Islam nel Mediterraneo Pizzo (original) (raw)
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L'Islam balcanico all'interno dello spazio Mediterraneo
This paper talks about the contemporary connotations of Balkan Islam thought a critical approach that aims to propose a new methodological approach. Disclosing the stereotypes towards Balkan historically grounded in occidental culture, this work analyses the global and regional dynamics that affect the region, such us other Islamic countries; but contemporary, it holds some historical and social specificities such us post-socialist legacy, European integrationist ambitions and post-ottoman belonging. Anyway, the Balkans constitute an active part of Mediterranean Islam, intended as symbolic space and social-cultural interaction between networks, actors and objects that does not necessarily overlook the sea.
Gli arabi nel Mezzogiorno italiano
2022
Mezzogiorno Arabo. Insediamento e eredità culturale musulmana nell’Italia Medievale Studente: Paolo Valente Relatore: Chiarissimo Professor GIACOMO VIGNODELLI Durante l’Alto Medioevo, il bacino del Mediterraneo fu oggetto di numerose incursioni arabe, alcune delle quali aprirono la strada a vere e proprie conquiste territoriali, anche se con modalità e durate diverse a seconda dell’area interessata. Gli Arabi e le altre popolazioni islamizzate si insediarono in forma stabile in Spagna e in Sicilia, ma conquistarono e fondarono anche città e accampamenti in quasi tutte le regioni del Sud Italia, nella costa mediterranea francese e anche nella Liguria e nel Piemonte per periodi più o meno lunghi, spingendosi a saccheggiare le coste venete e croate. Questo studio si concentra sulla presenza araba nel Mezzogiorno italiano mettendo in evidenza le differenze fra quanto accadde in Sicilia, dove si sviluppò una vera e propria civiltà araba, e il resto del Mezzogiorno, dove gli arabi si installarono in maniera meno stabile e più intermittente, lasciando comunque alcune tracce della loro presenza nella geografia, nell’architettura e nella lingua di quelle regioni. Ho quindi ricostruito gli eventi e le modalità principali della penetrazione araba in Italia, mostrando come gli arabi stabilirono nella penisola anche rapporti commerciali solidi e durevoli e alleanze strategiche. Dopo aver descritto l’apogeo culturale e politico raggiunto in Sicilia durante il periodo dei governatori malkiti, ho mostrato come le divisioni fra gli arabi e le altre popolazioni musulmane favorirono l’arrivo in Sicilia dei Normanni, che conquistarono l’isola e vi stabilirono la capitale del loro nascente regno. Ho quindi analizzato i principali contributi della cultura araba in campo letterario e artistico sia durante la dominazione araba sia nel periodo normanno e svevo. In particolare, uno dei principali contributi della conquista islamica fu l’arrivo in Europa dei testi di grandi autori greci attraverso le traduzioni all’arabo. Ho quindi segnalato come la filosofia e le innovazioni portate dagli arabi in Europa, spesso anche frutto degli incontri che gli arabi avevano avuto in Persia e India, influenzarono il pensiero europeo arricchendo il panorama culturale medievale e portando gli strumenti e i testi che furono poi all’inizio dell’Umanesimo e del Rinascimento.
«Quaderni storici», 2014
This article proposes a reflection on the presence of Gypsy communities in the territory between the Adriatic Sea and the Bosforo, between the 14th and the 17th Century. This area constituted a milestone in the Gypsy's dispersion; although a transitional moment, it assumed a founding value in the context of movements of longer duration. In the case of Gypsy people, this founding value cannot be based on an exclusive relationship with the land (i.e. the rooting via the occupation of more or less uninhabited places), but it rests upon the relationship with the people who inhabit it. Therefore, via an analysis of both published and unpublished sources, and with the support of the so-called "Romani Studies", the article aims to investigate some forms of coexistence and integration, and to consider the hostile climate in which these equilibria were reached in the Eastern Mediterranean area, particularly in the Venetian "Stato da Mar" and in the Ottoman Rumelia. L'articolo propone una riflessione sulla presenza zingara, tra XV e XVII secolo, nei territori compresi tra l'Adriatico e il Bosforo. Quest'area costituì una tappa fondamentale della dispersione zingara; una tappa transitoria, che assume però un valore fondativo nell'ambito di movimenti di più lunga durata. Nel caso delle popolazioni rom, questo valore fondativo non può basarsi sulla relazione esclusiva con la terra (il radicamento attraverso l'occupazione di spazi più o meno disabitati), ma poggia sulla relazione con le popolazioni che la abitano. Attraverso il confronto con fonti edite e inedite, e con gli esiti dei cosiddetti "Romaní Studies", si intende dunque osservare alcune forme di convivenza e di integrazione, e riflettere sul clima ostile in cui questi equilibri vennero raggiunti nell'ambito del Mediterraneo orientale, in particolare nello "Stato da Mar" veneziano e nella Rumelia ottomana.L'articolo propone una riflessione sulla presenza zingara, tra XV e XVII secolo, nei territori compresi tra l'Adriatico e il Bosforo. Quest'area costituì una tappa fondamentale della dispersione zingara; una tappa transitoria, che assume però un valore fondativo nell'ambito di movimenti di più lunga durata. Nel caso delle popolazioni rom, questo valore fondativo non può basarsi sulla relazione esclusiva con la terra (il radicamento attraverso l'occupazione di spazi più o meno disabitati), ma poggia sulla relazione con le popolazioni che la abitano. Attraverso il confronto con fonti edite e inedite, e con gli esiti dei cosiddetti "Romaní Studies", si intende dunque osservare alcune forme di convivenza e di integrazione, e riflettere sul clima ostile in cui questi equilibri vennero raggiunti nell'ambito del Mediterraneo orientale, in particolare nello "Stato da Mar" veneziano e nella Rumelia ottomana.
