Presentazione del volume di M. Ranieri, Dell'intempestivo. Appunti e note sul ritardo, lo scarto, il postumo (original) (raw)
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Nuovi documenti e alcune ipotesi sulla genesi del "Diario postumo"
Vengono segnalati e commentati alcuni documenti inediti relativi ai rapporti fra Annalisa Cima e Vanni Scheiwiller nel periodo in cui veniva preparata la prima plaquette di sei poesie del "Diario postumo". Emergono contraddizioni fortissime rispetto alle ricostruzioni fornite dalla dedicataria.
Recensione a Giovanni Leghissa (a cura di), "La condizione postumana" - n. 361 di Aut Aut
Lo Sguardo n. XV, pp. 307-317, 2015
Fin dalla significativa scelta del titolo, il numero 361 di Aut Aut a cura di Giovanni Leghissa innesta la questione del postumano nel territorio sproporzionato della postmodernità, a cui fondamentalmente essa appartiene. Considerata da molti un mero luogo di sovrapposizione tra le riflessioni antropologiche novecentesche e le attuali questioni di biopolitica, cibernetica e tecnocrazia, quella postumana sembra porsi infatti, meno ingenuamente, come la "condizione" prefigurante una più ampia svolta del pensiero contemporaneo; una sfida che non riguarda la sola antropologia filosofica e che può contribuire, forse in modo decisivo, a porre le basi per una ricomprensione del mondo e a un nuovo esito per quel percorso filosofico che, tra Sette e Novecento, si è concluso con il crollo dei cosiddetti massimi sistemi.
Curti, L. (2018). Fantasticare la forma. Note su inconscio e formalizzazione, L'inconscio (5), 67-90
2018
This paper aims to discuss the application of formal systems to psychoanalysis, mainly through the theories of Lacan, Bion and Matte Blanco and Galatzer-Levy’s contributions. Reciprocal influences between logic and psychoanalysis are examined: the first intrusion of an unconscious element in metapsychology, the phantasieren, reveals the operativity of unconscious in scientific and rational processes, as observed also through the clinical exploration. This points out an overturn, where unconscious, from being the object, assumes the role of subject, provoking a Spaltung in human epistemology.
Un ritrovato libro d’ammaestramento duecentesco e lo Schiavo di Bari (anteprima)
Cultura neolatina, 2024
Si presenta per la prima volta un poema didattico in versi in volgare, circolato nella Toscana del Duecento e trasmesso, in due differenti redazioni, dai mss. Ricc. 1729 e Trivul. 768. L'accento viene posto sulle relazioni che l'inedito testo intrattiene col noto serventese che alcuni mss. attribuiscono all'enigmatico Schiavo di Bari e, soprattutto, con i Carmina moralia di Jacopo da Benevento, altro testo didattico (questa volta in latino) attorno a cui ruota nuovamente il nome dello Schiavo.
Narrativa, 2018
La lunga attesa di Federigo Tozzi. Note sui romanzi postumi Gli egoisti e Ricordi di un giovane impiegato riassunto Il saggio si concentra su due romanzi postumi di Federigo Tozzi: Gli egoisti e I ricordi di un impiegato. Partendo dalle analisi di Arrigo Stara e dalla categoria freudiana dell'attesa, l'autore dimostra quanto i personaggi tozziani siano i rappresentanti di una mascolinità debole, incerta e lontana dal modello egemonico borghese. Incapaci di crescere, i due protagonisti sono rinchiusi in una condizione di osservatori, senza poter diventare attori della propria esistenza. résumé Cet article se concentre sur deux romans posthumes de Federigo Tozzi : Gli egoisti et I ricordi di un impiegato. Prenant comme point de départ les analyses d'Arrigo Stara et la catégorie freudienne d'attente, l'auteur démontre à quel point les personnages de Tozzi sont les représentants d'une masculinité faible, incertaine et lointaine du modèle hégémonique bourgeois. Incapables de grandir, les deux protagonistes restent renfermés dans une position d'observateurs, sans pouvoir devenir acteurs de leur propre existence.
Analisi di una riscrittura dantesca: La Mortaccia (frammenti) di Pier Paolo Pasolini
In questa tesi è stato analizzato il rapporto tra Dante e Pasolini attraverso le riscritture dell'Inferno dantesco. Tra gli anni Cinquanta e Sessanta, in particolare grazie alla mediazione di Gianfranco Contini ed Erich Auerbach, Pasolini ha conosciuto l'opera dantesca e ne ha subito l'influenza dal punto di vista stilistico in due modalità differenti. Negli anni Cinquanta fa ricorso al plurilinguismo, e alla mimesi nell'oggetto, aspettivi mutati dalle opere di Contini e Gramsci, al fine di una trasposizione ideologica della realtà. Nei primi anni Sessanta, sulla base dell'opera di Auerbach, in Pasolini rimane la necessità di praticare sul piano stilistico la mescolanza dei diversi stili, tuttavia cambia la propria prospettiva ammettendo la convivenza tra realismo e soggettivismo. Da queste due differenti accezioni nascono i due tentativi di riscrittura dantesca praticati da Pier Paolo Pasolini: La Mortaccia e La Divina Mimesis. In particolare in questo lavoro mi sono soffermata su La Mortaccia e sull'evoluzione del modello dantesco che procede di pari passo con l'evoluzione del testo stesso. In particolare, nel passaggio dalla prima versione dattiloscritta alla versione a stampa, si è verificato un progressivo avvicinamento al modello dantesco tramite l'eliminazione della cornice onirica e l'allusione alla dimensione visionaria del viaggio oltremondano. Ne La Divina Mimesis è stato notato un procedimento differente: nella prospettiva autobiografica del viaggio pasoliniano da un lato è stata constata la fedeltà al modello dal punto di vista linguistico e narrativo, dall'altro l'innovazione autoriale rispetto a quest'ultimo. In ultima istanza si è osservato il mantenimento di alcuni elementi danteschi in Petrolio. In conclusione si è compreso come il modello dantesco in Pasolini abbia sempre esiti incompiuti e frammentari, in quanto esiste una profonda dissonanza a livello ideologico tra i due autori che non permette la totale e fedele riproduzione dell'ipotesto.