"Nel nome del fratello: Pietro Vasari e la memorializzazione poetica dell'arte nell'Italia di fine Cinquecento". Italique -- Poésie italienne de la Renaissance, 22 (2019: thematic issue "La poésie et les arts", ed. Frédérique Dubard de Gaillarbois): 81-104. (original) (raw)
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Sono passati ormai un po' di anni da quando Mario Pozzi mi propose di scrivere insieme a lui un libro su Vasari. la proposta mi colse di sorpresa, un po' perché non mi ero mai occupato direttamente di Vasari, un po' perché nel nostro ambito si è abituati all'elaborazione solitaria: scrivere un libro a quattro mani comporta un altro modo di lavorare e, come ci dovemmo accorgere reciprocamente, una grande disponibilità ad accettare le obiezioni e le correzioni, a costruire insieme, a spostare parti del testo e rielaborare le parti scritte da entrambi. la situazione poteva essere più difficile per me, che non avevo alle spalle una grande esperienza di studi cinquecenteschi e che ero allora considerato (relativamente all'età media dell'università italiana) un "giovane" studioso: confrontarmi con uno studioso di altra generazione e così esperto di studi cinquecenteschi poteva mettermi in una condizione di soggezione preventiva. ora, chi conosce Mario sa che è capace di demolire in poco tempo una tale soggezione. Per sua ammissione, ritiene di vitale importanza stabilire dei rapporti di simpatia e poi di amicizia con coloro con cui si confronta: siamo eredi degli studia humanitatis e l'umanità è intimamente connessa al nostro lavoro di studio. da queste premesse, il lavoro venne sviluppandosi come un confronto tra pari: esempio -ahimè, non molto diffuso in un'università fondata sulla gerarchia -di rispetto dei giovani, troppo spesso percepiti come subalterni. lo stesso atteggiamento di libertà e veramente pedagogico pozzi5.indd 107 21/11/14 19.26
detto il Parmigianino, Madonna con i/ Bambino, santa Margherita e a/tri santi, particolare, Bologna, Pinacoteca Nazionale, inv. 588. G im-gio Vasari, durante lIn viaggio ehe, ncl 1530, ]0 avr ebbe dovllto eo ndurre da Pisa all a natia Arezzo, si vid e aecidenta]mente eostretto, eom e narra nclla slia alitobiograFia, a eo mpi ere un 'ampi a dev iazione verso «le montagn e di Modena e Bo logna» I , per via degli eventi belliei ehe stavano eolpenelo in quel momento il territorio toseano. Sempre stando alla narrazione autobiografiea elell 'aretino -tllttavia non ve rifi eabile in altre fonti -, proprio nel eapoluogo emi liano il giovane artista sosta alcune setti mane parteeipando anehe all 'a ll estimento degli apparati effim eri Ü1Jla] zati in oeeasion eI eil ' ineoronazione di Carl o V, eclebrata iI 24 febbraio 15 30 2 . Non e p ossibi] e stabilire in ehe misura il eo nfronto eo n I'ambiente e la tradizione artisti ea loea le influenza Vasari ehe, fino ad all or a, aveva av uto la possibilita elj visitare so lamente le eitta di Arezzo, Firenze e Pisa . Infor mazioni pill elettagliate provengono inveee dal resoeonto elel suo seeonelo soggio rno aBologna, dove I'aretino sosta alcuni m esi, tra iI 1539 e il 1540, per espletare I' importante eommi ssion e eleIla deeorazione ne l refettorio de i monastero di San Mi che Ie in Boseo. Vasari, ehe nel frattempo aveva perfezionato i propri studi a Roma e ehe poteva gia vantare diverse eommi sioni ottenute in Toseana -grazie sopr attutto al suo influente protetto re, il eluea Alessanelro ele' Medi ei -, elimostra questa vo lta grand e interesse per il eontesto ei l patrimonio ar ti sti eo loeale, tanto da eledi earsi aHa visita eli «tutte le pill famose opere di pittllra ehe fussero in quella eitta, eli Bolognesi e eI'altri »3 prima aneora di iniziare i lavori a San Miehcle in Boseo.
