Un silenzio profumato. Alcune riflessioni su "La lunga vita di Marianna Ucrìa" di Dacia Maraini in: Studia Romanica Posnaniensia XXXIV, Wydawnictwo Naukowe UAM 2007. (original) (raw)
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The aim of the article is to analyze the meanings of the voice in the novel mentioned in the title in relation to Adriana Cavarero's thought. Following the presentation of the work, the article examines two different manifestations of the voice in the text: the singing voice and the discursive voice. The former confirms the patriarchal association of women with the body but sometimes it also appears as a space of freedom from oppression. The latter, which is denied to the protagonist, symbolizes women's exclusion from logos. 1. MARTA MORAZZONI Che la prosa di Marta Morazzoni incanti, lo sanno tutti i lettori della raffinata scrittura di questa scrittrice. Al contempo traduttrice e critico teatrale, Morazzoni (classe '50) dal 1986 1 , anno di pubblicazione della sua raccolta d'esordio La ragazza col turbante, ci ammalia con le qualità delle sue opere: emozioni sottilmente allestite, elegante linguaggio, maestrali immagini nelle quali porta il lettore. L'autrice con grande sapienza ci conduce spesso nei tempi remoti e nei luoghi che pur essendo conosciuti, paiono estranei. Ogni volta sembra che si tratti dell'"invenzione della verità" 2 : ossimoro che definisce meglio la sua prosa. ______________ 1 Per le informazioni bio-bibliografiche vedi Kornacka, 2017. 2 Titolo dell'opera di M. Morazzoni, 1888, Invenzione della verità, Milano: Longanesi.
Invito alla lettura di Dacia Maraini
The Modern Language Review, 1996
Il rifiuto della storia quale programma di scrittura, che, come si è visto, denota lo specifico strutturale delle opere narrative della Maraini, prende, nella poesia, ima svolta interessante infrangendosi contro l'imperativo del ricordo. Il pensiero poetico, intriso com'è del momento di riflessione, elegge la memoria a luogo deputato dell'incontro tra l'io e il proprio destino. In termini della sensibilità femminile alla quale le opere della Maraini fanno riscontro, l'esperienza poetica mette a nudo, raffrontandola, la falsa coscienza della donna laddove l'inautenticità e la discriminazione hanno per secoli alimentato il sentimento di aliena zione. Per dirla con Biancamaria Frabotta (1976: 13), la poesia delle donne nasce dalla consapevolezza che non ci sono altre vie che possano facilitare una presa di coscienza all'infuori di guardare in faccia questa mancanza nel tentativo "di ripercorrere interi gli orrori della non-entità": Non si può evitare di conoscere e di amare le fattezze mostruose dell'oppressione che ci modella. Perché come nelle storie di catarsi
Le "Contemplazioni" di Arturo Martini (Treviso 1889 - Milano 1947), sono un’opera enigmatica e sconcertante, apparsa tale fin dalla prima edizione del 1918, uscita a Faenza per i tipi dei Fratelli Lega.
Questo intervento tende a illustrare il peso esercitato dalle Osservazioni della tortura di Pietro Verri nel corso della composizione dei Promessi Sposi e soprattutto della Storia della Colonna Infame, che, sorta inizialmente come capitolo del Fermo e Lucia, è diventata Appendice storica su la Colonna Infame prima di arrivare alla sua veste definitiva. Verri, infatti, era stato il primo ad occuparsi dei processi agli untori del 1630 e aveva studiato e postillato il Summarium Offensivi contra don Ioannem Caietanum de Padilla, trascrizione degli atti di uno dei processi agli untori. In seguito Manzoni ha utilizzato come punto di partenza per il suo lavoro sia le Osservazioni sulla tortura sia i materiali già compulsati dal Verri