Cinema, soggetto, cervello: Deleuze e l'estetica della sensazione (original) (raw)
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Metafisica della sensazione. L'immagine da Deleuze
This paper outlines a path that is based on the question that was the question of Deleuze on the paintings of Francis Bacon: how to make visible the invisible forces? From here you cross the Plato cave and Albrecht Dürer engravings to get to analyze the problem of time in the pictorial and philosophical production in order to approach the contemporary digital photography in artistic perspective. Si delinea un percorso che si fonda sulla domanda che fu di Deleuze in merito alla pittura di Francis Bacon: come rendere visibili le forze invisibili? A partire da qui si attraversano la caverna di Platone e le incisioni di Albrecht Dürer, per arrivare ad analizzare il problema del tempo nella produzione pittorica e filosofica, in modo da approcciare la fotografia digitale contemporanea sotto un'ottica artistica.
Immaginazione, sublime e apertura del tempo. Deleuze lettore dell'estetica kantiana
Itinera, 2022
The aim of this essay is to outline the genesis of a plural conception of temporality within Gilles Deleuze's thought, using as a starting point his reflection on the Kantian sublime and showing how this reflection has significant repercussions in place of the pages that Deleuze dedicates to painting. To show the implications of the overcoming that Deleuzian conception tries to make on the ordinal character of Kantian temporality, we will first focus on the role played by imagination within the doctrine of faculties; then, we will focus on the passage from the ordinal temporality disclosed by Kant to the plural one conceived by Deleuze. Finally, we will show how this new temporality manifests itself through Deleuzian aesthetic conceptions in the field of painting, with reference to the notions of "actual" and "virtual" and to the role that the Kantian sublime continues to play in this phase of Deleuzian thought.
Talking about Deleuzian philosophy from an aesthetical point of view, in this interview Daniela Angelucci explains the reasons of her interest and commitment to Deleuze's thought. The French thinker shows why we should think to philosophy as a creative practice, in analogy to arts. In this perspective, it looks like philosophy has got a special relationship with cinema, which gives us a concrete example of duration and represents/repeats the 'plan of immanence', one of the Deleuze's key concepts. According to Angelucci, the experience of immanence finds its place not only in aesthetics and in the experience of arts, but in the ordinary life too. Underlining the connection between cinema, walking, and aesthetical experience of space, she shows how the philosophy of Deleuze could be thought as an aesthetics of immanence.
Bucare il cliché. Immagine-tempo, “fede”, immanenza nell’analitica dell’immagine di Gilles Deleuze
2013
Bucare il cliché. Immagine-tempo, "fede", immanenza nell'analitica dell'immagine di Gilles deleuze "Da una parte l'immagine ricade continuamente allo stato di cliché: perchè si inserisce in concatenazioni senso-motorie [...] Dall'altra, contemporaneamente, l' immagine tenta continuamente di bucare il cliché, di uscirne" "Il fatto moderno è che noi non crediamo più in questo mondo [...] E' il legame fra uomo e mondo a essersi rotto; è questo legame quindi a dover diventare oggetto di credenza: l'impossibile che può essere restituito soltanto in una fede [...] La credenza […] è sempre pronta a passare dalla parte dell'ateo". Gilles Deleuze, Cinema 2. L'image-temps, 1985 Questo breve testo, che si articola in due movimenti parzialmente-e volutamenteripetitivi, si prefigge lo scopo di indagare alcuni aspetti dell'incontro della filosofia politica di Gilles Deleuze con il cinema. Più specificatamente quelli che hanno permesso al grande filosofo francese di articolare un' "ontologia dell'attualità" capace di gettare uno sguardo critico sulle potenti nervature mediatiche delle contemporanee società di controllo. Il testo muove dai risultati rinvenuti in Que parler de l'image audiovisuelle: un essai autour de Cinéma de Gilles Deleuze, il bell'articolo dell'antropologo Tadashi Yanai dedicato ai due grandi libri sul cinema di Deleuze: Cinéma 1: L'imagemouvement e Cinéma 2: L'image-temps. Yanai non affronta Deleuze come un autore da commentare. Lo utilizza, piuttosto, come intercessore. Lo legge, cioè, allo stesso modo in cui Deleuze stesso leggeva Hume, Spinoza, Leibniz, Bergson, Nietzsche, Foucault. L'obiettivo del saggio di Yanai-lo stesso che poi si prefigge il presente lavoro-non è quello di aggiungere l'ennesimo commento ai tantissimi che già hanno chiosato la filosofia-cinema di Deleuze. Si tratta invece di evidenziare i tratti attualissimi ed autonomi con cui, evocando una diversa nozione di "mondo", quella stessa filosofia può ancora aiutarci tanto a indagare la potenza di cattura dell'immagine-cliché quanto, forse, ad alludere a un diverso regime di visibilità, a nuove forme di vita possibili. CORE Metadata, citation and similar papers at core.ac.uk
La filosofia legge il cinema: realismo e neorealismo interpretati da Gilles Deleuze
Una riflessione filosofica, un primo commento su ciò che Deleuze ha definito sinteticamente "immagine-tempo". Il cinema italiano ha offerto al filosofo francese la possibilità di ripensare le teorie sullo spazio-tempo, argomento arduo e sempre contemporaneo. Deleuze, riprendendo le teorie bergsoniane riflette sull'opera nova che il cinema italiano ha offerto al mondo.