Studi di Memofonte, 2024
Vasari, Armenini, Zuccari. Arte, Storia, Fonti, Lessico, Filosofia a cura di Vita Segreto «Studi di Memofonte», XXXII, 2024 , pp. 111-398. La raccolta di saggi – avviata in occasione del convegno internazionale "Vasari, Armenini, Zuccari. Intelligenza, Giudizio, Disegno", organizzato nel 2019 presso l’Accademia Nazionale di San Luca, proseguita nel corso del seminario internazionale "Art Academies", organizzato da ZHI a Monaco e da CASVA a Washington DC, e perfezionata nell'ambito della Edizione Nazionale delle opere di Federico Zuccari – si propone di avviare uno studio delle relazioni che intercorrono tra le "Vite" di Giorgio Vasari, i "Precetti" di Giovanni Battista Armenini e gli scritti teorici di Federico Zuccari, in particolare "Origine et progresso dell'Academia del Dissegno di Roma" e "L'Idea". La fase storica che va dalla Giuntina del 1568 all’"Idea" del 1607 può, in effetti, definirsi ‘eroica’ a motivo dell’eccezionale lavoro intellettuale svolto dai tre pittori-umanisti per affermare, attraverso la scrittura e una particolare lingua scritta, un discorso illustre sul divenire storico, i presupposti umanistici e i fondamenti epistemologici dell’operare artistico, nel contesto e all’indirizzo delle accademie letterarie e filosofiche e del Disegno, che frequentano o promuovono. Partendo da ambiti disciplinari molteplici (storia dell’arte e della critica d’arte, storia della lingua, storia della filosofia) e da punti di attacco metodologico diversi, gli undici saggi riuniti restituiscono una prima lettura, comparata e critica, delle principali opere di Vasari, Armenini e Zuccari, evidenziando continuità e variazioni di un dialogo imprescindibile, nel quale ogni scarto, ogni contrasto è indice di una visione tesa non solo a un superamento, ma a una differente visione dell’artista e del processo creativo, della funzione dell’uno e delle condizioni epistemologiche dell’altro. Ne è conferma il convergere negli scritti di Federico Zuccari – eterogenei per tipologia, funzione e destinazione, ma internamente coerenti – di una elaborazione speculativa indiscutibilmente indice di una consapevolezza volta a proporre o, meglio, ad affermare, un nuovo paradigma, una nuova figura di "artista universale". La correlazione poi tra testi teorici e testi visivi, evidenziata in alcuni saggi, ha il compito di proiettare quella prima lettura nella prospettiva più ampia della storia della cultura e delle idee in Italia e in Europa, tra Cinque e Seicento. >>> GENEVIEVE WARWICK, Filarete’s Compass: Renaissance Technologies of Disegno, pp. 125-151 >>> ANNA MARIA SIEKIERA, Vasari, Armenini, Zuccari pittori e scrittori, pp. 152-162 >>> CRISTINA GALASSI, «A l’arte vera e perfetta fu molto vicino»: Pietro Perugino in Vasari, Armenini e Zuccari, pp. 163-185 >>> MARCO RUFFINI, Caravaggio e Giorgione, a partire da Vasari, pp. 186-206 >>> EVA STRUHAL, Precetti: Reflections on the relationship between artistic practice and theory, pp. 207-219 >>> ELISA ACANFORA, La teoria artistica di Armenini attraverso il mito di Michelangelo pp. 220-238 >>> SALVATORE CARANNANTE, La «vera filosofia d’Aristotele». Forme e significati nella presenza aristotelica nell’Idea di Federico Zuccari, pp. 239-250 >>> MARIA GIULIA AURIGEMMA, Pareri in postille, per gli avvii critici di Federico Zuccari, pp. 251-279 >>> FRANCA VARALLO, Tra Idea e disegno: la narrazione di sé nel Passaggio per Italia di Federico Zuccari, pp. 280-303 >>> MACARENA MORALEJO ORTEGA, Ripensare l’Idea: scrittura e pittura nel soggiorno spagnolo di Federico Zuccari (1585-1589), pp. 304-348 >>> VITA SEGRETO, Circa 1605, Zuccari e Rubens in Mantova: la Lettera a’ Prencipi e la Santissima Trinità Gonzaga, pp. 349-398
La seconda metà del Cinquecento rappresenta una fase straordinariamente felice per la storia della trattatistica d‟arte italiana, poiché, in meno di cinquant'anni, vengono date alle stampe opere che diverranno capitali per l'avvio di una solida e articolata riflessione teorica in volgare e per lo stabilizzarsi di un lessico tecnico artistico unitario. Dall'interesse congiunto di storici dell'arte e di storici della lingua nei confronti di un materiale tanto ricco, nasce il progetto "Trattati d’arte del Cinquecento": un archivio unico, in forma di banca dati testuale, costituito da alcune fra le opere più interessanti e meno reperibili realizzate nel corso del secolo – tra cui le "Vite" di Giorgio Vasari (nelle due edizioni del 1550 e del 1568). Il corpus testuale digitalizzato è integralmente consultabile on line e consente interrogazioni semplici o mirate, attraverso le maschere di ricerca disponibili. Una sezione speciale della banca dati è dedicata al lessico e propone un raffronto fra la terminologia tecnico-artistica delle "Vite" vasariane e quella documentata nei trattati raccolti, evidenziando così coincidenze, innovazioni e fortuna delle scelte linguistiche del biografo aretino. The second half of the Sixteenth century is an extraordinary period for the history of treatises on art in Italy, since, in less than fifty years, works that will be basic for the development of our artistic theories and for the consolidation of the Italian specialized language of art are published. The joint interest of historians of art and historians of language for this vast amount of documents gives birth to the project Trattati d’arte del Cinquecento (“Treatises on art of the Sixteenth century”): an electronic database containing some of the most important and more difficult to find works published during the century, including Giorgio Vasari's biographies (in both the editions). The electronic textual corpus is fully accessible from the web and allows simple and focused queries through the available forms. A special section of the database is dedicated to the lexicon and provides a comparison between the technical-artistic vocabulary of Vasari's "Vite" and the one documented in the treatises included in the database, in order to highlight connections, innovations and fortune of the linguistic choices of the biographer from Arezzo.
2019
The author analyzes the journey motif in the poetic masterpiece of Charles Baudelaire, signaling and commenting all the texts where the term voyage and derivatives appears and considers in particular the poems where the keyword appears in the title: Bohémiens en voyage, L'Invitation au voyage, Un Voyage à Cythère, Le Voyage. In the passage from one text to another, the journey becomes little by little a physical experience to become, finally, a mental and spiritual dimension: in Bohémiens there is still a residue of romantic oleography; in the Invitation one dreams an exotic country, a mythical place, an earthly paradise that only the imagination can reach, in Le voyage à Cythère, the sacred island of Venus no longer has the legendary face of the classical world, but the dark and dramatic of modernity and evil; once all the illusions of earthly wanderings have fallen, only the last departure remains, Le voyage par excellence, to know the mystery that awaits beyond death. The textual analysis, conducted with a diachronic and synchronic method, becomes a cognitive analysis, a literary hermeneutic essay.
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