Formo al Sud. Etnografia di una azienda meridionale (original) (raw)
Related papers
MARMO Il Sud arcaico fuori e dentro la storia
Marcella Marmo, Università di Napoli "Federico II" 1-Il libro rimasto nello scaffale. Appunti sul Cristo nell'evoluzione degli studi leviani Nel convegno palermitano del 2002 che fece il punto sugli studi leviani in occasione del centenario della nascita, in un breve ma denso intervento Carmine Donzelli -da recente editore di un buon corpo di scritti pubblicistici poco noti di Levi -parlò tra l'altro della possibilità di rileggere il Cristo in termini che mi colpirono come storica partecipe delle esperienze post-meridionaliste maturate già da quindici anni intorno all'Istituto meridionale di storia e scienze sociali e alla rivista «Meridiana». Creature queste, per l'appunto donzelliane, fertili di scambio interdisciplinare intorno a una considerevole revisione storiografica circa la vulgata che ha fatto dell'arretratezza del Mezzogiorno il perno di successive rappresentazioni e domande politiche nella storia italiana, dall'età liberale a quella repubblicana. In breve, l'attenzione alle dinamiche in ogni modo presenti anche in questa storia arretrata, ovvero dualistica, finiva per scavalcare le categorie di blocco millenario, residui feudali, familismo amorale…, declinando piuttosto al plurale la storia di Mezzogiorno/i e decostruendone d'altra parte le rappresentazioni, tradizionalmente ferme a paradigmi immobilisti, per verificare di queste tipologie lo stesso impatto nel mutare delle stagioni storico-culturali. Di Cristo si è fermato a Eboli Donzelli parlò dunque come di un long seller cui valeva la pena di dedicare una rilettura che andasse al di là della denuncia meridionalistala sua si orientava a «l'altro mondo» di Carlo Levi: in via generale, la radicale opposizione dell'intellettuale antifascista alla omologazione, tra medio e secondo Novecento; specificamente, la «improntitudine anarchica» con cui egli seppe «restituire sotto forma di scrittura» un mondo contadino «non assimilabile alla razionalità» 1 vittoriosa nella più ampia modernità occidentale. Di tale attualità di Levi e dell'alterità come denso nucleo teorico e letterario della sua produzione maggiore (sovente richiamata nelle recenti aperture post-moderne ai Sud del mondo, già peraltro messa ben a fuoco da Calvino nel 1967 2 ), da intellettuale postmeridionalista Donzelli nel 2002 viene inoltre a tracciare una parabola grazie a un'utile memoria personale. Racconta come all'università di Torino a cavallo del '68, nel rigetto, in particolare da parte dei giovani, del Levi-levismo come 1 Carmine Donzelli, L'«altro mondo» di Carlo Levi, in Verso i Sud del mondo. Carlo Levi a cento anni dalla nascita, a cura di Gigliola
Un'impresa di porcellane meridionale: la S.I.M.A.C. (1919-1938)
Questo lavoro di ricerca si colloca nel filone della storia d’impresa e della storia degli imprenditori italiani. In particolare, esso mira a ricostruire la vicenda imprenditoriale di Giovanni Fuschi, fondatore della Società Industrie Maioliche Abruzzesi Castelli (S.I.M.A.C.), attiva a Castelli, nella provincia abruzzese di Teramo, nel settore dei laterizi, ossia della produzione di porcellane artistiche e di uso comune. L’arco cronologico indagato è compreso tra il 1919, anno della fondazione, e il 1938, anno di scioglimento della società. Lo scopo centrale della ricerca è quello di approfondire sia le scelte imprenditoriali di Fuschi, che rivestì il ruolo di consigliere delegato della società, sia le vicende che hanno caratterizzato la storia dell’azienda. Il lavoro dimostra come ci siano state delle imprese altamente innovative, in territori economicamente e tecnologicamente arretrati del Meridione.
«Fonti orali». Approcci e dialoghi tra antropologia e storia orale a cura di ELENA BACHIDDU (Numero doppio monografico), 2013
All along the Fifities and Sixties of XXth Century, the area of Poggibonsi – once a little town in Central Italy – develops widely from a share-cropping agriculture towards a petty industries economy. The paper analyzes the structural transformation from an actor-oriented perspective, especially that of the little entrepreneurs. Based on oral and archival sources, I focus on the moment of the industrial kick off, considering that the historical-anthropological perspective can contributes with new insights to the socioeconomical debate on the embeddedness among local society, family, industrial districts and political institutions. What emerges from the treatment of the oral material are mainly three achievements: the birth of the new industries is basically a urban-originated process, that rely on a previously existent technical-scape; the main social milieu for the birth of the new enterprises is not kinship but friendship; belonging to the same new generation of young adults is a cohesive factor in terms of cooperation inside the same enterprise and among enterprises even in the same business sector.
