The Squallor Phenomenon: Social and Political Satire in Italian Music during the First Republic. (2014) (original) (raw)

'Send in the Clowns!' Humour and Power in Italian Political, Social and Cultural Life. Eds. Andrea Hajek, Daniele Salerno, and Clare Watters. Spec. issue of Incontri: Rivista europea di studi italiani (2014)

Often labeled with the umbrella term rock demenziale, the Italian music band Squallor represented one of the most prominent expressions of social and political satire in modern Italy. This is evident in their mocking and farcical parodies of Italian politics and cultural conventions. In addition, if we consider the period in which Squallor rose to fame (in the mid-1980s), they may also be regarded as important agents of the discontent that characterized the final phase of the First Republic. This article will, then, explore selected songs from Squallor in order to analyze the dynamics of their peculiar satire in relation to Italian music culture, society, and politics. I will approach Squallor in a general sense by focusing on their political allusions (as in the song Alluvione), and then more explicitly by examining their satires against specific political parties (i.e., the Verdi) and leaders such as Gianni De Michelis (in Demiculis) and Umberto Bossi (in Berta II). Squallor created parodies from conventional songs by utilizing nonsense, surrealism, hyperboles, linguistic experimentations, and obscene language. In doing so, I argue that they engage in ‘metasatire’, successfully ridiculing Italian music, radio, and television. I will conclude by showing the peculiarity of their satire, which has become a very popular iconic symbol of dissent, all the while escaping classifications and consistently desecrating the canon and even themselves. Synopsis (in Italian): Anche se spesso viene catalogato con il marchio onnicomprensivo di ‘Rock demenziale’, il gruppo musicale italiano degli Squallor rappresenta uno dei fenomeni più incisivi di satira politica e sociale nell’Italia moderna. Ciò appare evidente se si esaminano i numerosi pezzi contenuti nei loro album, che presentano brillanti e corrosive parodie di noti partiti e politici, nonché di tendenze culturali e sociali dominanti. Se consideriamo inoltre il periodo in cui gli Squallor raggiunsero il massimo successo (verso la metà degli anni 80), essi possono anche rappresentare l’importante voce di dissenso che caratterizzò gli ultimi decenni della cosiddetta Prima Repubblica. In questo articolo esplorerò una selezione dei loro più importanti testi, con lo scopo di analizzare le dinamiche della loro particolarissima satira in relazione alle tendenze culturali, sociali e politiche allora in voga in Italia. Mi soffermerò inizialmente sulle varie allusioni politiche presenti in modo generico in pezzi come Alluvione, per poi passare all’analisi di pezzi che presentano una satira politica più esplicita contro noti partiti (come i Verdi) e politici dell’epoca, quali Gianni De Michelis (con Demiculis) e Umberto Bossi ( in Berta II). Gli Squallor hanno creato parodie di famose canzoni utilizzando il nonsense, un umorismo surreale ed iperbolico e spaziando tra sperimentazioni linguistiche ed un linguaggio osceno. In questo modo, sostengo che gli Squallor si sono dedicati alla ‘metasatira’, deridendo con successo l’industria musicale e radiotelevisiva italiana. Alla fine offrirò una riflessione sulla complessità della loro satira che anche se si è affermata come simbolo emblematico dell’anticonformismo, rimane nel contempo un fenomeno difficilmente catalogabile, perché in continua dissacrazione del canone e, in definitiva, anche di sè stesso.