La “tomba del medico” di Verona (original) (raw)
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La tomba del “giocatore” a Prunea di Sotto (Sant’Ambrogio di Valpolicella)
1996
Esame del corredo di oggetti rinvenuti in una sepoltura di eta romana scoperta nel 1953 nella zona a nord del colle di Montindon (comune di Sant’Ambrogio di Valpolicella). Gli oggetti si trovavano disposti all’interno di un cinerario di pietra, un tipo di contenitore normalmente impiegato nelle sepolture di persone appartenenti alla classe media, in particolare liberti. Il corredo, oggi parzialmente perduto, comprendeva non solo manufatti tipici della composizione dei corredi tombali (contenitori per liquidi, monete, balsamari ecc.), ma anche una completa parure per il gioco d’azzardo. La tipologia dei reperti e l’analisi delle monete suggeriscono una datazione verso la meta del I secolo d.C.
La necropoli di Povegliano Veronese - Loc. Ortaia (Verona)
Sviluppi culturali durante l'età del Ferro nei territori alpini centro-orientali Atti della giornata di studi internazionale 1 maggio 2010 Sanzeno, Trento A cura di ROSA RONCADOR e FRANCO NICOLIS Centre Archéologique Européen du Mont Beuvray Provincia autonoma di Trento Soprintendenza per i Beni architettonici e archeologici Provincia autonoma di Trento Assessorato alla cultura, cooperazione, sport e protezione civile Assessore TIZIANO MELLARINI Dipartimento cultura, turismo, promozione e sport Dirigente Generale SERGIO BETTOTTI Soprintendenza per i Beni architettonici e archeologici Dirigente SANDRO FLAIM Direttore FRANCO NICOLIS A cura di ROSA RONCADOR e FRANCO NICOLIS Redazione a cura di FRANCESCA BAZZANELLA, CHIARA CONCI, MONICA DORIGATTI e ROSA RONCADOR CHIARA CONCI e ROSA RONCADOR Traduzioni Incarico Speciale per la realizzazione di grandi eventi della Provincia autonoma di Trento dall'italiano all'inglese VIVIENNE FRANKELL dall'italiano al francese ALESSANDRA GIORDANI Stampa Centro Duplicazioni Provincia autonoma di Trento
«Costumi e genio» dei saviglianesi secondo un medico del Settecento
«Cuneo Provincia Granda», anno XXXIV, n. 2, agosto 1985
Giovanni Antonio Marino è un medico, che nella seconda metà del Settecento, per alcuni anni, dirige l'ospedale Santissima Annunziata di Savigliano. Come passatempo si diletta di scrittura e si impegna a relazionare, con spirito illuminista, i diversi aspetti ch'egli ritiene più interessanti e che riguardano la sua città. I suoi abitanti, le malattie, le caratteristiche intellettuali, gli sviluppi urbanistici dei quartieri, le diverse componenti sociali e tutto quanto sollecita la fantasia e la creatività di personaggio curioso e colto. Racconta anche dell'ospedale che dirige, della sua costruzione e di come vengono curati gli ammalati.
Santuario di San Giacomo del Grigliano di Verona: ‘una storia dimenticata e misteriosa’
Compostella: Rivista del Centro Italiano di Studi Compostellani, 2020
Complessa, misteriosa e di grande suggestione è la storia di questo sito iacopeo, un tempo composto oltre che dalla chiesa, ancor oggi officiata, anche da un monastero e un ospitale dei quali restano poche tracce. Complessità e mistero legate al contesto sociopolitico e devozionale delle origini, al sito del ritrovamento del sepolcro, alla questione della discussa attribuzione delle reliquie, alle cause della repentina interruzione dei lavori di costruzione della chiesa. Resta il fatto che il culto generato da quell’evento crebbe e si diffuse repentinamente facendo del sacro sito, depositario di spoglie mortali attribuite a san Giacomo, importante meta di pellegrinaggi non solo dalle terre limitrofe, ma anche da diverse altre regioni, caso unico di santuario iacopeo in Italia. Un culto di pellegrinaggio che si prolungò nei secoli e sul quale scese l’oblio solo verso il finire del XIX secolo.
La signoria dell’ospedale di Sant’Andrea di Vercelli su Larizzate
La signoria rurale nell’Italia del tardo medioevo. 3 L’azione politica locale
The paper examines the case of the acquisition and management of the farm of Larizzate, near Vercelli, by the hospital of Sant'Andrea of Vercelli, in a period going from the twenties of the thirteenth century to the early fifteenth century. A comparison between the data provided by the agrarian pacts and the data made available by the periodical accounts that recorded the trend of the give and take between the owner and the dependent farmers shows the discrepancy between the services due and actually paid by the hospital employees in Larizzate. An analysis of the account books reveals, on the one hand, the great importance of the work carried out by the employees for the hospital to offset the debts accrued by the former towards the latter; on the other hand, the importance of the works for the construction and restoration of the defensive structures with which the farm was equipped. These fortifications were an expression of the lordly power exercised by the institution over th...
Un ricordo personale che ho della dott.ssa Maria Adelaide Binaghi Leva è legato al mio primo scavo da volontario, proprio nella mia Luino, stavo terminando il servizio militare ed ero iscritto al terzo anno della vecchia laurea quadriennale in lettere classiche con indirizzo archeologico, ovviamente. Primo di una lunga serie di scavi che mi hanno portato su e giù per l'Italia. Fu per me uno scavo di gavetta, ma anche di apprendimento, passai dalla setacciatura della terra delle sepolture, alla pulizia delle mura, selezionai e fotografai, dopo una rapida pulitura, i frammenti degli affreschi degni di studio. Vidi per la prima volta emergere attraverso lo scavo i resti del passato. Voldomino fu comune indipendente fino al 1928, anno in cui entrò a far parte del comune di Luino 1 , si divide in tre principali frazioni in V. Superiore, V. Inferiore e Biviglione. La frazione di Voldomino Superiore insiste su un pianoro ad una quota media di 225 m.s.l.m., si affacciava una volta sul "laghetto", una palude creata per lo più dalle acque della Margorabbia e dei suoi affluenti ma che in passato assumeva proporzioni lagunari, con un'estensione massima di 200 pertiche (1567 d.C.) 2 . Voldomino Inferiore (200 m.s.l.m.) si pone a ridosso del fiume Tresa lungo la direttrice per Luino; Biviglione è invece l'abitato di montagna, posto verso Cremenaga e Montegrino, ad una quota di 340 m.s.l.m. L'abitato di Voldomino Superiore, dove si svolgeva l'indagine archeologica, aveva già restituito testimonianze del suo passato: all'età romana datano alcune tombe rinvenute nelle corti della località, nella piazza antistante la parrocchiale, in un vicolo laterale, vicino al campo sportivo e presso l'allora cava di sabbia 3 , indice di una frequenza romana di una certa importanza,