Il Cristo crocifisso di Raffaello nella Biblioteca Marucelliana. Analisi tecnica di un disegno dalle complesse vicende conservative (original) (raw)
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2022. Leonardo, Raffaello e il tema del tempio cruciforme tra pittura e architettura
Dante, Leonardo, Raffaello: la Divina Consonanza di Arte e Poesia. Edited by Marcello Fagiolo, 123-132. Roma: De Luca, 2022. ISBN: 9788849241709
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Di accostante temperatura devozionale il dipinto, che appartiene al patrimonio della Chiesa della Nunziatella, costituisce un prodotto più che dignitoso della scena napoletana negli inoltrati anni 1730. La lettura dei dati di stile orienta l'attribuzione verso quell'officina di Paolo De Matteis (1662-1728) che mantenne lo sforzo oltre la morte del maestro grazie a un pugno di satelliti di buona mano (sulla cui migliore definizione hanno lavorato, di recente, soprattutto Augusto Russo e Ugo Di Furia). Parliamo, tra gli altri, di Giuseppe Castellano (1660-1725), nonché dei fratelli Gennaro, Giovanni (1714-1793) e Antonio Sarnelli, che muore nel 1800. Tutti declinano volenterosamente ma sempre onestamente, il lessico di De Matteis, tra i più intelligenti e autonomi allievi di Luca Giordano e che riscosse successo anche nella Francia di Luigi XV e in Inghilterra. Che il dipinto possa appartenere al De Matteis in persona è nondimeno difficile affermare. Certi passaggi-come la fisionomia del bambin Gesù-risultano alquanto più convenzionali a petto della scrittura preziosa e, diciamolo pure, estrosa del pittore cilentano. La Sacra Famiglia della Nunziatella fornisce, di quel nobilissimo magistero, una redazione semplificata dalle punte smussate. Basterebbe questo a far arrotondare l'attribuzione sul nome di quell'Antonio Sarnelli, operoso in numerose chiese napoletane e dei contorni. Concorde sul riferimento, l'amico Di Furia mi suggerisce un ulteriore confronto con il Matrimonio Mistico di Castellano nella chiesa di Santa Caterina d'Alessandria a Marsico Nuovo (1714) e dall'altro il rinvio, che mi pare risolutivo, con le tele del Sarnelli al Museo Civico di Taverna. Di queste, all'altezza del 1734, la Madonna col Bambino mostra un eguale punto di stile del nostro dipinto. Intendiamoci: non siamo di fronte agli highlights del '7oo. Ma pure ci si potrà situare dall'osservatorio di opere del genere per apprezzare, negli anni dell'incipiente gusto per l'Antico nella cultura borbonica, le persistenze di un gusto più tradizionalista; se non proprio arcaizzante. Il quartetto di figure rimette in carta invenzioni proprie della cultura seicentesca. I contorni ben disegnati e il gusto per le superfici smaltate alludono, a non dir altro, al purismo dello Stanzione e all'eloquio maturo dello stesso Andrea Vaccaro. La libertà stilistica, e dunque mentale di Giordano era stata definitivamente imbrigliata. Di qui, e per quasi tutto il secolo l'eloquio della pittura sacra, anche a Napoli, avrebbe continuato senza scossoni, come un lungo fiume tranquillo. Bibliografia
2020
Exhibition review: Raffaello (1520-1483 ), Roma, Scuderie del Quirinale, 5 marzo-2 giugno 2020. before COVID-19 lockdown
Dopo aver individuato la fonte della Trasfigurazione di Raffaello e della Resurrezione di Lazzaro di Sebastiano del Piombo (commissionate dal cardinal Giulio dei Medici per la diocesi di Narbonne) nel trattato teologico Apocalypsis Nova, lo studio prosegue con il riesame del rapporto esecutivo dei due dipinti, e nell'individuazione delle fonti figurative della Trasfigurazione nelle raffigurazioni bizantine e medioevali, e nella Teologia Negativa dello Pseudo Dionigi Aeropagita, divenuta a quel tempo fonte di ispirazione spirituale per Guillaume Briçonnet, a sua volta coinvolto nella committenza del dipinto.
