L'arte d'ascoltare. The art of listening to (original) (raw)

L' "ascolto intelligente". Appunti per (far) ascoltare R.W. Venezia di Franz Liszt

I Quaderni dell'Istituto Liszt, 2018

This paper aims to facilitate young students in their relationship with 'art music', more specifically in didactic contexts where listening practices are faced whithout any strategies or adequate methods. The choice fell on R.W. - Venezia (1883) by Franz Liszt, a brief piano-piece composed soon after Wagner's death, significant both for its extra-musical references and for its modern and not-conventional use of musical language, typical of Liszt's last compositions.

L'ascolto, il silenzio, la bellezza

Marco ORSI (gennaio 2016) Tre valori che stanno insieme L'ascolto, il silenzio, la bellezza sono valori collegati da un filo che, se scoperto, ci riconduce ad una radice autenticamente umana. La bellezza si può riscoprire nel silenzio e nel fermarsi. E' così possibile contemplare una musica, un quadro, una persona, un paesaggio. E l'ascolto è-ad un tempo-la condizione della bellezza e del silenzio. L'iperstimolazione cui siamo quotidianamente sottoposti genera disorientamento e l'essere avvolti da questa connessione che ci accompagna ovunque, ci toglie quella capacità di vedere lontano e di sentire in profondità: rischia di lasciarci senza fiato, senza quella qualità tutta umana che ci consente di essere effettivamente presenti a noi stessi. Come conoscere il mondo esterno e interiore, senza fare spazio al silenzio e all'ascolto? Come apprezzare la bellezza delle cose e delle persone senza questo guardare distaccati, per cui viene ad essere valorizzata la distanza? L'ascolto, il silenzio, la bellezza sono dunque valori che ci immettono in una dinamica di un'educazione dei sensi che diventa un'educazione dell'anima. La sovra-stimolazione e il sovreccitamento dei sensi, al contrario e paradossalmente, ci fa perdere la sensibilità. Saper andare lentamente, ma anche sapersi fermare, fare silenzio, per ascoltare sono qualità così rare da ritrovare anche con i bambini e i ragazzi, resi più fragili proprio da questo ambiente che, pur ricco di opportunità e sollecitazioni, nondimeno impedisce loro di decifrare, organizzare, padroneggiare accuratamente tanto proprio mondo interiore quanto quello esterno. Il silenzio è condizione dell'ascolto ed è anche una dimensione che gli insegnanti debbono riscoprire per fare conoscenza autentica dei loro allievi. Ecco perché la scuola non può essere immaginata solo come il luogo di performance misurabili, di tensione verso risultati, magari contrassegnata da un irrefrenabile attivismo che non lascia spazio all'interiorità. La conoscenza si nutre di silenzio Siamo tanto impegnati a definire gli obiettivi, a decifrare le mete, a valutare il raggiungimento dei risultati che alla fine perdiamo di vista l'essenziale, vale a dire il cambiamento dei modi di fare che si concretizzano in una diversa didattica. Ci preoccupiamo di definire le competenze in uscita, i traguardi da raggiungere, ma poi quale ritmo diamo alla giornata dei nostri bambini e dei nostri ragazzi? Che tipo di proposta facciamo in modo da coinvolgerli effettivamente in un percorso che sarà sì impegnativo, ma anche entusiasmante? Sembra di assistere ad un gran dispendio di energie, ad un continuo parlare, confrontarsi, dibattere su quello che dobbiamo raggiungere e valutare. Ma – ci domandiamo-come tutto ciò andrà ad incidere il giorno dopo nell'azione scolastica? Quale cambiamento potrà produrre nella quotidianità delle ore passate tra i banchi? Sorge il dubbio che questo dispiegamento di parole, di dibattiti, di progettazioni che tengono occupati i docenti in incontri, meeting, riunioni, abbia un assai scarso impatto: la didattica alla fine rimane quella di

Das ἀκούειν ist die eigentliche αἴσθησις: immaginari e mondi sonori nell’antichità classica

ClassicoContemporaneo, 2022

This article offers a critical reflection on a series of theoretical ideas that have emerged in recent years in some texts that analyze listening practices, imaginary and sound environments in classical antiquity. Stemming from the contributions offered by Maurizio Bettini, Sean Gurd, Shane Butler and Sarah Nooter, this essay aims to analyze the cultural and sensorial dimension linked to listening in the ancient world, using the methodological perspective recently developed by sound studies, which recognizes sound as a critical device that can investigate environments, geographies and spaces through the practice and reflection of "sonic thinking". This perspective calls into question the notion of sound as an external ‘object’ considered only for its cultural significance, introducing the possibility of thinking with and through the sound itself. From voces animalium to acoustic immersion in Sappho, from sonic dionysism to non-verbal aeschilean vocalizations, from the oracular soundscape to Lucretian sound bodies, the ancient world reveals its sound dimension through the perspective of a sensorial historicization in a (post-) phenomenological framework, in which material and cultural processes are articulated in the tension between disorder and control, dissonances and consonances.

Allegro non troppo. Vedere la musica e ascoltare i disegni

2015

Allegro non troppo (1976) di Bruno Bozzetto si ispira al film Fantasia (Walt Disney): entrambi fondono riprese dal vero e disegni animati, e questi sono commentati da brani del repertorio di musica colta. Ma in Allegro non troppo i disegni si adattano alle musiche e ai loro aspetti ritmici, melodici, armonici, timbrici, formali, in un modo più profondo e strutturale rispetto a quanto avviene nel film americano, a tal punto che può essere considerato un magistrale esperimento di cinema musicale, di resa visiva della musica, che talora potrebbe sembrare una resa sonora delle immagini, se non fosse che le musiche utilizzate negli episodi animati sono preesistenti. Probabilmente però l'elemento di differenza più eclatante tra Allegro non troppo e il film-prototipo a cui si ispira è rintracciabile sul piano dei contenuti. Laddove il film Disney non presenta uno sviluppo di tematiche ben definite, l'opera di Bozzetto si configura invece come una riflessione filosofica. Il film non...

Michelangelo e la furia della figura – Reading musicale

2008

Tra scultura, pittura e scrittura poetica, la storia di Michelangelo. Testo di un reading musicale scritto e letto da Noemi Ghetti con l’accompagnamento di Marika Lombardi (oboe e oboe d’amore) nella Loggia del Romanino del Castello del Buon Consiglio di Trento il 31 luglio 2008, nell’ambito del VII Festival Risonanze Armoniche.

L'arte dell'ascolto. Sarah Kofman e la filosofia

Aracne , 2018

Sarah Kofman è una figura fondamentale del pensiero francese contemporaneo. Filosofa originale, “insituabile”, poco preoccupata delle partizioni accademiche e, perciò, in grado di distinguersi in un panorama ricco di grandi personalità. L'intento di questo libro è quello di tornare ad ascoltare Sarah Kofman, per riscoprirne la rivoluzionaria rilettura di Nietzsche e della filosofia in generale, seguendo le tracce della scrittura come primo strumento filosofico per la ricerca di una propria soggettività, forse impossibile.