Giuseppe Zimbalo (1620 - 1710): le ultime volontà. (original) (raw)

Le ultime volontà di Eraclito Pedrini 1673-1766) Priore di San Michele Arcangelo a Fermo

Il lavoro di ricerca storica e documentale sul missionario fermano Te odorico Pedrini 1 , oltre ad offrire la possibilità di studiare questo personaggio da diversi punti di vista 2 , ha messo in evidenza una innumerevole serie di fatti, che i documenti ci hanno restituito quasi integri e intatti. Indubbiame nte, infatti, la ricostruzione dell'albero genealogico della famiglia del notaio Pedrini ha rappresentato una matrice su cui collocare tante vicende umane, talvolta secondarie ma ugualmente affascinanti, storie correlate tra loro che 1

Romanzo americano di Guido Piovene: l’ultima volontà

Per Leggere, 2006

A Cap Ferrat, in Costa Azzurra, tra la fine del 1973 e l’inizio del 1974, Piovene lavora a due romanzi. Il primo, Verita e menzogna , iniziato da qualche mese (il 1° agosto 1973), e gia in fase redazionale (ma un abbozzo precedente risale all’ottobre del 1972); il secondo, Romanzo americano , e ripreso ex novo dopo un fallito tentativo risalente al 1950. Entrambe le opere usciranno postume, ma solo Romanzo americano sara portato a termine (nel marzo del 1974), mentre Verita e menzogna (dattiloscritto con correzioni autografe a pennarello, «preferito per il suo tratto piu dolce e non faticoso») rimarra incompiuto. Piovene versa ormai in uno stadio avanzato di una rara malattia che lo paralizza (la sclerosi laterale amiotrofica); ha parzialmente compromesso l’uso della mano destra (tanto da ripiegare, in seguito, alla scrittura mancina e, poco prima di morire, alla dettatura), ed e consapevole fino in fondo della natura irreversibile del suo male.

Una biografia dello Zibaldone: le prime cento pagine (1817-1820)

Mimesis, 2024

Nell’estate del 1817 Leopardi segna su un foglietto alcuni appunti e lo ripiega, in maniera che possa entrare in una tasca. È questo l’impensato inizio delle 4526 pagine che verranno e che costituiranno lo Zibaldone di pensieri. Questo libro per la prima volta racconta la storia materiale delle carte di un’opera che sfugge a ogni definizione, dandone una descrizione minuziosa per arrivare a indagare le coordinate delle prime cento pagine, attraverso le forze che le attraversano. L’affascinante inizio del diario intellettuale che ha accompagnato Leopardi per quasi tutta la vita (1817-1832) è qui scandagliato nelle sue pulsanti motivazioni, incrociando i progetti e le opere che intanto l’autore metteva in cantiere. Tornando a quel tempo brulicante di vita, nel momento aurorale della formazione dello Zibaldone, il volume avanza nuove proposte di datazione per le prime cento pagine, gettando un inedito sguardo critico su quell’imperfetto capolavoro.

Diario delle cose occorse. P. Angelo Maria Zatelli. (1747 -1779)

Diario delle cose occorse. P. Angelo Maria Zatelli. (1747 -1779), 1988

Padre Angelo Maria Zatelli, al secolo Simone Antonio, nasceva il 2 ottobre 1713 a Cognola di Trento. Vestito il saio ad Arco il 16luglio 1731, da quel momento legava la sua vita alla provincia francescana trentina ed ai suoi conventi, trasferendosi da Trento a Mezzolombardo, Cles, Pergine e quindi di nuovo a Trento, dove moriva il 13 luglio 1780. Con Padre Bonelli, Giuseppe Ippoliti e Giangrisostomo Tovazzi, Padre Zatelli si inserisce nell'operosa schiera di storici ed archivisti francescani, che, proprio a quel tempo istituiva un costume di attività scientifica ancor oggi produttivo. Pazienza e meticolosità impiegate nel lavoro di storico erano doti che non rimanevano confinate al passato, ma, alimentate da una vivace curiosità per il presente, si concretizzavano anche in una Diorio delle cose occorse, che corre a margine dei tre volumi della sua Hlstoria Tridentina.

Il testamento di Bernabò Visconti. le ultime volontà di un signore del Trecento, fra pubblico e privato

"Studi Storici. Rivista dell'Istituto Gramsci", 64/1, 2023

The Will of Bernabò Visconti. The Testament of a 14 th-Century Lord, between Public and Private The discovery of Bernabò Visconti's last will is not news to be confined among the erudite notices cherished by antiquarian enthusiasts. It concerns, in fact, of an extraordinary historical source, useful not only for reconstructing the geography of Visconti power, and the circle of lordly officials, but also the institutional role assigned to Bernabò's kinship. On top of that, no less telling are the formal aspects of the document, which has more than one borrowing from the lord's decrees and which reveals Bernabò's own mixture of public and private.

Per Angelo Antonio Brizzolari (1744-1772) “un giovane di belle speranze”

Marmora et Lapidea, 2020

Angelo Antonio Brizzolari, nato a Carrara nel 1744, si trasferì ben presto a Roma per proseguire la sua carriera. Ebbe così modo di frequentare la scuola del nudo e di stringere rapporti con quelli che diverranno noti artisti del XVIII secolo. Nel 1766 vinse il secondo premio della seconda classe di scultura ai concorsi clementini dell’Accademia di S. Luca, che ne conserva il bassorilievo. Quella che avrebbe potuto essere una fulgida carriera fu, tuttavia, stroncata all’età di 28 anni, poco dopo aver ottenuto l’ultimo successo alla scuola del Nudo. L’articolo è corredato da un’appendice genealogica della famiglia Brizzolari, originaria di S. Stefano d’Aveto (GE). Abstract ENG: Angelo Antonio Brizzolari, born in Carrara in 1744, while still young he moved to Rome to pursue his artistic career. There, he attended the nude drawing school and established relationships with several artists who afterward achieved fame throughout the end of the 18th cent. In 1766 he won the second prize of sculpture in the Concorso Clementino of the Accademia di S. Luca, where the awarded bas-relief is still kept. Brizzolari’s career was cut short by a premature death. He passed away at the age of 28, just after he achieved his last success at the nude drawing school. The article encompasses a genealogical appendix of the Brizzolari family, native to S. Stefano d’Aveto (GE).

F. Piazza, Le ultime volontà del pittore Tommaso Bona, in LUDUS LITTERARUM. Studi umanistici in onore di Angelo Brumana, a cura di C. Bazzani, F. Pagnoni, S. Parola, E. Valseriati, Milano-Torino 2020, pp. 227-238

Il contributo pubblica alcuni documenti relativi ai testamenti del pittore bresciano Tommaso Bona, in grado di gettare un fascio di luce non solo sulla gestione della sua eredità, ma anche sulla sua attività artistica.