The times of Luigi Vanvitelli and his pupil Antonio Rinaldi's presence in Milan have long been known: between April and June of 1745 they were guests of Giovanni Giorgio Pio Pallavicino Trivulzio, delegate of the Fabbrica del Duomo. The floor plan of the Annunciata in Como (now known as 'Sanctuary of the Crucifix'), designed by Vanvitelli and sent from Rome, is also in our knowledge. Such information is now enriched by the discovery of an unpublished longitudinal section in the Canonica fund at Archivio del Moderno in Mendrisio; the drawing clarifies several details of the project for Como, such as the roofing system and the chosen solution for the display of the Crucifix which, though spatially and visually connected with the high altar, was supposed to be separated from it and set against the choir wall. The outcome of the affair in Como was the same as that of the Milan projects, and yet the influence of Vanvitelli's ideas is still visible in some later propositions, such as Carlo Giuseppe Merlo's mind-boggling project and the one by Antonio Nolfi, which was eventually approved in 1761.
Giovanni Travagliato (1971), storico dell'arte e archivista, laureato in lettere classiche a Palermo con tesi in Storia della miniatura e delle arti minori, relatrice Maria Concetta Di Natale (1998), consegue il dottorato di ricerca in Storia dell'Arte medievale e moderna in e la specializzazione in Storia dell'arte medievale e moderna (2005); diplomato in Archivistica paleografi a e diplomatica (1994), è dal 2004 vicedirettore dell'Archivio Storico Diocesano di Palermo e dal 2009 al 2012 titolare di assegno di ricerca sul tema Gli arcivescovi di Palermo: vicende storiche e committenza artistica presso l'Università degli Studi di Palermo. Ha insegnato dal 2004 Storia dell'Arte medievale, Storia delle tecniche pittoriche, Storia della miniatura, Storia delle Arti decorative, Storia dell'Arte applicata ai Materiali Organici, Archivistica biblioteconomia e bibliografi a, in diversi corsi di laurea e master presso le Università di Palermo, Siena-Arezzo e Catania, nonché Metodi e strumenti della Storia dell'Arte presso l'Accademia di Belle Arti di Palermo e Storia dell'Arte medievale presso l'Accademia di Belle Arti e Restauro Abadir di San Martino delle Scale, ed è stato relatore di numerose tesi di laurea triennale e magistrale. Si occupa principalmente di fonti e strumenti per la Storia dell'Arte; tra i suoi ambiti di ricerca: miniatura; ori, argenti, avori e smalti; pittura e scultura tardo-gotica e rinascimentale; committenza e collezionismo ecclesiastico e nobiliare; araldica e sfragistica. Dal 2003 è socio fondatore del Centro di studi sulla civiltà artistica dell'Italia meridionale "Giovanni Previtali" e dal 2009 socio della Società Internazionale di Studi di Storia della Miniatura; è membro del comitato scientifi co di OADI -Rivista dell'Osservatorio per le Arti Decorative in Italia "Maria Accascina"; è responsabile della sezione Arte della collana Arte -Architettura -Città e Territorio, Edizioni Arianna (Geraci Siculo). Ha al suo attivo la cura di convegni internazionali con relativi atti (Arte & migranti: uomini, idee e opere tra Sicilia e Francia [Strasburgo, 11-13 dicembre 2007], Bagheria 2007; Storia & Arte nella Scrittura. L'Archivio Storico Diocesano di Palermo a 10 anni dalla riapertura al pubblico. , [Palermo, 9-10 novembre 2007, Santa Flavia 2008), nonché collaborazioni e consulenze per allestimento di mostre temporanee e collezioni museali permanenti; è autore dal 1991 di numerose pubblicazioni scientifi che, tra monografi e, saggi e articoli, relazioni in convegni e schede di catalogo, nazionali ed internazionali.