2017
This paper talks about the contemporary connotations of Balkan Islam thought a critical approach that aims to propose a new methodological approach. Disclosing the stereotypes towards Balkan historically grounded in occidental culture, this work analyses the global and regional dynamics that affect the region, such us other Islamic countries; but contemporary, it holds some historical and social specificities such us post-socialist legacy, European integrationist ambitions and post-ottoman belonging. Anyway, the Balkans constitute an active part of Mediterranean Islam, intended as symbolic space and social-cultural interaction between networks, actors and objects that does not necessarily overlook the sea. INTRODUZIONE In questo lavoro, mi propongo di delineare, secondo un approccio critico e analitico, un quadro rappresentativo dell'attuale presenza musulmana nei Balcani e delle dinamiche politiche e sociali che caratterizzano l'Islam balcanico nel periodo post-guerra fredd...
La mezzaluna sciita in Medio Oriente
La teoria della “mezzaluna sciita” ovvero dell’emergenza di una sfera religiosamente omogenea, sotto gli auspici della leadership iraniana, nuovo insieme geoculturale occupante un’area chiave della mappa Eurasiatica, e nuovo fattore regionale ed internazionale di instabilità , sembra raccogliere consensi fra i governanti sunniti, che utilizzano lo spettro sciita come strumento per compattare un’opinione pubblica interna divisa e “sovente” ostile. Secondo i fautori della teoria, gli avvenimenti e le vicende che coinvolgono l’espansionismo iraniano, anche attraverso la minoranza sciita presente nei vari paesi arabi, potrebbero acuire ulteriormente la frattura fra comunità islamiche o, ancora peggio, innescare un conflitto interreligioso, similare alla Guerra dei 30 anni , che sconvolse l’Europa nel XVII secolo (dal 1618 al 1648), fra le potenze tutelari delle due fazioni. Gli eventi politici connessi alla “crisi nucleare” iraniana ed al destino ancora non risolto dell’Iraq, rinnovano pertanto l’interesse verso la dimensione sciita dell’Islam.
The article aims to offer an updated overwiew of the " Muslim question " in Italy, through the prism of the constitutional right of religious freedom. In particular, the most important steps taken by the Governments of the XVII legislature are examined with a special attention to the Patto nazionale per l'Islam italiano of February 2017. The approval of this text has put the " Muslim question " on a new direction, as it has shown the guidelines of action of future Italian " Muslim policy ". The article raises the question of how the new legislature and the new " yellow-green " Government will cope with such steps with which confrontation appears unavoidable.
L'Islam e il Mediterraneo nel Medioevo (Evariste Levi Provençal, 1951)
La nozione di Occidente musulmano, opposta a quella di Oriente musulmano non è nuova, ma fino ad oggi sono stati rari gli storici che si sono proposti di definirla e di delimitarla nello spazio, assegnando al Mediterraneo e ail bacino di questo mare chiuso -bacino orientale da una parte, bacino occidentale dall'altra -la parte che hanno avuta per tutto il Medioevo tanto per quel che si riferisce al traffico commerciale intermusulmano o islamico-cristiano quanto per ciò che concerne gli scambi spirituali tra la cultura greco-latina e la cultura araba. L'Occidente musulmano corrisponde evidentemente al bacino occidentale del Mediterraneo e questa espressione si applica a tutti i paesi dell'Islam che sono bagnati da questo mare, e nei quali la lingua araba resta la lingua principale, come a quelli che nel Medioevo fecero parte del mondo musulmano, prima che fossero riconquistati dalle potenze cristiane cioè la Sicilia e la Spagna. Oltre a questi due paesi, bisogna includere il Nord Africa per intiero, il Marocco, l'Algeria e la Tunisia, o, per impiegare le loro antiche denominazioni, il Maghrib e l'Ifrikiya;