Pensiero occidentale e inculturazione. Il caso: la traduzione di Ludovico Buglio della Summa Theologiae (original) (raw)

Trinità e inculturazione

PATH (Pontificia Academia Theologica), vol. 2, 223 - 237, 2003

Le riflessioni qui proposte riguardano il rapporto fra Trinità e inculturazione sotto un triplice profilo. Anzitutto evidenziano che l’attuale riflessione teologica sul mistero di Dio uno e trino di fatto risente del contesto in cui essa viene elaborata e proposta. In secondo luogo, si mette in luce come la teologia successiva al Concilio Vaticano II, riscoprendo la Trinità quale origine e meta della realtà, della vita e del pensiero, abbia posto le basi di un accostamento positivo e costruttivo alla multiculturalità che connota la Chiesa e la comunità umana dei nostri giorni. Il terzo momento della riflessione consisterà nell’individuare alcuni particolari orientamenti culturali del nostro tempo, per attingere alla concezione trinitaria di Dio luce e prospettive utili ad una più saggia e umana costruzione del futuro.

Capitolo 26– Un romanzo sul Buddha in veste cristiana per l’audience occidentale

Marco Merlini, Un monastero benedettino sul Monte Athos X-XIII secolo, Tipografia Editrice S. Scolastica, Subiaco, 2017

Nell'intreccio delle disparate lingue e culture in circolazione nell'universo bizantino, anche altri monasteri del Monte Athos erano impegnati nella reciproca conoscenza fra Oriente e Occidente al di là delle dispute dottrinarie e di politica ecclesiastica. Il cenobio di Iviron era molto rinomato per erudizione. Le opere a noi pervenute dei monaci latini athoniti, come la suddetta Narratio, mostrano paragonabile levatura intellettuale e dignità morale. D'altra parte, in quanto cenobio benedettino, Amalfion fu certamente un centro propulsivo di cultura e religiosità come del resto molti altri dello stesso ordine monastico. Questo tratto comune potrebbe in parte spiegare la perdurante e intensa amicizia fra i due monasteri, il georgiano e il latino, non-ché alcuni parallelismi nelle loro storie. Secondo le fonti, le traduzioni dal greco al georgiano attribuite a Eutimio, igùmeno di Iviron, sono ben centosettanta. Si tratta di testi chiave della filosofia, teologia e letteratura greca resi nella lingua del suo paese d'origine per ar-ricchirne la cultura e la spiritualità. Come abbiamo già osservato, la spinta a tradurre in georgiano i Dialogi de vita et miraculis patrum Italicorum di San Gregorio Magno fu forse dovuta ai vicini latini. Giorgio l'Aghiorita lo testimonia nella Vita di Eutimio e al tempo stesso ne spiega le ragioni. «La regola e gli insegnamenti di San Benedetto, la cui vita e miracoli sono descritti nel Libro dei Dialoghi» argomenta, siano il punto di riferimento della tanto apprezzata vita ascetica dei «confratelli romani».

Teologia e immaginazione. Osservazioni a partire da "Ortodossia" di G. K. Chesterton

Divus Thomas 117,1 (2014), pp. 178-207

Beginning from the reading of Orthodoxy by Gilbert Keith Chesterton, considered as a creative apologetic, the article proposes to explore the contribution of the imagination to the discourse elaborated in fundamental theology. In particular, the imagination – deemed as the capacity to render odd matters which have been established – is considered as that which is conducive to a reawakening of religious sensibility and which deconstructs the obstacle to the acceptance of faith constituted by the being culturally immersed in an imagery which is mostly post-Christian.