ANTICHE PIETRE: LA CULTURA DEI DOLMEN NELLA PREISTORIA DELLA SICILIA SUD-ORIENTALE
Morrone editore, 2007
I dolmen, spersi tra boschi e montagne di mezzo mondo, hanno costituito per secoli un mistero che ha dato alimento alle interpretazioni più fantasiose. In realtà, essi furono il prodotto di una Cultura che scorgeva nell'Universo il Centro regolatore dell'esistenza umana: una preistorica abilità manuale diffusasi ovunque nel vecchio continente. Negli ultimi anni anche la Sicilia va svelando la presenza di megaliti, sebbene di taglia inferiore rispetto a quelli atlantici...
Reuso 2019 - Patrimoni in divenire , 2019
The Sieci furnace in Scauri, near Latina, represents a typical example of high-specificity coastal industrial archeology, which constitutes one of the architectural emergencies of Lazio's coast for its stylish characteristics and remarkable scale. Used for producing and exporting bricks and marsellaise shingles by the sea from 1880 to 1982, this factory saw a constant dimensional and productional increase in the first 30 years of the 1900, when it became a pioneer for the economy of the entire territory and also locally, with the introduction of the Hoffman oven with its continuous working cycle. It was also a strong landmark thanks to its chimneys and piers, now gone. By being in a state of decay, the furnace has an historicised iconic image, depositary of local traditions and customs: its restoration is a must to recover the remarkable signs of the industrial development of the landscape and the whole local community. The proposed contribution, through a deep study of the archivial and bibliographical sources pertaining to the manufact and a careful remark to know the materials, building techniques and the current cracking state, wants to improve the knowledge about the construction and give a methodological intervention that's both technically and culturally aware for the restorat ion and re-use of the Sieci furnace.
Sud come Nord. Il Meridione nel cinema industriale degli anni Sessanta
QuAD Quaderni di Architettura e Design, 2020
Da diverso tempo lo studio del cinema industriale non è più relegato negli ambiti specifici della storia del cinema e del documentario, ma è entrato a far parte anche degli ambiti del design della comunicazione. Come evidenziato dai più recenti studi teorici, la natura del cinema industria- le non si esaurisce nei singoli film, ma costituisce un vero e proprio sistema di comunicazione, una rete mediatica, professionale e imprenditoriale. All’interno di questa prospettiva il cinema industriale degli anni Sessanta ha svolto un ruolo consistente nell’industrializzazione del Sud d’Italia. Se da un lato il “tecnofilm” industriale aveva il compito di mostrare e magnificare gli interventi nel Mezzogiorno, dall’altro aveva l’incarico di realizzare e proporre al pubblico un preciso immaginario del Sud e dei suoi futuri scenari di sviluppo economico e consumistico. A partire dall’analisi di alcuni dei film prodotti dalle maggiori imprese italiane, questo articolo intende esplorare, seppur sommariamente, i vari modi in cui il cinema industriale ha raccontato il Sud come metafora del rinnovamento del paese. For some time the study of what was once industrial cinema is no longer been confined to the spe- cific areas of the history of cinema and documentary, but has also become part of communication design. As has been highlighted by the most recent theoretical studies, the nature of corporate cinema does not end with its individual films, but constitutes a real communication system; a media, professional and entrepreneurial network. Within this perspective, industrial cinema in the Sixties played a significant role in the industrialization of Southern Italy. If on one hand the “tecnofilm” had the task of showing and magnifying the industrial intervention in the southern areas, on the other it was in charge of creating a precise imaginary of the South and its future scenarios of economic development. Starting from the analysis of some films produced by Italian major companies, this article intends to explore, albeit briefly, the various way in which the corporate cinema has narrated the South as a metaphor of the country renewal.
Fiamminghi al Sud: un’introduzione
Collana "Papers of the Royal Netherlands Institute in Rome", Roma, Edizioni Quasar, (21x28 cm, pp. 328, ill. col.), 2023, vol. 73., 2023
La ceramica meridionale nel nord Italia
La ceramica medievale di San Lorenzo Maggiore in Napoli (eds M V Fontana and G Ventrone Vassallo), pp 527-548, 1984
Questa rclazione verge sulla protomaiolica e su un tipo di ceramica invetriata forse meridionale, trovati come ornamento sulle chiese (i cosiddeilti bacini) in Valpadana ed in Liguria, . Vi sono esclusi i tipi dell'Xl e XII secolo che potevano essere stati fabbricati in Sicilia (S. Paragorio a Noli, provincia di Savona: Blake 7982:277; la Torre Civica di Pavia: Aguzzi 1913-75). La discussione della cronologia del contesto e Ia descrizione delle ceramiche precedono 1a considerazione della provenienza. Inizio con la chiesa che sembra la pii antica.