L'estetica ontologica di Martin Heidegger in cammino verso il sacro (original) (raw)
Abstract
L’estetica ontologica di Martin Heidegger in cammino verso il sacro La presenza e attualità del pensiero di Martin Heidegger sono oggi indubitabili. Nessuna tra le varie interpretazioni del suo pensiero può prescindere dall’interesse centrale di questa filosofia: l’essere. La ricerca dell’essere, il bisogno di rifondazione della filosofia (così comune a tutti i grandi pensatori) giustificano la definizione delle filosofia heideggeriana come ontologia. Questo lavoro concerne soprattutto la seconda fase del pensiero dell’Autore e la ricerca di nuove strade. Esiste un cammino unitario al centro del quale c’è la scoperta della manifestazione dell’essere nella parola poetica (estetica), la quale non esaurisce la verità ma resta aperta su una dimensione ulteriore (il sacro). Il cammino verso il sacro si presenta come un approfondimento del pensiero poetico, in cui i termini vengono sempre più a coincidere con quelli della teologia negativa e creano un’incertezza sul senso del sacro, per cui ci si chiede fino a che punto in realtà esista un’apertura alla dimensione divina. Si tratta di un cammino, Heidegger non vuole dare delle risposte definitive ma vuole liberare la strada alla autentica manifestazione dell’essere, alla salvezza che è annunciata dalla parola poetica. Lo stesso stile heideggeriano è uno stile interrogante che si muove di preferenza all’interno di un “circolo” linguistico. Si deve riconoscere un reale valore al pensiero heideggeriano anche nel campo dell’arte, e ciò giustifica la definizione di estetica ontologica, fondata sulla verità e quindi “nella luce dell’essere”. Martin Heidegger's ontological aesthetic towards the sacred Today the topicality of Martin Heidegger’s thought is indubitable. None of the many interpretations of his thought can leave out of consideration the main object of his philosophy: the being. The search for the being, the need of a new foundation of philosophy (which is shared with most of the great thinkers) justify the definition of Heidegger’s philosophy as ontology. This work deals above all with the second phase of the Author’s thought and with the search for new roads (ways). There is a unitary way where we can find the discovery of the demonstration of the being in the poetic word (aesthetics), which doesn’t exhaust the truth, but can lead to a further dimension (the sacred).The way towards the sacred appears as a close examination of the poetic thought, in which the main points coincide more and more with those of the negative theology and create an uncertainty of the sense of the sacred, which leads to a question as to whether or not there’s an opening to the divine dimension. It’s a path, Heidegger doesn’t want to give any definitive answers but it wants to pave the way to the authentic demonstration of the being, to the salvation that is announced by the poetic word. The same Heideggerian style is a questioning one, that moves above all inside a linguistic “circle”. We must also recognize a real value to the Heideggerian thought in the field of art and this justifies the definition of ontological aesthetics, founded upon the truth and therefore “in the light of the being”.
Chiara Alba Mastrorilli hasn't uploaded this document.
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