György Ligeti. Il maestro dello spazio immaginario (original) (raw)
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Leopardi e lo «spazio immaginario» dell'Infinito
Declinazioni dello spazio nell'opera di Giacomo Leopardi, 2021
Questa rilettura dell'Infinito leopardiano pone l'accento sullo spazio immaginario come luogo privilegiato per accedere, grazie a un'estasi fantastica, alla felicità del naufragio.
Occorre prendere atto dell’esistenza di linee di ricerca artistica che, a partire dal secondo Ottocento, si avventurano in altri spazi, dando vita a forme diverse e variegate di espressioni del mondo invisibile dell’interiorità, dove si verifica l’apparizione di un’immagine “altra”, indipendente e universale, che travalica i confini del “qui e ora” e supera l’orizzonte terreno della visione razionale, per proiettare l’osservatore in uno spazio propriamente immaginario, fatto di colori, gesti e interventi ambientali intrisi di trascendenza e misticismo. In queste mie brevi considerazioni, cercherò quindi di prendere in esame alcuni dei contributi critici che più di ogni altro hanno riportato ultimamente l’attenzione sulle influenze occulte e teosofiche nelle Avanguardie Artistiche del Novecento. Ripercorrerò così gli esempi più significativi di opere d’arte in cui siano evidenziati maggiormente i contenuti espressivi e comunicativi originari della realtà e dell’esistenza umana, attraverso in particolare le correnti artistiche dell’Astrattismo, dell’Espressionismo astratto, del Color Field Painting, delle Neoavanguardie degli anni ’60 e ’70 e le sperimentazioni ambientali degli ultimi vent’anni.
2016
L' elaborato presenta un ' analisi dell' archivio di architettura contemporanea appartenuto all'architetto Vittorio Giorgini. La tesi presenta inoltre anche altre tematiche quali: la biografia dell' architetto, redatta in terza persona, dove è appunto lo stesso Giorgini che si racconta tramite annedoti ed episodi,un' altra parte, quella progettuale, legata nello specifico ai progetti realizzati, come ad esempio casa Esagono e Casa Balena, la terza parte è legata allo studio del mondo dell' architettura vernacolare e di come l' architetto Giorgini si confronti con essa. La quarta ed ultima parte raccoglie tutte le diciture realizzate per la composizione dell' archivio Vittorio Giorgini
Biagio Magliani - "Unser raum und lo spazio metafisico"
Catalogo della mostra - Work Exhibition catalog, 2019
“Our Space and the Metaphysical Space” -from Immanuel Kant to Biagio Magliani- Introduction The making of an art exhibition catalysing the different spheres of human existence is an idea abreast with the times. The logical sense given to such an event is the socio-cultural interconnection between Art and Food. This ancient union has its roots in the human need to feed the spirit as well as the body. However, transposing it into an exhibition is complex, and setting out its aims can be difficult, because this means explaining how important and necessary art is for the human existence, a problem which can get out of hand. Walking around Merano, along the Passirio, and watching the water of the slow flowing river, it may happen to see images that for a long time have disturbed the peace of many people and that can no longer be kept quiet ... In der figurativen Kunst gibt es immer noch "Raum": Die Kunst, die in ihrem traditionellen Ausdruck verstanden wird, gewinnt in diesem letzten Jahrzehnt ihren ursprünglichen Zweck zurück: die grundlegende Fähigkeit, mit jedem zu kommunizieren. Es ist, als ob wir eine neue Renaissance zusammen mit einer modernen Form des latenten Obskurantismus erleben würden, die durch den unaufhörlichen technischen Fortschritt, den wir täglich erleben, verkleidet ist, der jedoch zu Lasten der wahren Kultur, der Bildung und der effektiven intellektuellen Entwicklung der heutigen Gesellschaft geht. Kunst, Malerei und Poesie kompensieren in erster Linie die entstandene soziokulturelle Kluft, indem sie Themen aufgreifen, die überholt waren, jedoch schon seit jeher das Leben aller erzählten und erzählen. Die Ursachen für diese Rückkehr zum Figurativen liegen in vergangenen Ereignissen, im Entwicklungsprozess, den die Kunst vor allem im 20. Jahrhundert durchlaufen hat. Da Immanuel Kant a Biagio Magliani: è uno studio, culminato con una mostra, sull'uso dello spazio artistico contrapposto allo spazio umano (inteso come spazio vitale e dell'uso scellerato che stiamo facendo dello stesso), partendo dalla riflessione sulla Metafisica di Immanuel Kant, fino allo studio dello spazio sulle tele dell'artista italiano Biagio Magliani; un parallelismo basato sulla storia dell'arte e dei i concetti filosofici di noumeno e fenomeno: testi in italiano, inglese e tedesco. Exhibition and catalog texts by Massimo Galiotta Works of Biagio Magliani English translation Prof. Cristina Scarpino German translations Prof. Paul Renner Editrice Salentina, Galatina, XI/2019
Marano Lagunare. L’invenzione di uno spazio
Masterplan 2. La Riva San Vito di Marano Lagunare. Boulevard tra terra e acqua, 2022
Il concetto di spazio secondo l’accezione moderna ha origine alla fine del Quattrocento quando le intuizioni geografiche della cultura classica vengono verificate attraverso l’esperienza marinaresca. La necessità di misurare nuove terre e le distese d’acqua continue omogenee e isotrope tra esse interposte viene risolta attraverso l’individuazione di un sistema di misurazione standard. Questa nuova condizione geografica viene definita spazio, si tratta dello stesso spazio che sta alla base del perfetto e regolare reticolo stradale della porzione di Marano che si affaccia, lungo la Riva San Vito, sul suo canale di ingresso. Questa griglia, nel progetto di riqualificazione della riva viene riconosciuta e ripresa, per proiettarsi attraverso i nuovi pontili/piazze, di nuovo sulla superficie liquida della laguna.
