità di reporter del «Corriere della Sera», e già apparsi su rivista sotto il titolo complessivo «Col rovescio del binocolo». Come lasciano intuire i titoli-toponimi dei singoli pezzi, qui la natura entra nella poesia di Montale sotto forma di paesaggio da cartolina. Ma l'immediatezza fotografica, evocata anche dal titolo definitivo della serie (il 'flash' è il lampo di magnesio della macchina fotografica), non si addice allo stile di questi componimenti, rispetto al quale il titolo provvisorio «Col rovescio del binocolo» è invece molto più pertinente. Il contributo mira a spiegare in che cosa consista il rovesciamento del binocolo. Esaminando Lasciando un 'Dove', Argyll Tour e Sul Llobregat, si vedrà come la messa a distanza dell'esperienza sia funzionale alla strategia di «dedica retrospettiva» dei testi a Maria Luisa Spaziani, la donna incontrata nel 1949 (e che, con il nome poetico di Volpe, sarebbe divenuta la musa dei Madrigali privati). Più in generale, si vedrà come la natura e la realtà siano filtrate dal linguaggio poetico fin quasi a perdere importanza.