Fragmenta disiecta di Gaudiolo da San Vito al Tagliamento scriba patriarcale (1360-1378). Presentazione del volume a cura di P. C. Begotti, con interventi di C. Scalon, P. Goi, P. G. Sclippa, L. Gianni (San Vito al Tagliamento, Sala consiliare, 23 marzo 2012). (original) (raw)

Al servizio dei patriarchi. Gaudiolo da San Vito, scriba e ufficiale della curia spirituale di Aquileia (1358-1379), in San Vit, a cura di P. C. Begotti e P. G. Sclippa, Udine, Società Filologica Friulana, 2010, 547-560 (pre-print).

Nell'autunno del 1363 il patriarca Ludovico della Torre (1359-1365) 1 si trovava a San Vito al Tagliamento, quando alle porte di quel castello si presentarono le truppe del duca Rodolfo IV d'Asburgo (1358-1365) con i loro alleati friulani, tra i quali primeggiavano i potenti e temuti Spilimbergo 2 . La tregua era nuovamente rotta. Il duca d'Austria, sceso in Italia in chiave anticarrarese, rischiava di impossessarsi in breve tempo dell'intero principato ecclesiastico aquileiese 3 .

La «Cetra delle divine lodi» del p. Gregorio Ferrari (1639), in Rivelazioni. Scritture di donne e per donne nell’Italia della prima età moderna, a cura di Erminia Ardissino e Elisabetta Selmi, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2023, pp. 429-449 (ISBN 9788893597692; eISBN 9788893597708).

The subject of the study is a devotional miscellany published in Milan in 1639 as the work of a «devout religious», but which can be attributed with certainty to the authorship of the Jesuit Gregorio Ferrari (1580-1659): a figure at the centre of the religious ferments of the city's community, whose commitment to the spiritual direction of nuns and lay penitents in search of perfection was already known. Based on the continuous alternation between poetic inserts and an apparatus of exegetical-edifying commentary in prose, the corpus of material offered by the Cetra delle divine lodi was intended to meet the support needs of a heterogeneous public, which found particularly strong agreement in the female devotee world, as documented by significant documentation on the fortune the text had known.

A. G. DIBISCEGLIA, Il Capitolo arcipretale di Cerignola contro l’istituzione della diocesi, «Chiesa e Storia. Rivista dell’Associazione Italiana dei Professori di Storia della Chiesa», X (2020), p. 81-88.

Chiesa e Storia, 2020

Il saggio descrive, seppure brevemente, le fasi che, nel 1819, favorirono l’erezione dell’arcipretura «nullius dioecesis» di Cerignola – cittadina della provincia foggiana – a sede vescovile, unita «aeque principaliter» alla vicina Ascoli Satriano, evidenziando il carattere enigmatico assunto per l’occasione dai membri del Capitolo locale, abili nel trasformare gli iniziali frapposti ostacoli all’istituzione della nuova cattedra episcopale nel solenne accompagnamento del canto del Te Deum che, l’8 ottobre di quello stesso anno, inaugurò il ministero del vescovo Antonio Nappi (1819-1830), designato da papa Pio VII (1800-1823) primo vescovo delle diocesi unite di Ascoli Satriano e Cerignola. The paper describes, albeit briefly, the phases that, in 1819, led to the erection of the «nullius dioecesis» deanery of Cerignola – a town in the province of Foggia – as an episcopal seat, united «aeque principaliter» to the nearby Ascoli Satriano. It highlights the enigmatic character that the members of the local Chapter assumed for the occasion, as skilled as it was in transforming the initial interposed obstacles to the establishment of the new episcopal seat into the solemn accompaniment of the Te Deum hymn which, on October 8 of that same year, inaugurated the ministry of Bishop Antonio Nappi (1819-1830), designated by Pope Pius VII (1800-1823) as the first bishop of the united dioceses of Ascoli Satriano and Cerignola.