EBRAISMO CAVAGLION ALBERTO (original) (raw)
2020, Parole XXI secolo, Treccani
Il paradosso di Norman Solomon.-«Il pomodoro è un frutto o una verdura?», si chiedeva un acuto storico inglese (Solomon 1996; trad. it. 1999, p. 9). Per un botanico il pomodoro è senza dubbio un frutto, per un cuoco una verdura, ma che cosa ne direbbe un pomodoro se mai gli accadesse di pensarci è arduo dire: soffrirebbe probabilmente delle stesse crisi di identità che tormentano gli ebrei non appena qualcuno tenta di incasellarli come razza, gruppo etnico, religione. Dare una definizione univoca della parola Ebraismo è sempre stato arduo, ma il XXI secolo ha confuso il nostro campo visivo, rendendo superate convinzioni che si pensava fossero indistruttibili e durature. Il paradosso di Solomon ha superato ormai i vent'anni di età, ma la indefinitezza che, con saggezza, ci suggerisce è cresciuta. Non soltanto il botanico e il cuoco si trovano in difficoltà ovvero, fuori di metafora, sono più di due le realtà ebraiche che a buon diritto potrebbero affermare di essere depositarie di una «vera» appartenenza. Non più vi è la separazione consolidata, tradizionale, tra coloro che affidano alla Legge (halachah) la definizione di chi è ebreo, per fedeltà al principio di matrilinearità e coloro che invece alla parola Ebraismo danno il valore di un'appartenenza culturale («Ebreo è chi si sente di esserlo»). Si sono affermati nuovi scenari. Per esempio, a sfumare il classico binomio laici-credenti si sono affacciate all'orizzonte identità più rigide: sia in senso politico, nella forma di un accentuato nazionalismo ebraico (in Israele, ma anche nella Diaspora con la presenza di ebrei in schieramenti oggi diremmo sovranisti), sia in senso religioso (nella diaspora, ma, anche, in Israele) in forme di ultra-ortodossia. L'estremizzazione di questo processo ha messo ai margini, ma senza riuscire ad annullarle, le identità fluttuanti, liquide, forse più fragili, mutevoli, confinate ai margini, prive di riconoscimento giuridico, ma non per questo invisibili o difformi da un comune patrimonio ideale.