DAI LIGARI A CARLONI: L’AUTORAPPRESENTAZIONE DELL’ARTISTA IN LOMBARDIA ALLA VIGILIA DEI LUMI
FONTES. Rivista di iconografia e storia della critica d’arte, NS, 2 , 2021
Te paper aims to investigate the ways of the artist’s self-representation in 18th-century Lombardy, before the advent of neoclassicism and the emergence of academic culture. In particular, it examines traditions and conventions adopted by the portrait of the artists in the 17th century and it highlights some lines of continuity or some variations. It examines with special regard the exemplary cases ofered by the self-portrait of the painter Carlo Innocenzo Carloni with his family and the self-portrait of Pietro Ligari, the latter compared with the portrait of Ligari’s daughter Vittoria, also a painter. Documentary and literary sources, most of all letters, allow to connect the examined cases to refections about the awareness of painter’s social and cultural role, his professional ambitions, as well as his inner anxieties.
Creare un mondo complesso - Szentkuthy, Fellini e la Roma immaginaria
Fonti ed interpretazioni, ELTE Collegio Eötvös, Budapest, 2014
Creare un mondo complesso-Szentkuthy, Fellini e la Roma immaginaria Introduzione Ádám Nádasdy in un'intervista recentemente apparsa su litera.hu, che è il più importante portale internet ungherese sulla letteratura, parla della Divina Commedia e definisce l'opera di Dante come "libro scolastico, atlan-te, erbario, libro di etica" 1 , quindi un'opera che ci fa conoscere il mondo intero, e nonostante ci siano parti liriche di rara bellezza, lo stile della poesia è spesso "obiettivo" e "preciso". Il desiderio di creare un atlante, di raccontare tutto il mondo e di analizzare i vari sistemi della realtà non è un fenomeno sconosciuto neanche nella letteratura ungherese. Miklós Szentkuthy, per cui Dante fu sempre un autore di rilievo, usa l'espressio-ne Catalogus Rerum, che significa proprio questo: un catalogo di tutto ciò che può essere importante nella vita e nell'universo. L'idea del Catalogus Rerum (Catalogo delle Cose) esprime una volontà di parlare di tutto: "di religione, amore, storia e della Natura di ogni Natura, dell'arte…"-come scrive Szentkuthy nella sua ultima opera, rimasta incompiuta, Sulle orme di Euridice. 2 Per poter unire le cose più diverse e per cercare rapporti tra esse, per scrivere il libro dei libri, c'è bisogno certamente di una varietà dei registri stilistici e dei modi di parlare. L'autore deve essere allo stesso tempo poeta, saggista, oratore, romanziere e forse disegnatore di fumetti e cartoni animati. Leggendo le opere di questo genere anche il lettore 1 Traduzione propria per "(…) tankönyv, világatlasz, növényhatározó, erkölcstan (…) in Nádasdy, Ádám: Például használom az "újgazdagok" kifejezést [Per esempio uso l'espres-sione "nuovo ricco"] (intervista) http://www.litera.hu/hirek/nadasdy-adam-peldaul-hasznalom-az-ujgazdagok-kifejezest 2 Traduzione propria per "vallásról, szerelemről, históriáról és minden Natúrák Natúrájáról, művészetről" in Szentkuthy, Miklós: Euridiké nyomában [Sulle orme di Euridice] Magvető, Budapest 1993, p. 5.