"Cineamore" di Carlo Carrà, tra arte, cinema e poesia (original) (raw)
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Le sceneggiature della scrittura. Emmanuel Carrère e il cinema
Status Quaestionis, 2020
L'articolo studia la presenza dell'immaginario cinematografico nell'opera letteraria di Emmanuel Carrère. Nei libri dello scrittore l'universo filmico si presenta in modo reiterato come serie di immagini e repertorio di situazioni che inevitabilmente si presentano durante l'atto di scrittura: il cinema si configura così come 'tentazione' cui l'autore cerca nondimeno di resistere per non cedere al rischio di dare al proprio testo una struttura declinata sugli stereotipi collaudati dello spettacolo e interessata unicamente alle ragioni della finzione. Tale problematica assume una elaborazione articolata e tocca alcune ragioni profonde della poetica dello scrittore: infatti essa sembra rimandare alla paura-ossessione di sprofondare in universi paralleli e falsi dove si generano deliri e aberrazioni. Un dato che emerge con chiarezza dalle opere di Emmanuel Carrère è la rilevante quantità di riferimenti cinematografici. Come noto, lo scrittore ha iniziato la sua carriera intellettuale come critico per una importante rivista di cinema (Positif) e con una monografia su Werner Herzog; 1 è stato in seguito regista, 2 autore di soggetti e sceneggiatore 3 (da alcuni suoi testi, inoltre, sono stati tratti film). 4 La presenza dell'immaginario filmico, irreale per eccellenza, non è però un generico e inerziale riflesso di interessi personali e professionali ma si configura come importante elemento di poetica; esso infatti riguarda da vicino le scelte enunciative dello scrittore, in modo ancora più significativo se si pensa che Carrère appartiene, soprattutto dopo L'Avversario [L'Adversaire], al perimetro delle scritture ibride che si muovono tra 1 Carrère 1982; alcune recensioni pubblicate su Positif sono state riproposte in Chatrian e Persico 2015. 2 Carrère ha diretto: L'amore sospetto [La Moustache] (tratto da Carrère 1987); Retour à Kotelnitch (2003); Le Quai de Ouistreham 2020 (tratto da Aubenas 2010). 3 Lingua straniera [Langue étrangère] e Transfert [Transfert] (in Carrère 2020a); Je suis hereux que ma mère soit vivante (2009), regia di Claude e Nathan Miller. 4 L'Avversario [L'Adversaire], 2002, regia di N. Garcia (da Carrère 2013 [I ed. 2000]); Tutti i nostri desideri [Toutes nos envies], 2012, regia di Ph. Lioret (da Carrère 2011); La classe dei neige, 1998, regia di C. Miller (da Carrère 2014 [I ed. 1995]).
L’impronta e l’immagine animata. L’opera di Leonardo Carrano
"Imago. Studi di cinema e media", n. 16, L’animazione contemporanea tra cinema, televisione, videoarte e nuovi media, 2017
The paper aims to propose a consideration on the contemporary practices of abstract animation through the analysis of the artistic career of the experimental animator Leonardo Carrano. Carrano perceives the image as an engraving: a matte body, at the same time hard and malleable, inviolable and metamorphic. Within the panorama of contemporary animation, Carrano's work represents an emblematic example of convergence between artisan and computer animation techniques, reinterpreting the dialectic between tradition and innovation through a contamination aesthetic in which theories and practices of artistic avant-gardes coexist with the languages of computer technology.
La ciociara tra rappresentazione letteraria e cinematografica
Dragana Rapo, 2019
This work examines “Two Women,” one of the most remarkable works of Alberto Moravia, and the cinematic transposition by Vittorio De Sica. Our main focus is on the narrative and cinematographic interpretation of the respective works. The writing of the novel, based on the experience of Moravia when he had to flee Rome in 1943, was suddenly interrupted after eighty pages and completed ten years later until its final publication in 1957. The 1960 film “Two Women,” shot by Vittorio De Sica, features Sophia Loren. Two years later, she received the Academy Award for Best Actress for her interpretation of Cesira. In the introduction, we explain the term ‘neorealism’: the movement which emerged shortly after World War II also as a reaction to the passivity of Italian intellectuals during the years of fascism. From then on, many artists have been expressing their wartime life experiences more objectively and faithfully. The analysis examines the Italian post-war neorealistic style of fiction by Moravia and of film by De Sica. Both artists bring out Italian reality of that period without filters, representing the conditions for women during and after the Second World War.
Mimesis, 2023
La collana Quaderni degli attori milanesi intende valorizzare e far conoscere il lavoro di quegli attori che hanno avuto un ruolo centrale nel panorama del mondo dello spettacolo del Novecento e la cui formazione e attività nel capoluogo lombardo, non tanto e non solo legata al mero dato anagrafico, è stata determinante. Il volume, che costituisce il primo studio interamente dedicato a Tino Carraro, esplora la figura del grande interprete milanese seguendo l’evoluzione della sua carriera dalle prime esperienze in compagnie di giro al fondamentale incontro con Giorgio Strehler e la lunga collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano. Nell’indagare criticamente i suoi principali successi, a teatro ma anche al cinema, in televisione e in radio, risalta in modo evidente come Carraro si affermi tra i maggiori attori di regia del secolo scorso.