La prassi degli interventismi (original) (raw)
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2006
La concezione teorica "catastrofica" marxista espressa dallo schema del rovesciamento della prassi disegnato da Bordiga unisce in un rapporto dialettico il "substrato", cioè l'ambiente economico materiale che è l'arena delle relazioni umane, con gli effetti dell'ideologia e del "pensiero". L'azione del partito politico, che è sovrastruttura, diventa, al punto di catastrofe, forza materiale che provoca un cambiamento qualitativo di "stato".
Ascesa e declino dell'interventismo umanitario
Sistema Informativo a Schede - Archivio Disarmo, 2016
This paper aims at describing the rise and fall of humanitarian intervention during the last twenty years and it is concerned in particular with the elaboration of the “Responsibility to Protect” (R2P) doctrine, which the United Nations had endorsed at its 2005 World Summit. The great expectations of the Nineties – the so called “humanitarian decade”- about a significant shift in the relationship between the traditional prerogatives of State sovereignity and the defense of human rights even beyond national boundaries seem hitherto to be more similar to an ambitious manifesto than to a realistic achievement in the short term. The widespread return of nationalism, which might quiver the pillars of liberal democracies, and the dramatic developments in Libya and Syria show that the coming of age of R2P is still far away and that military interventions on the ground keep on following geopolitical commands rather than moral imperatives.
La medicina moderna sopprime spesso l'acidità gastrica di cui (specie gli anziani) abbiamo tutti bisogno per digerire e poi assimilare elementi nutritivi essenziali; si è parlato di AMA, cioè delle tossine che ingolfano il nostro organismo , di provenienza eterogenea, ma spesso conseguenza di uno stile di vita errato tra cui un alimentazione sbagliata e/o intolleranze alimentari. Tutto ciò per dire come l'Ayurveda, scienza medica millenaria , si avvale di concetti assolutamente attuali e riproponibili nella medicina occidentale con successo. Quante volte abbiamo sentito parlare di intestino, ma a quanti è nota l'importanza per la nostra salute?. Intestino, il grande organo dimenticato….eh si, perché si pensa sempre ad esso come ad una struttura passiva , di semplice funzione escretoria, e pochi si rendono conto invece di quanto esso sia fondamentale per il buon funzionamento del nostro corpo , in funzione anche e soprattutto preventiva nei confronti di diverse patologie , le più complesse e disparate. Partiamo col dire che l'intestino è colonizzato da una comunità complessa di batteri che viene chiamato MICROBIOTA e che influenza il sistema immunitario,(per l 80% presente nel nostro intestino!!) le funzioni metaboliche e addirittura il peso corporeo(giocando così un ruolo significativo nella patofisiologia dell'obesità) senza contare poi il nostro comportamento e i processi di apprendimento(ruolo dell'alterazione del microbiota nell'autismo!). Il microbiota umano è costituito da ben100 miliardi di cellule, almeno 10 volte il numero di cellule umane! Come riportato dall'Istituto di Scienza e Società: "Gli studi sempre più frequenti sul microbiota umano stanno ormai rivelando in modo inoppugnabile che gli esseri umani non sono singoli esseri autonomi, ma
In questa sede darò per scontata una conoscenza minima della teoria degli atti linguistici e della distinzione di base fra significato e forza (illocutoria). 2 J.
LE PRATICHE INCLUSIVE COME PRESUPPOSTO DI CITTADINANZA
Il termine inclusione sta facendo timidamente la sua comparsa nel linguaggio pedagogico attuale: infatti lo si ritrova nei convegni e in alcuni testi che riguardano l'integrazione delle persone con disabilità all'interno del sociale e delle istituzioni educative. Sembra quindi che le resistenze iniziali ad assumere tale forma lessicale, rilevabili soprattutto nell'ambito scolastico 1 , stiano venendo meno e che quindi ci sia un accordo sul suo utilizzo: una riflessione più attenta porta però a sottolineare come l'impiego dello stesso termine non corrisponda ad una identità teorica e di prospettiva.
PREMESSA. LE RAGIONI DI UN INCONTRO
qro.unisi.it
La formazione dei cinque sensi è il lavoro dell'intera storia del mondo fino ai nostri giorni» scriveva un giovane Karl Marx in Proprietà privata e comunismo 1 . Egli credeva che il tempo per una 'coscienza sensoriale', per una vera teorizzazione dei sensi sarebbe arrivato con la fine del capitalismo, quando non ci sarebbe stata più la proprietà privata che, sottomettendo al suo potere le vite umane, oggettizza l'uomo. Il comunismo non è arrivato, eppure evidentemente siamo testimoni di un qualche tipo di libertà dalla proprietà privata che Marx non poteva prevedere, perché, in un certo momento, la rivoluzione sensoriale (e sensuale) negli studi umanistici ha avuto luogo, e noi la stiamo vivendo. L'evento è stato annunciato, nei termini appena descritti, nella prefazione al primo numero della rivista The Senses and Society uscito nel 2006. E l'apparizione stessa di una simile rivista è un fatto che di per sé potrebbe essere segno di una tale rivoluzione. Si tratta di un nuovo modo di vedere le culture, un modo che è diverso da quello che presuppone la nozione di cultura come 'testo' o 'discorso', 'rappresentazione del mondo' o 'immagine'. Sfida alle teorie di rappresentazione convenzionali, questo nuovo approccio si focalizza sui sensi in quanto media delle relazioni tra corpo e mente, tra sé e società, tra idea e oggetto 2 .