L'antichità 'gentile'. La ricezione dell'antico nella cultura dell'ebraismo italiano moderno (original) (raw)
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PURITÀ E RETTITUDINE NEGLI INSEGNAMENTI DELL'ANTICO ISRAELE
Parola Spirito e Vita 73, 2016
The paper focus on the fact that Moses provides for both the construction of the sanctuary and the transmission of the laws that must ensure justice among the people. It is furthermore underscored that the terms which are used to designate who is "pure" and who is "innocent" can be identical. Biblical testimony is finally considered alongside some inscriptions from Ancient Egypt and Asia Minor.
L'ospitalità di Abramo nella tradizione ebraica apocrifia e rabbinica
Accogliere ed essere accolti: un itinerario nella Bibbia ebraica e nelle culture dell'antico Medio Oriente GIANNI BARBIERO sabato 15 ottobre 2016, ore 15.30-18.30 Collegio Universitario "Marianum" -Via Giotto, 33 -Padova *** Quest'uomo è di quelli che hanno su di noi il diritto di riscatto (Rt 2,20) Figure e norme di solidarietà familiare e sociale nel Primo Testamento ROBERTA RONCHIATO giovedì 20 ottobre 2016, ore 15.30 -18-30 Centro Universitario Padovano -Via Zabarella, 82 -Padova *** giornata di studio Alcuni senza saperlo hanno accolto degli angeli (Eb 13,2) Abramo e i suoi ospiti: il patriarca e i credenti nel Dio unico JEAN LOUIS SKA PIERO CAPELLI ANTONIO CUCINIELLO domenica 13 novembre 2016, ore 9.30 -17.00
L'attesa ebraica della fine tra Antichità Tarda e Medioevo
M. Rainini (a cura di), Ordine e disordini in Gioacchino da Fiore. Atti del 9° Congresso internazionale di studi gioachimiti. San Giovanni in Fiore – 19-21 settembre 2019, Viella, Roma 2021 («Opere di Gioacchino da Fiore: testi e strumenti», XXIX), pp. 93-110., 2021
da Fiore: testi e strumenti Collana a cura di Marco Rainini 29 Copyright © Viella N.B: Copia ad uso personale. È vietata la riproduzione (totale o parziale) dell'opera con qualsiasi mezzo effettuata e la sua messa a disposizione di terzi, sia in forma gratuita sia a pagamento.
La cultura ebraica nel Rinascimento italiano
È indubbio che nel Rinascimento, soprattutto dalla seconda metà del Quattrocento al primo Cinquecento, l’Italia fu luogo elettivo di un fiorente e dinamico scambio culturale tra gli intellettuali dei circoli umanistici cortesi e quelli provenienti da altre aree che si erano rifugiati nella penisola, fuggiti via via dal clima di intolleranza religiosa di buona parte di un’Europa sempre più oscurantista. Soprattutto fu privilegiato il dialogo ebraico-cristiano «con la sua irripetibile commistione di esperienze biografiche, letterarie e artistiche», dialogo che andrà mutando successivamente con le reazioni cattoliche alla Riforma, pur continuando in altre modalità fino a tutto il primo Seicento, ma perdendo quel clima di apertura che aveva contraddistinto il Quattrocento.