TRADURRE ESTER IN (GIUDEO-)PROVENZALE TRA SPIRITUALITÀ, ESEGESI BIBLICA E INDAGINE LINGUISTICA

Specula 9, 2024

Libro di Ester"). Nella Provenza della prima metà del Trecento, il tema di Ester comincia a ricevere un'attenzione particolare. In quest'epoca e luogo sono composti testi in ebraico, come trattati esegetici, poesie religiose, parodie, ed anche parafrasi in giudeo-provenzale del libro biblico. Queste parafrasi, in versi e in rima, sono rielaborazioni letterarie pensate per essere recitate durante la festa di Purim. In questo contributo, sono analizzate le varie possibili rese in giudeo-provenzale dei versetti 1-6 del primo capitolo del Libro di Ester. Questi primi versetti, che descrivono la città di Susa e i banchetti che il re approntò nel giardino del suo palazzo, sono stati ampiamente commentati e diversamente interpretati, per via della loro difficoltà, dovuta alla sinteticità dell'originale e all'abbondanza di termini rari e oscuri. Attraverso una indagine comparata sulle scelte traduttorie e sulle fonti, risulta chiaro come queste parafrasi, per quanto create per un intento letterario e performativo, riflettano al contempo le posizioni degli autori in materia di esegesi del testo biblico. Infine, è presentata anche la traduzione provenzale "cristiana" di Est. 1:1-6, conservata nel ms. Paris, BNF, 2426 (XV sec.). La comparazione tra versioni provenienti da ambienti tanto diversi permette di cogliere come la traduzione sia un processo condizionato dal contesto del traduttore, dal messaggio che egli vuole veicolare, dalla tradizione in cui si riconosce. Tuttavia, a ispirare tanti testi su Ester (cristiani ed ebrei) nella Provenza tra Trecento e Quattrocento, potrebbe essere stata anche una identificazione tra re Assuero e il suo lussuoso palazzo nella capitale Susa e la corte pontificia di Avignone.

P. Spallino - M. Mormino, "Cuore, anima e mente. Un esempio di circolarità lessicale tra tradizione islamica e cristiana", in 'Studia Graeco-Arabica' 8 (2018), pp. 119-132

Studia Graeco-Arabica 8, 2018

The starting point of this article is a topic that features in the synoptic Gospels (Mt 22, 37; Mc 12, 29-31; Lc 10, 27) and is presented as the most essential among Jesus’ precepts: “Love the Lord your God with all your heart and with all your soul and with all your mind”. The three terms that are mentioned here – heart, soul, and mind – are of prominent importance both in the Christian and Islamic spiritual traditions. We compare them and the respective traditions of commentary both on a lexicographical and exegetical level. The analysis of similarities and diferences issued from a comparison of the contexts of the exegeses, and the respective reactions to the common Biblical background, counts as a starting point for further research.

UNA SFIDA PER LA TEOLOGIA - Speciale ecumenismo di Ninì Langiulli

Rinnovamento nello Spirito Santo - Marzo 2000.

Organizzata dalla Consultazione Carismatica Italiana si è svolta recentemente a Bari l'ottava edizione del "Ritiro per un dialogo fraterno' che ha visto, per la prima volta nella storia dell'ecumenismo, delle tre grandi famiglie evangeliche e la partecipazione di prestigiosi esponenti italiani e stranieri della altre Chiese. È stato un evento prestigioso, dal quale è emersa la necessità di un impegno comune oltre la diversità. Dal 18 al 20 febbraio, presso la Facoltà Ecumenica di Teologia dell'arcidiocesi di Bari, si è svolta l'VIII edizione del "Ritiro per un dialogo fraterno" che la Consultazione carismatica italiana.

Peccato originale e pensiero del male. Agostino, Ricoeur e la prospettiva ermeneutica.

R. Buffo, Peccato originale e pensiero del male. Agostino, Ricoeur e la prospettiva ermeneutica, in Vito Limone – Giulio Maspero (edd.), Agostino e la sua eredità. Tra filosofia, teologia e letteratura, Morcelliana, Brescia 2021, pp. 241-263., 2021

LIMONE-MASPERO (eds.) Agostino e la sua eredità «Le due città non sono riconoscibili in questo fluire dei tempi e sono fra di loro commischiate, fino a che non siano separate dall'ultimo giudizio». Con queste parole Agostino consegna alla cultura occidentale la prima proposta, da un punto di vista cristiano, di una visione organica della storia nella quale bene e male-la città di Dio e la città terrena-sono da sempre presenti e profondamente legati. È alla luce della rivelazione trinitaria che sarà possibile rileggere la storia in un'ottica pienamente positiva in cui dall'esperienza del male vinto emergerà l'Amore, lo stesso che unisce il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Nel periodo delle invasioni barbariche che sconvolsero l'Impero Romano, le riflessioni dell'Ipponate gettano le basi per costruire una nuova epoca e forniscono una prospettiva epistemologica che diverrà il fondamento di gran parte del pensiero filosofico e teologico. Dal Medioevo al Rinascimento, fino alle incertezze tipiche della contemporaneità indecisa fra postmoderno e dopomoderno: l'eredità di Agostino attraversa i secoli un'eredità qui esemplificata attraverso Scoto Eriugena, Guglielmo di Saint-Thierry, il Cinquecento spagnolo, Fichte, Rosmini, Scheler, Sciacca, Ricoeur, Chrétien, Marrou e Marion-e offre spunti sempre attuali per riflettere sul rapporto tra Dio e il mondo, tra eternità e tempo.